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Lazio-Verona 1-2

Hellas Verona batte 2-1 la Lazio nell'anticipo dell'undicesima giornata di Serie A e scavalca i biancocelesti in classifica.
Monica Tosolini

Hellas Verona batte 2-1 la Lazio nell’anticipo dell’undicesima giornata di Serie A e scavalca i biancocelesti in classifica. Gli uomini di Juric passano in vantaggio a fine primo tempo grazie a un’autorete di Lazzari su conclusione di Dimarco (45′), ma vengono raggiunti a inizio ripresa da una zampata di Caicedo (56′). Una leggerezza di Radu al 67′ spalanca a Tameze la porta per il 2-1 che decide l’incontro, nonostante l’assalto finale dei padroni di casa. Gli scaligeri agguantano momentaneamente la zona Europa League.

 LA PARTITA

 La Lazio è costretta a un brusco risveglio dopo la sbornia europea. Simone Inzaghi aveva chiesto ai suoi di trasferire sul campionato l’euforia della Champions, ma nella serata dell’Olimpico si è visto tanto offuscamento, specialmente in uomini chiave come Immobile e Milinkovic-Savic, e anche una certa stanchezza. Troppa per reggere l’urto di una squadra tonica e atleticamente preparata come il Verona. I gialloblù si portano a casa un altro scalpo importante, espugnando l’Olimpico in maniera più che meritata: cinici nello sfruttare le disattenzioni, quasi impeccabili in fase difensiva, bravi a saper soffrire in un finale inevitabilmente arroccato. L’Hellas non è più una sorpresa: in attesa del risultato della Roma sale al sesto posto agganciando la zona Europa League. Sognare non è proibito. Inzaghi e Juric provano a sorprendersi a vicenda con le scelte offensive: il primo schierando Caicedo titolare dopo quasi due mesi al fianco di Immobile, il secondo puntando su Tameze nell’inedito ruolo di centravanti “di disturbo”, affiancato da Salcedo e Zaccagni. Le squadre partono affrontandosi a viso aperto e su ottimi ritmi: la propensione all’uno-contro-uno del Verona permette alla Lazio di rendersi più pericolosa quando si affaccia nella metà campo avversaria, ma l’unica vera occasione del primo tempo (nata per altro da un pasticcio di Barak), viene clamorosamente sprecata da Immobile. La buona intensità messa in campo da entrambe le squadre si traduce in una gran lotta a centrocampo ma in pochissime emozioni, almeno fino al tramonto del primo tempo, quando Faraoni pesca il suo opposto Dimarco con un bel cross, l’esterno colpisce al volo e trova la deviazione decisiva di Lazzari. L’autogol dell’ex Spal manda i suoi negli spogliatoi sotto 1-0, con l’aggiunta dell’infortunio alla coscia di Acerbi. A inizio ripresa i padroni di casa provano a riversarsi in avanti e dopo 11′ trovano il meritato pareggio: palla dentro di Lazzari per Caicedo, che spalle alla porta si gira su Dawidowicz, battendo Silvestri sul palo lungo. L’Hellas non si abbatte e non si snatura, continuando con il suo pressing incessante, che al 67′ viene ripagato: Salcedo soffia palla a Radu su un tentativo di retropassaggio, la sfera finisce a Tameze che dribbla Reina e riporta in vantaggio gli scaligeri. Tutta la Lazio protesta chiedendo il fallo sul difensore rumeno, ma Abisso conferma il gol dopo essersi consultato col Var via radio. Nel finale la Lazio prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo, cercando con insistenza il pari ma tradendo anche un certo nervosismo. Silvestri alza la saracinesca con un paio di interventi dei suoi e regala a Juric un altro grandissimo risultato su cui costruire il futuro.

LE PAGELLE

Tameze 7,5 – Schierato nell’inedito ruolo di centravanti, si destreggia bene sia nel pressing inziale, sia nello smistamento di palloni per i compagni. Da un suo dai e vai nasce l’azione del vantaggio gialloblù. Di rapina la rete del successo, ciliegina sulla torta.

Lovato 7 – Va a prendere alto Milinkovic-Savic e di fatto lo annulla con il suo pressing continuo. È una delle più belle scoperte di questo inizio stagione e la serata dell’Olimpico lo certifica.

Faraoni 7 – Lui una sorpresa non è più da un pezzo. Corsa, cross (tra cui quello del vantaggio iniziale), ma anche tanto sacrificio e chiusure importanti quando c’è da soffrire. Prestazione a tutto tondo.

Caicedo 6,5 – Non smette mai di stupire per la capacità di farsi trovare pronto in ogni momento, anche tornando titolare in campionato dopo quasi due mesi dall’ultima volta. Sigla un gol da grande attaccante, purtroppo non basta.

Milinkovic-Savic 5 – Poco incisivo, poco propositivo, troppo testardo in alcune iniziative individuali. Una serata no.

Immobile 5,5 – La clamorosa occasione che si divora a inizio partita lascia già presagire qualcosa. Grande lottatore, generoso come sempre, ma poco lucido. Inzaghi alla vigilia aveva detto che era tra quelli più affaticati. Forse fare a meno di lui è impossibile, ma sul campo si è notato.

IL TABELLINO Lazio-Verona 1-2

Lazio (3-5-2): Reina 6; Parolo 6, Acerbi 6,5 (28′ Hoedt), Radu 5; Lazzari 5,5 (36′ st Fares 6), Milinkovic-Savic 5, Leiva 6 (20′ st Escalante 6), Akpa Akpro 6 (36′ st Pereira 6), Marusic 5,5; Caicedo 7 (20′ st Correa 5,5), Immobile 5,5. Allenatore: Inzaghi 5,5

Verona (3-4-2-1): Silvestri 6,5; Lovato 7, Magnani 7, Dawidowicz 6,5; Faraoni 7, Tameze 7,5 (24′ st Favilli 6), Veloso 6,5, Dimarco 6,5; Barak 6, Zaccagni 6 (42′ st Lazovic sv); Salcedo 6,5 (31′ st Colley 6).

Allenatore: Juric 7

Arbitro: Abisso

Marcatori: 45′ aut. Lazzari (L). 11′ st Caicedo (L), 22′ st Tameze (V)

Ammoniti: Akpa Akpro (L), Caicedo (L), Reina (L). Salcedo (V), Lazzari (L), Magnani (V), Fares (L), Colley (V) Espulsi:

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