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In Toscana l’Udinese mostra una volta di più il proprio lato peggiore

L’Udinese calatasi nella provincia Toscana, prova ad interrompere una striscia di risultati non troppo esaltanti
Monica Tosolini

L’Udinese calatasi nella provincia Toscana, prova ad interrompere una striscia di risultati non troppo esaltanti; una sola vittoria nelle ultime 12 gare, se non rappresenta un record storico in negativo, poco ci manca. Assenze importanti quali PEREYRA, BECÃO causa infiammazione muscolare, MOLINA e WALACE per squalifica, STRYGER per decisione societaria, non devono impedire al gruppo di Gotti di giocarsela quantomeno alla pari con la sorpresa Empoli, nel posticipo previsto dalla 16ª di campionato. Ancora fuori NUYTINCK evidentemente ritenuto non funzionale alla difesa a 4, al suo posto DE MAIO al debutto stagionale a comporre con PEREZ e SAMIR una sorta di difesa a “3 e mezzo” in un reparto recentemente posto massicciamente sotto assedio dagli avanti avversari se si esclude la gara casalinga col Genoa. Confermato ARSLAN in mezzo affiancato nella circostanza dal rientrante MAKENGO, il mister di Contarina inserisce SOPPY a destra, mentre in avanti viene schierato il duo “fisico” BETO-SUCCESS, supportato dall’estro del catalano DEULOFEU a sinistra.

Sull’altra sponda l’Empoli di Aurelio Andreazzoli (fu secondo di Spalletti nell’esperienza friulana), vera sorpresa di questo primo scorcio di torneo e forte di 20 punti in classifica, gioca per tenere a debita distanza i rivali in graduatoria con l’intento di blindare una salvezza anticipata.

Parte bene l’Empoli dimostrando di meritare i punti in carniere. Due, tre azioni importanti sin nei primi minuti fan capire ai friulani che non é sensato sottovalutare corsa e voglia dell’avversario di turno. L’Udinese dotata di maggior forza atletica con il passare dei minuti prova a recuperare campo creando al contempo qualche importante occasione. BETO in prossimità del primo quarto d’ora non capitalizza un assist al bacio di DEULOFEU. Ma é lo stesso catalano tuttavia a far gioire il centinaio di tifosi provenienti da Udine. Un triangolo da manuale con SUCCESS consente al catalano a metà frazione, di confezionare una segnatura dalla pregevole fattura. Un tantino leggerini in verità i difensori di Andreazzoli, spesso in difficoltà nei duelli individuali, ma abili nel creare gioco da dietro. Frazione piacevole condita da qualche errore di troppo, con il risultato in favore degli ospiti, ma dal risultato in parte bugiardo; un 2-2 non avrebbe scioccato alcuno.

In avvio di ripresa, notoriamente arco di gara ipercritico per il gruppo di Gotti, area in cui il gruppo appare incapace di recepire adeguate direttive tecnico-tattiche dal proprio tecnico, la squadra ha comunque due buone occasioni per dilatare il vantaggio. Peccato che né BETO né SUCCESS, riescano a capitalizzare ottime occasioni. L’Empoli altresì, nonostante lo svantaggio, in spogliatoio pare aver fatto il pieno di carica motivazionale e in campo si vede. Corsa mirata, bene sulle seconde palle e voglia agonistica da vendere. In 10’ i padroni di casa ribaltano la gara con un esterno di difesa (Stojanovic) e il trequartista Bajrami bravo sottoporta ad insaccare su rimpallo.

Sotto nel punteggio iniziava una girandola di cambi per GOTTI che non sortiva l’effetto sperato, con una squadra confusionaria, e per ammissione del proprio tecnico “impaurita”. Anzi era proprio Pinamonti, a lungo inseguito dal sodalizio dei Pozzo negli anni scorsi, a chiudere la sfida con il 3º centro per i suoi, ad un quarto d’ora dal termine. A poco serviva per i friulani chiudere la gara con 5 attaccanti. Le occasioni non si son comunque generate, diversamente dalla confusione che regnava viceversa sovrana, palesando giocatori mosci al limite dell’irriconoscibile.

Alla fine della sfida la delusione si trasformava in rabbia con la proprietà decisa ad interrogarsi seriamente sulla necessità di possibili avvicendamenti. Una sola vittoria nelle ultime 13 gare con la miseria di 9 punti raggranellati su 39 a disposizione, non depongono certo a favore del tecnico veneto ripiombato decisamente in area esonero.

Le assenze avranno avuto senz’altro un ruolo determinante nel pessimo secondo tempo del Castellani. Ma vedere PUSSETTO spento e BETO scarico già al 60º o SOPPY mai pervenuto, ci ha lascito quantomeno basiti. Questo gruppo sembra involversi anziché evolvere alla ricerca di una personalità ed autostima in apparenza sempre più sbiadite. Si corre sempre meno dell’avversario!

Non sappiamo se l’avvicendamento in panchina rappresenti la chiave di volta necessaria, temiamo di si. Attenzione però a non rischiare di finire dalla padella nella brace. Non giureremmo ad oggi sull’efficacia di scelte alla Maran, o alla Giampaolo o a fantomatici nocchieri che arrivano dall’estero incapaci a nostro avviso di imprimere sterzate vincenti. Forse solo la saggezza di un Pirlo o un Donadoni riuscirebbero a dare la scossa disegnando rinnovati equilibri. Una scommessa potrebbe essere perché no, quella di Lucien Favre, un tecnico capace di far giocare molto bene le proprie creature. Tecnici forse esosi nelle richieste, certo non costerebbero pochi spiccioli, ma quanto vale il mantenimento della categoria o la valorizzazione dei giovani talenti di cui l’organico pare disporre?

Il Milan, prossimo avversario, oggi sembra ostacolo improbo, diverso dovrà essere il “credo” con cui affrontare Cagliari e Salernitana, due avversarie contro cui i punti potrebbero avere valore di posta doppia a causa di una classifica ancora asfittica. Affrontarli con un “manico” in cui si riponga piena fiducia appare quantomeno doveroso nei confronti di un popolo che ingoia amaro da troppo tempo, incapace di affrancarsi da delusioni sportive da tempo immemore.

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