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Cos’ha il Milan più di noi?

Cosa ha il Milan, più dell’Udinese? Ibrahimovic, al secolo Zlatan.
Monica Tosolini

Cosa ha il Milan, più dell’Udinese? Ibrahimovic, al secolo Zlatan. Solo lui, niente altro. Quando, a pochi minuti dalla fine, il Milan non riusciva più ad aggirare la nostra difesa come invece tanto facilmente aveva fatto la Fiorentina, Zlatan riprendeva il giovane Diaz dicendogli che non doveva passare palla agli altri, ma solo a lui. E difatti…

Sta di fatto che due gol e due meriti di Zlatan. Al netto di quello l’Udinese è stata pari o superiore al Milan. Aver perso questa partita disturba molto, così come il momento d’oro del Sassuolo che andremo ad affrontare, ma c’è un qualcosa che sta nascendo.

Gotti, anche nello scorso campionato, costruisce gradualmente. Vi ricordate i tanti pareggi (meritando spesso di più degli avversari) e la bruttissima sconfitta di Torino? Poi l’Udinese è rinata, ha giocato a calcio, ha mostrato (specialmente) una forma fisica che ora difetta. Se i buonissimi risultati del post lockdown erano dovuti in parte a una forma fisica strepitosa, a questi possiamo ascrivere parte delle sconfitte. Quando tornerà Nuytinck, quando Larsen, Deulofeu e Pereyra saranno al 100%, allora ci sarà da divertirsi.

Questa squadra mi ricorda, seppur giocando diversamente, quell’Udinese di Guidolin che arrivò quarta a fine campionato, pur partendo con quattro sconfitte consecutive. Chi comandava allora capì il momento, seppe intravedere in quelle sconfitte un lavoro che costruiva negli allenamenti. Guidolin ultimo in classifica non venne esonerato e noi vivemmo uno dei momenti più belli della storia di questa società.

Gotti non dorme la notte e fa bene, perché la classifica non è bella, ma i passi avanti che si fanno ogni domenica sono più che incoraggianti. Se escludiamo la sconfitta vergognosa contro lo Spezia, non c’è partita dove abbiamo giocato male. C’era, prima, una disattenzione generale nella fase difensiva che ora è venuta meno. Domenica doppio errore sul primo gol. Samir, sempre lui, che non segue i compagni di reparto e tiene in gioco Ibrahimovic che poi passa a Kessie; Arslan che non chiude su Kessie in area. Se a una prima visione davo più colpa al difensore brasiliano, il vero errore è nel far entrare il pallone in area a un giocatore libero. La fase difensiva di Nicola era magistrale in quello. Per rimanere a porta inviolata gli avversari non devono tirare dall’area di rigore. Noi invece prendiamo sempre o quasi gol da avversari dentro la nostra area. Se nell’uno contro uno, magari in velocità, vengono fuori le doti personali, è con l’approccio di squadra che devi impedire al pallone di finire nella nostra area di rigore.

E qua veniamo al secondo gol subito. Cosa vuoi fare contro un campione in un momento magico come questo? Non rimprovero chi era in marcatura su Zlatan, ma chi ha permesso ad un rossonero di crossare troppo indisturbato dalla sinistra. Bisogna impedire la visuale, bisogna imparare dalla pallamano. Ognuno deve prendere la propria zona di campo ed essere più diligente. Ma per la diligenza tattica ci vuole tempo ed allenamenti. Anche ieri, nella formazione iniziale, avevamo cinque o sei giocatori che l’anno scorso non c’erano o non giocavano. Ergo: occorre ancora un po’ di tempo. Intanto però, nelle prossime tre partite bisogna fare almeno quattro punti: contro Sassuolo, Genoa e Lazio bisogna crescere ancora, sia in fase difensiva che nella rabbia davanti. Perché Zlatan entra in campo sempre per vincere; noi dobbiamo copiare da lui!

Per ultimo tengo qualche nota individuale: Okaka sembra tornato, in questo ruolo a lui più congeniale, quello ammirato due anni or sono. Spero vivamente che i compagni lo servano di più in verticale, dalla trequarti in avanti, invece di “nascondersi” dietro passaggi in orizzontale. Pussetto contro il Milan è stato il migliore in campo, a mio avviso, non tanto per le giocate, buone, ma per la disciplina tattica nel leggere il suo ruolo. ​ Musso è tornato; poteva di più sul secondo gol? Non aveva davanti un terzino del Parma che crossa, ma Zlatan… però quando ha dribblato un avversario per portarsi la palla in area e prenderla con le mani mi sono detto: per fortuna che è tornato!

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