Home » Il diavolo spegne gli entusiasmi della vigilia, Friuli ancora tabù 

Il diavolo spegne gli entusiasmi della vigilia, Friuli ancora tabù 

Sconfitta da cui si puó imparare, ma è dura opporsi ad un centrocampo come quello di Allegri
Redazione

Le squadre che arrivano entrambe da due vittorie significative, indicano alla vigilia il preludio ad un gran match, quello appunto che oppone i bianconeri al diavolo rossonero. Si gioca per posizioni di classifica importanti, una vittoria potrebbe infatti dare slancio ulteriore a chi la ottenesse con merito.

Allegri che ad Udine é una sorta di ex (fu chiamato da Galeone a fare l’ottimizzatore nel lontano 2006-07) non siederà in panchina a causa di una squalifica rimediata nel turno precedente, e nell’occasione deve pure rinunciare a Leao e a Maignan, ma si sente forte del contributo a centrocampo di un Rabiot che congiuntamente all’ex pallone d’oro Modric forma una mediana di valore assoluto. Qualità certa tra gli ospiti, contro fisicità assodata opposta dal tecnico friulano che innanzi ad un magnifico colpo d’occhio sceglie un 442 insolito innestando sorprendentemente ZARRAGA ed EKKELENKAMP al posto del fido PIOTROWSKI e di BERTOLA; ZEMURA per giunta avvicenda KAMARA sull’out sinistro, mentre ZANOLI e ZANIOLO, gli ultimi arrivati, partono come a Pisa dalla panchina, ma prontissimi all’uso. Unico indisponibile lo sloveno LOVRIC.

Si parte, ma salvo un paio di occasioni derivate da errori in disimpegno da parte di entrambe, le occasioni latitano complice una condotta tattica molto prudenziale. Al 20º ci pensa EHIZIBUE a regalare un occasione agli ospiti attraverso uno dei tanti disimpegni alla “carlona” eseguiti dal giocatore che occupa solitamente la zona destra della difesa di RUNJAIC. Ci vuole un gran SAVA abile ad opporsi a Gimenez attraverso una respinta decisiva. L’ UDINESE rimane di fatto in balia dei palleggiatori rossoneri abili nel lasciare poche ripartenze ad ATTA e compagni. 

Al 40º dopo una serie di scorribande sul lato sinistro d’attacco evidentemente inquadrato come “punto debole”, una respinta corta di testa sempre di EHIZIBUE.., innescava Pulisic che a sua volta chiamava a participare l’esterno Estupinan (con un passato al Watford) il quale rimetteva in mezzo. KRISTENSEN in spaccata deviava alla disperata verso SAVA, il quale pur bravo nella respinta non riusciva ad evitare che la sfera ritornasse all’americano del Milan. Un gioco da ragazzi per la punta ex Chelsea deporre in rete  da pochi passi.

Milan in vantaggio ma Udinese poco propositiva forse forte di una consapevolezza difensiva che alla lunga si é smagliata sul lato destro della difesa. 1-0 dunque per gli ospiti, i quali chiudevano meritatamente in vantaggio la prima frazione, dimostrando gran personalità pur senza creare più di tante occasioni.

Alla ripresa RUNJAIC si giocava la carta BUKSA inserito per un impalpabile BRAVO. Ma a combinarla grossa è il metronomo bn KARSTROM il quale fidandosi del proprio patrimonio tecnico nel recuperare palla in prossimità della propria porta, ignorava le qualità interdettive di Pulisic che gli toccava con la punta la sfera per indirizzarla verso l’accorrente Fofana. Il francese di colore con un tiro nemmeno trascendentale ma preciso bucava l’incolpevole SAVA da una dozzina di metri. 2-0 che gelava le aspettative, ma che indicava una volta ancora, non ci stancheremo mai di ripeterlo, come la squadra non entri concentrata dagli spogliatoi alla ripresa del gioco.

Facile intuire come il Milan sul doppio vantaggio ci mettesse relativamente poco a congelare il risultato con il gol finale di Pulisic che scagliando il pallone tra le gambe di SOLET, sorprendeva SAVA un po’ lento nell’approntare un tentativo di respinta. A quel punto si evidenziava ancor più la qualità dei palleggiatori rossoneri la cui personalità tecnica non fa affatto difetto, basti pensare che in panchina si accomodano signori come Ricci, Loftus Cheek in assenza di Jashari il cui valore di mercato si approssima ai 40 milioni.

Al 78° minuto il tiro di ATTA di dimostrava come unico vero tentativo portato verso la porta di Terracciano. Da rimarcare infine un tiro di ZANIOLO entrato con ZANOLI e RUI MODESTO intorno a metà ripresa, con sensazione come i nuovi acquisti potrebbero presto dare una grossa mano. Anche MILLER nei pochi minuti giocati ha dimostrato una certa personalità. Oggi l’avversario, candidato a nostro avviso a giocarsela sino in fondo per il titolo, si palesava onestamente di caratura superiore.

Allora rimane da capire se il divario osservato evidenzi un Milan troppo forte o un’Udinese caratterizzata da un semplice passaggio a vuoto. Non eravamo fenomeni prima, non siamo brocchi ora potrebbe essere la metafora del momento, comunque giusto riflettere in chiave critica su quanto dimostrato.

Il passaggio al 442 tanto auspicato dalla critica non si é rivelato un modulo premiante contro il diavolo almeno, salvo riconoscere che sino al 40° la squadra sembrava difendersi con ordine fatta salva la fase difensiva sulla parte destra presa di mira da Estupinan e compagnia cantante. Siamo proprio certi che BERTOLA e/o GOGLICHIDZE avrebbero fatto peggio di EHIZIBUE ? Allegri non è certo l’ultimo arrivato o uno sprovveduto, e tale mossa tattica é sembrata una delle chiavi per aprire la difesa bianconera, ma c’era tempo e modo per reagire. In mezzo ZARRAGA ha parzialmente convinto, ma in tal caso l’acquisto di PIOTROWSKI nemmeno inserito a partita in corso appare una scelta quanto meno discutibile. ZEMURA pare ormai da preferirsi a KAMARA, ma c’è da chiedersi ad esempio come un elemento che risponde al nome di EKKELENKAMP atteso al salto di qualità, appaia come l’ombra del giocatore ammirato l’anno passato. BRAVO appare più un giocatore da area quando si va alla ricerca del gol piuttosto che un contropiedista, allora forse sarebbe stato meglio contro il Diavolo, infoltire il centrocampo con ATTA a ridosso di DAVIS e un ulteriore centrocampista dentro in una sorta di 361, ma é chiaro che questo rappresenta il senno del poi…

Di certo annotiamo e riportiamo costantemente come la squadra rientri deconcentrata dagli spogliatoi, e questa è situazione da rimuovere quanto prima. Se anche KARLSTROM cade in errore..

Ora la Coppa Italia per provare a passare il turno contro il Palermo, poi una serie di incontri (Sassuolo e Cagliari – dopo la sosta Cremonese e Lecce) diranno se la lotta per la sopravvivenza ci possa appartenere o meno, riconoscendo comunque che una partenza con 7 punti in cassa in appena 4 gare dopo aver affrontato Inter e Milan, rappresentano un bottino affatto disdicevole.

AM

Articoli Correlati

©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia