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Verona-Napoli 1-3: Garcia torna a sorridere con Politano e Kvaratskhelia

Ottimo primo tempo degli azzurri, avanti 2-0: bene tutti gli attaccanti e bene ancheb dal punto di vista caratteriale
Redazione

Il Napoli vince 3-1 sul campo del Verona e potrebbe aver messo fine alla crisi di inizio stagione. Ottima la squadra di Garcia soprattutto nel primo tempo, chiuso sul 2-0 con i gol di Politano e Kvaratskhelia. Nel secondo tempo nonostante un ritorno rabbioso dei padroni di casa è arrivato il 3-0 ancora con Kvaratskhelia (assist di Politano come il 2-0). Il Verona è riuscito solo a ridurre il passivo con Lazovic. 

LA PARTITA 
Una settimana a raccontare della possibile grande occasione di Giovanni Simeone ma alla compilazione delle formazioni Garcia regala la sorpresa Raspadori. Napoli dunque con un tridente tutto rapidità e poca statura, Politano e Kvaratskhelia ai lati dell’ex Sassuolo. Non è l’unica sorpresa di giornata: l’altra è un inizio vertiginoso del Verona, che prova a sorprendere i campioni d’Italia sfruttando invece l’altezza della batteria di saltatori. In meno di due minuti, proprio all’inizio, doppio corner di Ngonge, doppio colpo di testa(Dawidowicz e Djuric), doppia parata non semplice di Meret. 

Ma le domande più pressanti del pomeriggio riguardano il Napoli: sarà guarito dal periodo di crisi? E soprattutto: avrà funzionato la presenza del presidente nel ruolo di motivatore? I segnali sono contrastanti perché con il passare dei minuti gli azzurri prendono campo, mentre il Verona arretra presto il baricentro. Nella fase di possesso il Napoli si trova a suo agio – non come l’anno scorso ma qualcosa di spallettiano è rimasto – e va alla conclusione con una discreta continuità, trovando sempre Montipò attentissimo. Raspadori su punizione ci prova sia di fino che di forza, senza fortuna. Politano sgancia un sinistro velenoso ma il portiere di casa è sempre attento. 

Le motivazioni fanno la differenza in maniera determinante e Jack Raspadori è l’ennesima dimostrazione della veridicità di questo teorema. Questo ragazzo rappresenta un patrimonio del calcio italiano non solo per le sue doti di goleador, ma anche per l’elevato tasso tecnico delle sue giocate che infatti sbloccano la partita. Compare a sorpresa sulla sinistra sovrapponendosi a Kvara, poi pennella un destro che Politano, liberissimo sul secondo palo, appoggia in porta da un passo. Jack ci prende gusto e tenta un’operazione analoga mettendo Cajuste davanti alla porta, ma lo svedese viene murato a un passo dal raddoppio. 

Sempre più Napoli e sempre meno Verona con il passare del tempo. Il carattere operaio dei veneti può anche dare qualche risultato alla distanza, ma quando gli azzurri innescano i loro tre attaccanti diventa veramente complicato stopparli. Lasciare spazi poi è una sentenza. Arriva così il raddoppio del Napoli con una ripartenza fulminante, originata da un recupero di Cajuste, alimentata da una giocata perfetta di Politano, conclusa da un sinistro secco di Kvaratskhelia dopo un “uno contro uno” perfino troppo facile visto che davanti c’era Magnani già ammonito. 

Marco Baroni è un allenatore esperto e sa bene che le speranze di rimonta sono ridottissime. Prova però a mescolare le carte buttando dentro tre giocatori, ma soprattutto varando la trazione anteriore: Lazovic va a fare il trequartista, Bonazzoli affianca Djuric in attacco, dietro Terracciano subentra ad Amione. Inevitabilmente si rischia qualcosa e inevitabilmente il Napoli colpisce per la terza volta, ancora  (stavolta classico e quasi banale), ancora con Kvara e ancora su assist di Politano. Un colpo del genere metterebbe al tappeto chiunque invece il Verona ritrova orgoglio e anche qualche idea. Proprio dai nuovi arriva la scossa, perché dopo una conclusione ravvicinata di Bonazzoli arriva l’1-3 di Lazovic, con un tiro da centro area favorito da un’incertezza del capitano Di Lorenzo. 

