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All’ Allianz Stadium di scena l’ennesima pantomima

Le parate di Okoye tengono in equilibrio una gara chiusa da un classico “rigorino”
Redazione

Nel turno infrasettimanale i bianconeri son chiamati ad onorare in casa di una Juventus in crisi, una classifica diventata di colpo interessante. I piemontesi dopo l’esonero di Tudor con Spalletti oramai ad un passo, affidano nell’occasione le sorti della guida tecnica a Massimo Brambilla, ex condottiero della Next-Gen, ovvero la seconda squadra della Signora, militante in serie C.

3412 per i padroni di casa, 352 classico per la compagine di RUNJAIC, che rilancia EHIZIBUE sulla destra e PIOTROWSKI in luogo di EKKELENKAMP come interno di centrocampo.

Parte con piglio garibaldino la Juventus che dopo una manciata di minuti trova un rigore non così cristallino, cagionato da una leggera trattenuta di GOGLICHIDZE su Vlahovic, episodio che ovviamente non veniva rivisto dal Var nonostante le sollecitazioni del georgiano, apparso nell’occasione un tantino ingenuo.

Il serbo con freddezza aspettava il tuffo di OKOYE per trafiggerlo dal lato opposto. Juve in vantaggio che prendeva campo e confidenza con giocate rapide e precise sfiorando in un paio di occasioni il raddoppio che non si materializzava per la bravura del portiere bianconero, tornato ad uno stato di forma alquanto apprezzabile. Al 38º tegola per l’Udinese con DAVIS costretto ad uscire per una (speriamo) semplice contrattura a seguito di uno scatto in profondità – dentro BUKSA. 

Nel momento in cui la Juventus sembrava poter concretizzare una supremazia non tanto nel gioco, quanto nella pericolosità generata da azioni rapide e precise, arrivava sul finale di frazione un insperato pareggio grazie alla freddezza e precisione di ZANIOLO il quale da una decina di metri, raccoglieva in area piazzando sull’angolino a fil di palo, un piattone mortifero per Di Gregorio. 1-1 e gioia incontenibile per un atleta che sta ritrovando la condizione migliore, e con giocate di pregio capace di dimostrare che quel 10 sulle spalle non pesa poi più di tanto!

Al rientro bene l’Udinese che con GOGLICHIDZE sfiorava il vantaggio per due volte, prima di testa con parata importante di Di Gregorio, poi con un tiro finito alto da corner. All’ora di gioco il tecnico decideva di togliere anche ZANIOLO (probabilmente da preservare per l’imminente sfida alla Dea) inserendo BAYO. La prestanza fisica dell’ex romanista non veniva peró compensata dall’ingresso di BAYO che con BUKSA accanto, non riusciva a far salire la squadra ormai protesa alla difesa guardinga.

La Juve apparsa un po’ frastornata al rientro dagli spogliatoi, prendeva così sempre più campo sino ad arrivare al gol oramai nell’aria. Era Gatti, le cui virtù acrobatico-aeree son piuttosto note, ad infilare da due metri un OKOYE che nella circostanza non andava oltre ad un tocco insufficiente a respingere il colpo decisivo. Sul 2-1 la Juventus viaggiava per qualche minuto sulle ali dell’entusiasmo con conclusioni che venivano puntualmente respinta da un OKOYE decisamente in serata.

Il 3-1 nonostante i pochi spunti dei friulani, non si concretizzava, lasciando accesa la fiammella di speranza per un’occasione che in fondo poteva riaccendere la contesa. E l’occasione in effetti arrivava a pochi minuti dal 90º con BAYO che incornava su corner attraverso una conclusione che finiva a fil di palo con Di Gregorio battuto. Gran rammarico da parte di tutti per un’occasione che avrebbe potuto regalare un pari forse insperato. La Juve nella circostanza si impauriva un po’, tanto che Di Gregorio incassava un’ammonizione per perdita di tempo a riprova di quanto fosse temuta la squadra in giallo! Al 3º minuto di recupero tuttavia, ecco l’episodio che sviliva una volta di più il valore di questa classe arbitrale, la quale nonostante posizioni in campo invidiabili (vedi la gara trattata) si fanno pilotare, per non dire altro… dal Var, ausilio che anziché dirimere i dubbi, aumenta di fatto l’arbitrio..

