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Ennesima delusione, ‘Friuli’ ancora tabù

L’illusione maturata nel primo quinto di torneo con passo da Champions, seguito da un periodo dalla durata doppia con marcia altresì da retrocessione, costituiscono il sapido preludio alla gara con gli aquilotti spezzini
Monica Tosolini

L’illusione maturata nel primo quinto di torneo con passo da Champions, seguito da un periodo dalla durata doppia con marcia altresì da retrocessione, costituiscono il sapido preludio ad una gara, quella con gli aquilotti spezzini, dalla valenza determinante in ottica futura. Le acque agitate in cui é precipitata la compagine ligure a seguito di un solo punto ottenuto nelle ultime 6 gare, hanno indotto la proprietà americana da un paio d’anni al timone della società, ad imprimere una svolta radicale rinunciando alla gestione Gotti, per affidarsi alla conduzione tecnica del fiorentino Leonardo Semplici, tecnico in passato accostato più volte all’Udinese.

SOTTIL appronta la sfida con una difesa piuttosto rabberciata, orfana di BIJOL (squalifica) ed EBOSSE (stagione finita), con un PEREZ reduce da un fastidio muscolare oltre ad un MASINA di fatto al rientro dopo il grave infortunio di inizio stagione. Il 352 prescelto, conferma fiducia nei confronti di EHIZIBUE sulla corsia di destra, presenta un duo di interni composto da LOVRIC (auguri papà) con l’arretramento di PEREYRA, con il rilancio di SUCCESS (in Liguria gli venne annullato un gol per pochi centimetri) a giocare sotto BETO. THAUVIN e SAMARDZIC partono inizialmente dalla panchina, pronti a riversare energie fresche e qualità nel corso di gara. La partita é innegabile, assume il sapore di un vero e proprio esame per tutti, panchina inclusa, data la miseria di punti ottenuti negli ultimi mesi, alle doppia vittoria conseguita proprio dallo Spezia al Friuli negli ultimi due confronti, oltre alla mezza delusione patita a San Siro contro un Inter non trascendentale, per un vantaggio sciupato ad un quarto d’ora dal termine complice un contropiede gestito non al meglio…

Semplici per contro non dispone di Bastoni, Moutinho, Zurkowski, Holm e schiera una squadra piuttosto offensiva (4231) con un leggero ritocco in avanti rispetto alla gara interna con la Juve. Nzola in non perfette condizioni, per il peso che esercita, viene comunque preferito all’uzbeko ex Roma Shomurodov, che parte dalla panchina. Tra i pali Semplici recupera anche Dragowski uscito anzitempo con la Juve. Vista la classifica, se per i padroni di casa la gara assume connotati pregnanti, per i liguri l’esito della sfida diviene addirittura fondamentale. L’inizio sembrerebbe promettente con occasione fallita dal Tucu dopo appena un minuto, ma la doccia fredda arriva pressoché nell’immediato. SUCCESS si avventura a centro campo in un dribbling inopportuno che favorisce la partenza di Nzola mettendo fuori causa i centrocampisti bn. Il centravanti spezzino anticipa l’intervento di BECÃO prima e quello di SILVESTRI poi, andando a depositare in rete il vantaggio.

La squadra di SOTTIL accusa uno sbandamento che per poco non procura il doppio svantaggio. Bourabia riesce ad inserirsi in un varco raccogliendo e stoppando magistralmente un invito dal centrocampo; SILVESTRI veniva superato, ma il sinistro in pallonetto dell’ex Sassuolo finiva fortunatamente a lato. Sospirone e riflessioni cupe per un quarto d’ora da incubo oltre a tante perplessità per l’ennesimo inizio poco attento. Lo Spezia poi dimostra di saper girar palla con giudizio e tecnica mentre l’Udinese cercava traversoni sui quinti senza coinvolgere il centrocampo. A metà frazione SUCCESS si riscattava servendo un assist al bacio a BETO piazzando il compagno d’attacco, attraverso un esterno educato, a tu per tu con Dragowski il quale veniva scartato depositando in gol senza gioire a causa della bandierina rimasta sollevata dall’assistente; l’attento esame al Var rendeva giusto merito al centravanti portoghese che partiva perfettamente in linea col il difendente avversario… gol e gioia sugli spalti per un pari piuttosto agognato. Alla mezz’ora la squadra potrebbe persino raddoppiare se EHIZIBUE non si facesse respingere da tre metri un colpo di interno a giro ravvicinato, sul quale nemmeno BETO e PEREYRA riuscivano a far meglio. Finiva la frazione con i bn che cercavano più degli avversari di alzare i ritmi di gioco alla ricerca del vantaggio.