L’ultima mezz’ora è una partita d’altri tempi, con squadre lunghissime in campo, diverse occasioni (bravo anche Meret in diverse occasioni), con un Verona che ci mette foga, coraggio e forza fisica. Davanti Djuric combatte con tutti e Bonazzoli sbuca da tutte le parti, il Napoli arriva pochissimo dalla parte opposta, quando ci arriva non tira. Controlla partita e risultato, quasi in maniera passiva. 

Alla fine del pomeriggio veronese ci si pone ancora una volta la domanda: il Napoli è guarito? Come risposta si può azzardare un sì, magari non ancora al cento per cento però sembra guarito. Sta in campo come deve stare, ha rimesso in moto i suoi tre attaccanti che non hanno fatto rimpiangere l’assenza di Osimhen. Ha resistito bene al ritorno rabbioso dei padroni di casa. E ha portato a casa tre punti, che fanno veramente molto bene per curare definitivamente la malattia di inizio stagione. 

LE PAGELLE 

Raspadori 7 – Motivatissimo dalla titolarità, dimostra di essere una soluzione interessantissima al problema dell’assenza di Osimhen, perché quando non trova spazio per la conclusione svaria con intelligenza, come in occasione del gol che sblocca la partita. 

Politano 7 – Fatto fuori dalla Nazionale e poi richiamato, in giorni di ispirazione come questo si trasforma in un giocatore fondamentale. Il primo tempo è il suo habitat naturale, segna il gol dell’1-0 e regala a Kvara l’assist del 2-0. Poi è suo anche l’assist del 3-0

Cajuste 7 – Sta cominciando ad ambientarsi in questa nuova realtà, ricalcando in parte le tracce di Anguissa: stessa vigoria nei contrasti, stessa puntualità negli inserimenti. Cresce e può ancora crescere. 

Montipò 6,5 – La sua reattività illude un po’ il Verona perché si oppone ai primi tentativi del Napoli con la solità modalità acrobatica, ma anxche un ottimo portiere come lui non può prendere tutto. 

Kvaratskhelia 7,5 – Parte pianino poi entra con entrambi i piedi nella zona nevralgica del campo. Segna il gol del 2-0 e inscena una serie di combinazioni da applausi con Raspadori. Poi vola a segnare il 3-0 ancora in contropiede. 

Lobotka 7 – Non ha ancora raggiunto i vertici d’importanza che rivestiva con Spalletti, ma è tornato a essere un leader riconosciuto in mezzo al campo, dove le sue doti di palleggio sono infinitamente più utili rispetti a quelle difensive di qualche tempo fa. 

Meret 7 – Nel secondo tempo, quando il Verona mette in campo tutto il coraggio che ha, la calma del portiere azzurro diventa fondamentale per non perdere il pallino della partita. 

IL TABELLINO 

VERONA-NAPOLI 1-3

Verona (3-4-2-1): Montipò 6,5; Magnani 6, Dawidowicz 5,5, Amione 5 (1′ st Terracciano 6); Faraoni 6,5, Hongla 6, Serdar 5 (1′ st Lazovic 6,5), Doig 5,5 (17′ st Tchatchoua 6); Ngonge 5 (1′ st Bonazzoli 6,5), Folosunsho 6; Djuric 6,5 (33′ st Henry sv). Allenatore Baroni 6. A disp.: Berardi, Perilli, Coppola, Joselito, Saponara, Suslov, Duda, Charlys, Cruz, Jordi Mboula. 

Napoli (4-3-3): Meret 7; Di Lorenzo6, Rrahmani 6, Natan 6, Mario Rui 6 (21′ st Zanoli 6); Cajuste 7, Lobotka 7, Zielinski 6,5 (39′ st Gaetano sv); Politano 7 (39′ st Zerbin sv), Raspadori 7 (21′ st Simeone 5,5), Kvaratskhelia 7,5 (31′ st Lindstrom sv). Allenatore Garcia 7. A disp.: Contini, Gollini, Olivera, D’Avino, Ostigard, Lemme. 

Arbitro: Abisso 

Marcatori: 27′ pt Politano (N), 43′ pt Kvaratskhelia (N), 10′ st Kvaratskhelia (N), 15′ st Lazovic (V) 

Ammoniti: Magnani, Faraoni, Bonazzoli (V), Mario Rui, Lindstrom (N)  

Espulsi: –

(Sportmediaset.it)

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