Yldiz su disimpegno di GOGLICHIDZE riusciva nella fattispecie a mettere il piede accanto a quello del georgiano, ricordando in tutto per tutto l’episodio avvenuto tra Sabiri e Bernardeschi in Fiorentina-Bologna, verso la cui circostanza il designatore Rocchi ebbe a sentenziare a fine gara come il contatto tra i due, proprio in quanto impercettibile, non ammetteva la decretazione del penalty!

Che succede nei fatti al 94º tra GOGLICHIDZE ed Yldiz? Che l’arbitro a 15 mt valutava il contatto non determinante, con il Var (il vero artefice della gare attuali) che peró era prodigo nel richiamava l’attenzione del direttore (?!) di gara, instillandogli il dubbio sulla valutazione sul peso del contatto (valutazione che sappiamo dipende solo dal direttore in campo!). Morale, arbitro richiamato al Var per l’on field review (non come a Firenze dove l’arbitro non si é prostrato alla macchina) e secondo “rigorino” ai padroni di casa, i quali non vedevano l’ora di chiudere una disputa diventata ostica. Dopo un gesto di stizza persino di RUNJAIC che calciava di rabbia un pallone nei pressi, una volta presa la decisione irrevocabile sul penalty, portandosi sul dischetto Yldiz non si faceva pregare nell’infilare il portierone bn, chiudendo la contesa sul 3-1.

Una sconfitta dunque che si poteva anche mettere in preventivo; meno forse i due rigorini (uno almeno), sì per un minimo di ingenuità imputabile a GOGLICHIDZE, ma soprattutto per una conduzione arbitrale che sconfessa totalmente quanto preteso dal designatore, il quale  a lungo ha professato di non voler vedere decretare i cosiddetti “rigorini”….

Va detto che la squadra come peraltro a Cremona, ha subito una partenza sprint da parte dei padroni di casa, incassando da subito le difficoltà generate da una gara apparsa troppo precocemente in salita, forse anche per sorta di una immaturità nella gestione dei minuti iniziali. Troppo le volte in cui la squadra si é trovata a rimontare… non sempre può andar bene!

Con DAVIS e ZANIOLO freschi la squadra riusciva a trovare punti di appoggio importanti atti a far salire la squadra, senza il loro apporto ogni manovra é sembrata asfittica, destinata a subire gli attacchi avversari, senza troppe opportunità di ripartenza.

Bene ZANIOLO, bene anche PIOTROWSKI uscito precocemente per un’ammonizione evitabile, poco palpabili gli ingressi dalla panchina incapaci di fatto a cambiare l’inerzia della gara.

Molto bene OKOYE che di partita in partita, dovrebbe riacquisire quella sicurezza dimostrata a più riprese, attraverso interventi che a Torino son apparsi in alcune circostanze, davvero prodigiosi. Grazie a ciò, per poco ci scappava il pari, risultato forse configurabile come premio eccessivo per quanto dimostrato.

Prezioso il contributo di ZANIOLO che se troverà ulteriore brillantezza atletica, potrà divenire concretamente un giocatore indispensabile al reparto avanzato, tanto più che DAVIS pare ahinoi essere ricaduto in quella fragilità muscolare tipica della sua struttura fisica. Iker BRAVO poi dovrà essere recuperato in tutti i modi, poiché il reparto non sembra disporre di un elemento dalle caratteristiche tipiche dello spagnolo, dotato nei pressi dell’ area di brillantezza e tempi rapidi per la conclusione.

Sabato alla 15.00 con l’Atalanta ulteriore banco di prova per verificare se il tabù Friuli é stato finalmente sfatato. Ci sarà nella circostanza occasione per due ex (Samardzic da una parte e ZANIOLO dall’altra) di dimostrare quanto abbiano perso i rispettivi club con le rispettive partenze. Una loro giocata – confidiamo molto in Nicolò – potrebbe non solo spostare gli equilibri, ma indirizzare significativamente l’esito della contesa.

AM

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