Alla ripresa SUCCESS non contento dell’errore iniziale si ripeteva innescando sempre a centrocampo l’ennesima ripartenza di Nzola. Solo a causa di un tempo di gioco perso e un recupero miracoloso di BECÃO, evitavano il vantaggio ospite. Scampata la paura, l’Udinese si organizzava trovando una perla di PEREYRA che all’interno dell’area di rigore riceveva da LOVRIC e toccava dai 12 metri con un collo-punta da biliardo, battendo inesorabilmente il portiere polacco. La squadra riuscita per l’ennesima volta a raddrizzare il risultato, sembrava poter gestire il vantaggio senza troppi patemi, anche se tra le linee e con la spinta a sinistra di Reca, lo Spezia trovava spesso giocate efficaci.

La mancanza di un intenditore di ruolo alla MAKENGO, lasciato partire con forse troppa disinvoltura, si faceva sentire in mezzo al campo, tanto che la squadra riusciva nell’intento di lasciare un contropiede diventato mortifero sui piedi si Agudelo. LOVRIC proteso alla rincorsa affannosa, non sciupava un cartellino attraverso un fallo tattico tanto che il piccolo colombiano portava palla per 50 metri ottenendo di fatto un 3 contro 1 avendo a sinistra Shomurodov e a destra Nzola. L’intelligenza del piccolo folletto sudamericano non veniva messa in dubbio con la scelta di servire l’angolano di nazionalità francese alla propria destra, bomber che non lasciava scampo a SILVESTRI. A venti minuti dalla fine il 2-2 era servito, con somma gioia di Semplici che dalla panchina si godeva le grandi qualità del proprio cannoniere. Non contento, il tecnico toscano si permetteva persino di far uscire il centrocampista autore dell’assist per far entrare un attaccante come Maldini. SOTTIL rispondeva con THAUVIN prima e ARSLAN poi senza ottenere peraltro grossi risultati. L’Udinese che notoriamente conclude molto, ma con percentuali realizzative piuttosto basse, provava ad organizzare manovre d’attacco, ma i cross non sortivano gli effetti sperati, ad esclusione di una semirovesciata ravvicinata di BETO a 5’ dal 90º, la cui sfortuna consisteva nella conclusione troppo centrale per vanificare l’intervento del portiere.

Finiva con l’ennesimo pari (10 come l’Empoli), dimostrando di essere forse poco consci che un pari con i 3 punti in palio é paragonabile ad una mezza sconfitta! La squadra di questi tempi, non sembra essere organizzata in modo tale da evitare rischi nella fase di non possesso come succedeva nella prima parte del campionato. Lo sbilanciamento che deriva da centrocampisti che amano andare in avanti e quinti che rientrano malvolentieri, costringe un sempre positivo WALACE ad un compito improbo, ecco perché riteniamo che un MAKENGO sarebbe servito eccome alla causa; non crediamo affatto che SOTTIL se ne sia poi privato così volentieri.

Tuttavia questo passa il convento, e oggi possiamo dire con certezza che dopo 16 gare in cui la sola e unica vittoria é maturata nel recupero a Genova, il fieno messo in cascina nelle prime 8 gare, consente di vivere senza troppi patemi il traguardo della salvezza che viceversa sarebbe stata di complicato conseguimento attraverso il passo tenuto da ottobre in qua. La conferma del tecnico per l’anno a venire, indipendentemente da ció che avverrà in società, la quale continua a smentire interessamenti da parte di cordate statunitensi, subisce un clamoroso arretramento se come pare, la barca stenta maledettamente a cambiare rotta. In tutti i reparti la squadra appare priva di cambi con due difensori fuori (solo 19.enni in panchina), due centrocampisti come alternative, e due attaccanti in panchina che nelle ultime due stagioni hanno accumulato in totale non più di 5/600 minuti sulle gambe. DEULOFEU manca tremendamente, SOTTIL avrà pure le sue colpe, ma pretendere di organizzare un safari con le polveri bagnate…..

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