Incredibile a Torino: un gol di Gaich regala la vittoria 1-0 al Benevento sul campo di una Juve partita per sbranare tutto e che invece finisce per dare un addio virtuale al sogno di rimonta scudetto. Partito con i 4 tenori in campo. Pirlo non è riuscito a trovare la soluzione giusta, Ronaldo ha dormicchiato a lungo e si è svegliato alla fine, ma il portiere Montipò ha parato tutto il parabile regalando i 3 punti a Inzaghi,
LA PARTITA
Voglia di passare sopra l’avversario come se fosse un dosso, senza togliere il piede dall’acceleratore. Voglia di vedere insieme tutta la tecnica e tutta la forza offensiva a disposizione. Pirlo ha capito che da qui alla fine della stagione non può più permettersi troppi “ma sì, dai”. Deve vincere e convincere. Eccolo allora schierare tutti insieme Morata, Ronaldo, Kukusevski e Chiesa, già che c’è mette anche Bernardeschi a fare il terzino, lui che nella vita ha sempre fatto l’attaccante o qualcosa del genere. Certo, il primo quarto d’ora non avvalora al massimo questo tipo di scelta, perché la Juve va al tiro solamente una volta con un diagonale (fuori) di Ronaldo. Merito sicuramente di un Benevento che produce densità in mezzo al campo, che corre e aggredisce, che sicuramente ha una sua logica anche se deve ancora lavorare molto sulla fase offensiva che funziona relativamente.
E’ invece la difesa il settore che convince meno in casa Juve, ma con degli alibi ben precisi. Bonucci torna titolare dopo una lunga serie di problemi, De Ligt ha un inizio un po’ difficoltoso per un paio di scivolate che fanno tremare, Bernardeschi non ha ancora le misure del ruolo e dopo una manciata di minutisi trova gravato di un cartellino giallo. Sbocchi dalle parti di Montipò se ne vedono pochi, tant’è che a parte il primo squillo di Ronaldo, nella prima mezz’ora l’unica vera occasione bianconera capita a Danilo, smarcato in mezzo all’area da Ronaldo di testa, ma il brasiliano fedelissimo di Pirlo non è un bomber di professione e aspetta mezzo secondo di troppo a tirare, facilitando la risposta avversaria.
Un racconto attendibile del primo tempo potrebbe partire dal 33′, minuto che vede Morata lanciato a rete e incerto nella conclusione di sinistro, parata da Montipò. Sul calcio d’angolo, colpo di testa di De Ligt, parato. Tra questo episodio e il duplice fischio, c’è un rigore dato da Abisso e poi cancellato con il Var (mano di Foulon che in realtà colpisce di petto), ma c’è anche un tiraccio di Morata dopo l’ennesima parata di Montipò (ancora testa di De Ligt), c’è un gol annullato per fuorigioco a Ronaldo (tiro al volo su palla filtrante di Kulusevski) e c’è anche un tiro di Ronaldo dal limite, parato. Ma soprattutto c’è Pippo Inzaghi che esce dal campo con un sorrisone così e che distribuisce complimenti ai suoi ragazzi per come hanno gestito i primi 45 minuti.
Si riparte con una Juve un po’ più determinata, capace di alzare il baricentro e aumentare la pressione. Molto meno facili le ripartenze per i campani, che proteggono il loro portiere con più fatica anche perché la Juve aumenta la sua ampiezza, mette in mezzo palloni con una certa continuità, prova soluzioni che nel primo tempo sono rimaste sulla lavagna di Pirlo e non sono state trasposte in campo. Quando Ronaldo guadagna una punizione dal limite, gli altri dieci pensano “chissà che non sia la volta buona“, ma poi il tiro va a sbattere sulla barriera. Prima di arrivare a due terzi di partita si vede anche un Kulusevski che fa quasi tutto bene ma chiude l’azione con un destro ciancicato che va a finire fuori.
Ma il calcio sa essere spietato, sa punire un errore e mortificare anche un giocatore che viene da un’ora fatta bene o anche di più. Il giocatore in questione è Arthur che in una situazione assolutamente tranquilla, rimessa laterale in zona difensiva battuta da Bernardeschi, mette la palla in mezzo come se non avesse mai giocato a calcio. Rapace Gaich, capace di recuperare il pallone e di battere Szczesny con una conclusione perfetta. Vantaggio sorprendente ma non del tutto immeritato, che potrebbe essere vanificato poco dopo da una un possibile fallo da rigore di Foulon su Chiesa. I replay fanno venire il sospetto che si tratti di un rigore abbastanza evidente, ma Abisso lascia correre.
