In ossequio ad un Bologna fortissimo, intorno agli anni ‘30 venne creato il detto “lo squadrone che tremare il mondo fa”…
Oggi la squadra guidata in panchina da Thiago Motta e in campo dall’ex Bayern Zirkzee, forse non arriverà a tanto, ma ciò che dimostra settimanalmente agli sportivi é come appaia oltremodo naturale l’armonia tra manovre, schemi ed interpreti.
Merito indiscutibile di un tecnico sorprendentemente in lotta per un posto Champions, oramai pronto a misurarsi su platee ancor più prestigiose.
A sbarrare la strada alla sorpresa del campionato, ci prova dunque l’Udinese di CIOFFI, bisognosa come non mai di punti salvezza davanti ad un pubblico che non riassapora la vittoria da quasi 8 mesi! Come si gioca altresì molto del proprio futuro il tecnico fiorentino, il quale dopo un avvio importante pare essersi un po’ appiattito su risultati vicini a quelli del predecessore. L’alibi di inciampi tecnici oltre a guai fisici che hanno colpito i titolarissimi (BIJOL in primis), hanno onestamente penalizzato un percorso – é sufficiente pensare alle dinamiche relative ai 4 pareggi interni – consegnando un deficit di classifica allarmante. Per questo motivo mister CIOFFI ha deciso, con una significativa dose di coraggio, di giocarsi la carta Maduka OKOYE tra i pali in luogo di un SILVESTRI non efficace quanto l’anno trascorso, e di lasciare il talento cristallino di SAMARDZIC, forse distratto dal mercato incombente, almeno inizialmente in panchina. EHIZIBUE poi, colpito da attacco influenzale e possibile candidato alla fascia sinistra, rimpingua la folta schiera di indisponibili.
Parte la sfida in uno stadio Friuli che presenta un gran colpo d’occhio con tremila tifosi ospiti per un ben augurante sold-out.
Bene l’Udinese in avvio capace di attuare un pressing alto per evitare di lasciar girar palla ai rivali, abili come noto; spesso primi sulle seconde palle e baricentro che rimane alto con i 5 di centrocampo sempre pronti a rapide ripartenze. Il Bologna un po’ frastornato dai ritmi dei bianconeri finisce col cedere a metà frazione, quando il Tucu finalizza al meglio una delle tante azioni create dai ragazzi di CIOFFI. Il Bologna non sembra in una delle sue giornate migliori riuscendo raramente ad impensierire un inoperoso OKOYE. Si va al riposo con un animo rasserenato nel vedere una squadra motivata a dovere con approccio alla gara interessante.
La ripresa poi non poteva partire meglio. Una manciata di minuti e LUCCA dimostrava di non essere un bomber per caso intercettando una conclusione sbilenca di LOVRIC, deviandola con prontezza sul palo opposto. Un pizzico di casualità forse, ma anche scaltrezza, e soprattutto un senso della posizione che solo i centravanti di razza possiedono; sesto centro stagionale per il ragazzo di Moncalieri oltre ad una crescita tangibile in personalità. Il doppio vantaggio metteva letteralmente le ali conferendo energia suppletiva quand’anche assommato al continuo sostegno dei tifosi festanti. Si intravedeva veramente la luce tra gli spalti, quando pochi minuti dopo all’ennesimo strappo sull’out destro, una ribattuta centrale della difesa rossoblu veniva violata da un gran destro centrale vincente scagliato dal migliore in campo assieme a FERREIRA, ovvero il centrocampista argentino Martin PAYERO, giocatore di fatti irrinunciabile nello scacchiere di CIOFFI.
Si creavano addirittura le condizioni per calare un prestigioso poker con lo stesso LUCCA, abile a finalizzare un contropiede micidiale, la cui marcatura veniva ahinoi vanificata da un fuorigioco di circa un metro. L’attenzione rimaneva comunque alta a poco più di un quarto d’ora dal termine, se rapportata alla gran qualità nel possesso palla dimostrata comunque dagli ospiti. Un Bologna piuttosto nervoso (5 ammoniti) esibiva uno Zirkzee molto nervoso che veniva graziato da Orsato per un fallo su PAYERO meritevole di una seconda ammonizione – in questo caso però, nessuno dal Var si sognava di richiamare l’attenzione dell’arbitro per il fallaccio procurato dall’olandese, così come avvenuto per lo stesso PAYERO contro il Sassuolo. Allora ci chiediamo una volta di più se a dirigere la gara sia l’arbitro in campo o quando “torna comodo” lo stesso Var nel segno di una fantomatica intelligenza occulta….
Forse non é giorno per le polemiche visto il raggio di sole che é ricomparso al Friuli, certo é che un tavolo serio andrebbe aperto quantomeno per tutelare la platea di tifosi che investono tempo ed emozioni, essendo l’autentico patrimonio di questo sport.
La gara si avviava verso il finale con cambi prevedibili ed un gran cuore messo in campo come raramente ammirato.
Se la strada intrapresa sarà quella giusta lo verificheremo contro la Lazio sempre al Friuli tra pochi giorni. CIOFFI si é ripreso totalmente la scena proprio nella gara sulla carta più complessa, ottenendo dai suoi una prestazione sontuosa, caratterizzata da un gran carattere, giocandosi per giunta la carta LOVRIC che includeva l’esclusione di SAMARDZIC, oltre a quella ancor più coraggiosa se vogliamo di OKOYE, il quale merita di essere rivisto all’opera, dato il lavoro di pressoché ordinaria amministrazione cui é stato sottoposto.
A questo punto con il mercato che si accende, la possibile partenza di SAMARDZIC (Napoli, Lazio e Juve alla porta), potrebbe anche esser meno dolorosa del previsto, se quale parziale contropartita arrivasse un giocatore alla SIMEONE utile alla causa almeno sino a che non sarà pronto il mistero “BRENNER”. Confidiamo sul fatto che una vittoria di tale spessore possa veramente infondere quell’autostima tanto necessaria ad uscire dalle sabbie mobili di una classifica che ora appare meno spettrale della vigilia.
Dopo un Natale sereno dato dal positivo pari di Torino, oggi possiamo finalmente festeggiare assieme a tutti i tifosi un passaggio d’anno che non sarà scoppiettante come sognato, ma quantomeno non angosciante quanto pessimisticamente si sarebbe potuto presagire. Abbiamo un buon gruppo che può evitare rischi soprattutto se saprà riversare le energie nervose immesse oggi, dimostrando che non potevano esserci 17 punti di divario tra una squadra che legittimamente aspira alla Champions e una che si dibatte tra i bassifondi di classifica. Allora…Buena suerte Udîn !
AM