Ha partecipato a 12 gol, con sette reti e cinque assist, nelle ultime 24 partite del Napoli: Piotr Zielinski incide sulla squadra di Rino Gattuso come un attaccante, eppure è un centrocampista. Un giocatore totale, capace di impostare e di concludere, di calciare col destro e col sinistro, di essere nel vivo del gioco. Sempre. Un’ancora a cui spesso, negli ultimi mesi, si è aggrappato l’allenatore azzurro, tra crisi di risultati e infortuni. Un gioiello che la scorsa estate il presidente De Laurentiis ha blindato con un rinnovo fino al 2024, ma che in passato è stato molto vicino ad altri top club…
ACCORDO COL MILAN – Nell’estate 2016, dopo la grande stagione con l’Empoli di Marco Giampaolo, l’Udinese richiamò Piotr, pronta a cederlo al miglior offerente per mettere a bilancio l’ennesima grande plusvalenza. Tanti i club interessati al polacco, su tutti il Milan, prossimo avversario del Napoli. Su espressa richiesta dell’allora allenatore Vincenzo Montella, i rossoneri riuscirono a strappare un accordo di massima coi friulani per una cifra vicina ai 18 milioni di euro tra prestito, obbligo di riscatto e bonus. Tutto fatto, quindi? No, per portare Zielinski a Milanello mancava un ultimo tassello: l’accordo col giocatore. Che aspettava, perché sapeva che, in silenzio, c’era un’altra big che stava lavorando per acquistarlo: il Liverpool di Jurgen Klopp.
IL ‘NO’ AL LIVERPOOL – Il tecnico tedesco era calcisticamente innamorato di Zielinski, i Reds avviarono i primi contatti con l’agente del giocatore, ricevendo una risposta piena di entusiasmo. In questo caso, a mancare, era però l’ok dell’Udinese, che rispose in maniera negativa al trasferimento, non convinta dell’offerta presentata dagli inglesi. Uno stallo sul mercato, in cui riuscì a inserirsi il Napoli, sfruttando gli ottimi rapporti con la famiglia Pozzo dopo tanti anni di operazioni concluse insieme. Circa 16 milioni all’Udinese, il cartellino di Zuniga (poi girato al Watford) e una stretta di mano: così Zielinski si convinse, mise da parte il dispiacere per la chance sfumata di giocare ad Anfield e diventò azzurro. E ora si prepara a guidare, ancora una volta, la squadra di Rino Gattuso. Contro quello che avrebbe potuto essere il suo Milan.