Prova a svegliarsi Ronaldo, un tiro fuori e un tiro parato, Pirlo cambia tutto il blocco centrale del centrocampo ma non arrivano soluzioni interessanti. Inzaghi invece butta in campo forze fresche per arginare la sfuriata finale e i suoi tengono con il cuore e con la forza di volontà. La Juve cerca disperatamente il pari, Montipò para anche le bombe atomiche, si arriva alla fine con un risultato incredibile: per la prima volta Pippo Inzaghi da allenatore batte la Juve. Ed è una sconfitta che ai bianconeri fa uyn male cane.
LE PAGELLE
Hetemaj 7 – Movimento continuo, aggressività sui portatori di palla e ripartenze fulminee, davvero utilissimo alla causa.
Bernardeschi 5,5- Ha molto da lavorare su sè stesso per svolgere in maniera continuativa e proficua il ruolo di esterno sinistro, contro il Benevento si può fare, se l’asticella si alza bisogna pensarci meglio.
Morata 5 – Nel giro di 3 minuti del primo tempo si trova sul piede due occasioni abbastanza clamorose ma in entrambi i casi non le sfrutta come dovrebbe. Sembra che tra lui e il gol ci sia un conto in sospeso.
Ronaldo 6 – Finito l’effetto “azione-reazione” che ha portato i 3 gol al Cagliari dopo il 5 in pagella preso contro il Porto, torna in una condizione difficile da descrivere, con qualche giocata che vale e qualche lungo momento di pausa. Si sveglia del tutto solo verso la fine.
Kulusevski 6 – Ci mette un po’ per prendere le misure a Foulon che ha una buona corsa, poi inizia a produrre palloni che potrebbero avere fortuna e utilizzo migliori.
Arthur 5 – Leader della sua squadra per un’ora abbondante in cui fa sempre la cosa giusta, regala al Benevento il gol dell’1-0 con una giocata avventata.
Lapadula 6 – In una partita di lotta e non di finezza fa sempre la sua parte, magari lavorare di fino non fa per lui.
De Ligt 6,5 – Inizia con un paio di incertezze, poi comincia a prendere quasi tutti i palloni, sia nella propria area che in quella avversaria.
Gaich 7 – A parte il fisico da corazziere, può vantare un bagaglio tecnico che ne testimonia la provenienza sudamericana a dispetto dell’onomastica molto tedesca. Straordinario nel rubare il tempo alla difesa per il gol dell’1-0.
Montipò 7,5- Portiere rivelazione di questo campionato, prende tutto quello che può prendere compresa una deviazione di Barba che rischia l’autogol. Ma nella parte finale riesce a dire di no a una serie di conclusioni che arrivano da un nemico che fa paura: Ronaldo.
IL TABELLINO
JUVENTUS-BENEVENTO 0-1
Juventus (4-4-2): Szczesny 6; Danilo 6, Bonucci 5,5, De Ligt 6,5, Bernardeschi 5,5; Kulusevski 6, Arthur 5 (28′ st Bentancur 6), Rabiot 5 (28′ st McKennie 6), Chiesa 6; Morata 5, Ronaldo 6. All.: Pirlo 5. A disp.: Buffon, Pinsoglio, Dragusin, Chiellini, Frabotta, Di Pardo, Fagioli.
Benevento (3-5-2): Montipò 7,5; Tuia 6, Barba 6,5, Caldirola 6,5; Improta 6, Hetemaj 7 (38′ st Dabo sv), Viola 6,5, Ionita 6, Foulon 6 (28′ st Tello 6); Gaich 7 (38′ st Di Serio sv), Lapadula 6 (29′ st Caprari 6). All.: F. Inzaghi 7. A disp.: Manfredini, Gori, Pastina, Moncini, Sau, Lucatelli, R. Insigne.
Arbitro: Abisso
Marcatori: 24′ st Gaich (B)
Ammoniti: Bernardeschi, Pirlo, Bentancur (J), Tuia, Barba, Tello (B)