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Torino, Mandragora: “Ho tanto da dimostrare, sono qui per questo”

Rolando Mandragora, approdato poco più di un mese fa al Torino, ha parlato della sua esperienza in granata al canale ufficiale della società. 
Monica Tosolini

Rolando Mandragora, approdato poco più di un mese fa al Torino, ha parlato della sua esperienza in granata al canale ufficiale della società. 

Come è andato il primo mese al Torino? “Un mese particolare in cui abbiamo trovato dei risultati utili. Parlo anzitutto di questo perché lavoriamo per quello. Quindi è stato un mese positivo a parte l’ultima partita. Per il resto ho trovato un gruppo speciale, dei ragazzi per bene che mi hanno fatto subito integrare alla grande. Il mister e lo staff ho avuto la fortuna di conoscerli già, quindi è stato un primo mese abbastanza positivo”.

A Crotone hai trovato il tuo primo gol, quale è stata l’emozione vissuta considerando anche il risultato finale? “Una gioia a metà perché sono stato felice di segnare il primo gol. Era arrivato in un momento in cui stavamo iniziando a fare la partita. Ma alla fine il gol è servito a poco e la prestazione ancora meno per il risultato, quindi non potevo essere felice”.

Sei sempre stato titolare fin qui, come vivi questo? “Una responsabilità nei confronti dell’ambiente, del mister e dei compagni. Ho tanto da dimostrare e sono venuto qui per questo e per mettermi in gioco. Giocare sempre ti aiuta e ti dà fiducia e dovrebbe farti rendere sempre meglio”.

Come nasce il rapporto col mister? “L’ho conosciuto a Crotone e l’ho avuto anche a Udine. Lui è persona genuina e carismatica, impossibile non andarci d’accordo, mi trovo bene come tutti i compagni di squadra, è la persona di cui abbiamo bisogno in questo momento”.

Come vi dà la carica lontano dalle telecamere? “Come lo vedete davanti alle telecamere lo vediamo anche noi. Ci sono tanti episodi dove dimostra affetto e fiducia nei momenti belli e nei momenti brutti, perché è lì che si vede se un allenatore sa tirarti fuori il meglio. Vediamo se riusciamo a esprimerlo nella prossima partita”.

Quanto serve conoscere molti compagni quando si sceglie una squadra? “Ne conoscevo diversi per averli conosciuti in campionato o in campo, tutti mi hanno fatto sentire subito parte integrante del gruppo e questo mi ha dato una grossa mano”.

Ti ritrovi a tuo agio nel ruolo che stai ricoprendo? “Sì, è il ruolo che sento più mio. Poi è chiaro che ci sono momenti in cui ti devi adattare anche in altri ruoli, ma se mi chiedono quale è il ruolo preferito, io dico che è il play tutta la vita”.

Tu hai l’obiettivo della Nazionale, ma hai avuto degli infortuni che ti hanno tolto continuità. “Sì, come sapete ho avuto l’infortunio al crociato. Sono stato in Nazionale da giovanissimo, vorrei tornarci perché indossare la maglia azzurra è sempre bello ma tutto questo passa dalle prestazioni col Torino. Ci sono tanti giocatori italiani che stanno facendo bene. Spero di potermela meritare presto perché è un sogno che tutti i calciatori hanno”.

Cosa ti manca secondo te per essere in Nazionale in pianta stabile? “La continuità di prestazioni, perché questo ti porta ad arrivare a grandi livelli. Penso sia quello che ora deve arrivare”.

Cosa rispondi a un leader come Pecci che ha detto che devi uscire dal guscio? “Ho letto e mi ha fatto piacere sentire complimenti da parte di un giocatore così, vorrei che questa diventasse la stagione della mia consacrazione, cercherò di seguire il suo consiglio”. 

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