Il lunch match in programma all’Unipol Domus di Cagliari per la 4ª di campionato si gioca sotto i 32° che gravano pesanti sul capoluogo sardo. Di scena l’Udinese di SOTTIL che ha l’obbligo di raddrizzare un avvio di torneo in verità non troppo brillante. Per i padroni di casa i presupposti per realizzare un’importante passo in avanti in classifica ci sono, nei confronti di una squadra che deve ancora dimostrare il proprio potenziale. Due cantieri aperti in fondo, che cercano stabilità e concretezza.
Ranieri, ottimo tecnico di ritorno sull’isola, oltre ad un D.S. (Bonato) dai trascorsi friulani, dispone tra i calciatori di ex come Jankto (inizialmente in panchina) oltre a Petagna, indisponibile nell’occasione, elemento che quando vede bianconero sa come esaltarsi.
Per il tecnico friulano le defezioni iniziano ahinoi ad essere significative. C’é sí, il recupero di un PEREYRA indubitabilmente importante per carisma e qualità, ma anche l’indisponibilità di oltre metà del potenziale offensivo, tanto che in Sardegna tra i convocati figurano i soli LUCCA, THAUVIN, SUCCESS, AKÈ. Un 352 dunque che all’occorrenza può diventare un 532 con il rilancio di EBOSELE sulla corsia di destra e la conferma di KAMARÀ a sinistra. In attesa del recupero di EHIZIBUE a destra e della maturazione tattica di ZEMURA a sinistra, il tecnico ha necessità di trovare certezze sulle fasce, poiché i “quinti” paiono assolutamente determinanti per il modulo adottato. Il TUCU intanto, inizialmente in panchina con PAFUNDI, PAYERO ed EBOSSE, si candida a sparigliare le carte in tavola in corso di gara, con la finalità di innescare rinnovati scenari tattici.
Il primo tempo scivola via lasciando veramente poco agli annali del calcio se non una scelleratezza di WALACE che per poco non favorisce là marcatura di Luvumbo un peperino che quando parte é dura arrestarlo, e una bella occasione personale di THAUVIN che finisce a lato. Buono il possesso di palla (57% nella prima frazione), ma troppa libertà concessa all’interno rossoblu Deiola, il quale spreca un paio di occasioni interessanti.
Alla ripresa il copione non cambia, Udinese a girar palla in attesa della creatività di THAUVIN, il Cagliari pronto a strappare. La paura di perdere prevale sulla voglia di vincere da entrambi le parti, scordando che il pareggio molto si avvicina ad una mezza sconfitta. Gli avvicendamenti apportati, PEREYRA incluso, per entrambi i tecnici portano a poco. La palla per sbloccare la partita la confeziona ad una decina di minuti dal termine THAUVIN che innesca a centro area LUCCA. Bravo il ragazzone di Moncalieri a stoppare di petto e tirare a botta sicura dagli 8 metri, se non fosse che Radunovic si esibisce in una parata che per i tifosi locali non poteva non avere il sapore dell’autentico miracolo.
Finisce dopo qualche minuto a reti bianche una gara che difficilmente verrà menzionata tra gli annali della storia del calcio. Un punto che fa smuovere una classifica molto corta per entrambe, peraltro sempre meglio di una sconfitta capace di produrre gravi ripercussioni psicologiche.
La sterilità offensiva inizia ad essere situazione preoccupante. Il pieno recupero di DEULOFEU e quello di PAFUNDI potrebbero generare giocate sopraffine in prossimità dell’area di rigore, dove le conclusioni non sono sempre precise o efficaci. Il solo SAMARDZIC é andato a rete una sola volta in oltre 360’ di gara.; é giusto peraltro sottolineare come la presenza di una seconda punta che graviti al cospetto del bomber piemontese, possa favorire diverse soluzioni atte a finalizzare una conclusione vincente.
AM