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Ennesima delusione al Friuli, urge un cambio di atteggiamento

Per meritarsi la A, servono fosforo e attenzioni, i muscoli da soli non bastano
Redazione

Quando arrivi in serie A si presuppone non siano sufficienti le doti atletiche, serve ben altro, la testa in primis. Quanti potenziali campioni si sono persi per strada a causa di una evidente mancanza di dedizione? La partita con la Salernitana, fondamentale in chiave permanenza, se per i campani sembrerebbe un’ultima spiaggia, per la squadra di CIOFFI alla ricerca di una vittoria che, fatta salva la gara col Bologna, manca dal campionato scorso, avrebbe il sapore dell’approdo verso lidi tranquilli, peraltro mai raggiunti in corso di stagione.

Mr. CIOFFI sa bene che “toppare” la gara, con i granata di Salerno a questo punto di stagione, potrebbe portare a conseguenze assai sgradite. Le scelte fatte in ottica gara, dovrebbero dunque favorire l’apporto mentale di ogni elemento schierato. La gara di Genova qualche strascico lo ha per giunta lasciato, se é vero che il tecnico ebbe modo a dire a fine gara che ne avrebbe dovuto cambiare 4 o 5 già nell’intervallo.

La partenza invece non suscitava buoni presagi: la partita appariva equilibrata più del dovuto nonostante una Salernitana che arrivava a Udine a seguito di una settimana travagliata, per giunta aggravata da una serie di ombre su Liverani (3º tecnico in stagione) tecnico arrivato in Cilento da appena una decina di giorni.

Infatti era proprio il 23.enne francese Tchaouna al 10º con una buona azione personale sulla destra a trovare con una parabola velenosa un angolo imparabile per OKOYE.

La gara si faceva in salita aggravata da un gioco lento e macchinoso privo di spunti vincenti o accelerazioni fatta salva la verve di un buon THAUVIN e di un riferimento in avanti sempre positivo come LUCCA. Una gran parata di OCHOA sullo stesso attaccante e una conclusione di poco fuori di LOVRIC rappresentavano le uniche occasioni vere generate sino al 46º… Per fortuna i tre minuti di recupero partorivano un gran gol di KAMARA, il quale con una rovesciata spettacolare su imbeccata di THAUVIN (il migliore dei suoi) batteva l’estremo campano.

Finiva la frazione con un pari assolutamente meritato ma con la delusione di non aver intravisto quella “cazzimma” necessaria a ‘portarla a casa’.

La squadra apparentemente in crescendo, seppur obbligata a recuperare, faceva ben presagire per la ripresa che in effetti iniziava con un piglio migliore di quello intravisto nel primo tempo. Gli uomini di CIOFFI pur non schiacciando l’avversario sembravano in controllo del match, ma le conclusioni apparivano tutte o quasi approssimative.

Bene KAMARA a sinistra nonostante il 2-1 mancato sempre su gran assist di THAUVIN, male FESTY EBOSELE mai pericoloso e molto impreciso. L’ammonizione rimediata dopo pochi minuti dall’avvio, veniva malauguratamente replicata a mezz’ora dal temine con un intervento a metà campo tanto “stupido” quanto inutile …. con la conseguenza di lasciare la squadra in 10, cancellando di fatto l’ingresso di SAMARDZIC peraltro in itinere. Cambio tanto invocato tra i tifosi quanto mancato dal mister con la conseguenza nefasta di lasciare inferiorità numerica i compagni con conseguente arretramento del baricentro, complice ingresso di EHIZIBUE subentrante al posto di un PAYERO nervoso, ammonito e inusitatamente in ombra.

Con l’uomo in più erano gli ospiti a 20’ dalla fine ad avvicinarsi maggiormente alla marcatura con una conclusione dello stesso Tchaouna, il quale sfruttando un’indecisione di GIANNETTI, colpiva da pochi metri facendo incocciare il tiro sul primo palo. Bravo comunque OKOYE a chiudere lo specchio di porta all’attaccante di Liverani.

Scampato il pericolo, la squadra non rinunciava comunque ad offendere, ma lo faceva prevalentemente su azione da calcio piazzato. Qualche traversone, ma nulla più. Anzi sul finale era lo stesso EHIZIBUE da corner a favore, a rilanciare inopportunamente in mezzo all’area avversaria con la squadra inevitabilmente sbilanciata, ottenendo una pericolosa respinta della difesa ospite la quale, recuperando, ripartiva in velocità con fraseggi ben articolati. Fortuna voleva che la conclusione all’ultimo tuffo, fosse finita fuori dallo specchio di porta,  attestando in tal modo un risultato che raggiungeva lo scopo di scontentare entrambe le contendenti. Non immaginiamo cosa sarebbe accaduto in caso di rete subita…

Per l’Udinese dunque 15º pareggio su 27 gare a dimostrazione di una stitichezza di punti a dir poco disarmante, oltre ad aver fomentato ad un’ulteriore contestazione finale da parte del tifo organizzato contro la società, tifoseria che nel frangente palesava la concepibile frustrazione di un popolo reiteratamente deluso da una stagione rivelatasi tra le peggiori della storia recente – se solo pensiamo alla marea di promesse millantate una volta ottenuto lo stadio di proprietà…..

Per tornare all’attualità, male la mancanza di “garra” nonostante i 3 argentini in campo, male EBOSELE a destra (la gara con il Sassuolo evidentemente non ha insegnato nulla), male la creatività dei centrocampisti raramente capaci di giocare tra le righe e sempre inclini al retropassaggio piuttosto che a giocarsi l’uno contro uno con l’avversario.

Male, non ultimo, mr.CIOFFI a nostro avviso principalmente reo nel non capire per tempo la giornata storta cui era soggetto il quinto di destra o nel non pretendere dai suoi velocità d’esecuzione superiore. Male l’atteggiamento attendista e i cambi che non sortivano una volta di più alcun effetto. Forse vero che con PEREYRA in campo avremmo parlato di altra gara, ma tant’è… la partita andava vinta in tutti i modi con un avversario di tale levatura, e, invece, quasi si rischiava di perdere!

Ora l’auspicio é quello di mettere soprattutto la ‘testa’ oltre a gambe e cuore sul campo, poiché mai più di ora c’è necessità di elementi svegli, attenti, consci del rischio cui si sta andando amaramente incontro.

AM

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