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Lazio-Juventus 2-1

Vola la Lazio, frena la Juve.
Monica Tosolini

Vola la Lazio, frena la Juve. Nel posticipo che chiude la 29.ma giornata di Serie A la squadra di Sarri batte 2-1 gli uomini di Allegri, stoppa la rincorsa bianconera e consolida il secondo posto nell’affollata lotta per la zona Champions portandosi a quota 58. Nel primo tempo Milinkovic-Savic (38′) sblocca la gara tra le proteste bianconere e Rabiot (42′) rimette tutto in equilibrio sugli sviluppi di un corner. Nella ripresa poi ci pensa Zaccagni (53′) a decidere il match concludendo un’azione da manuale confezionata da Felipe Anderson e Luis Alberto.

LA PARTITA

Missione compiuta per la Lazio. In un colpo solo la banda di Sarri stoppa la rimonta della Juve e guadagna terreno nella serrata battaglia per un posto nell’Europa delle big. All’Olimpico va in scena una gara tiratissima, con tanto ritmo e agonismo. Nonostante ciò, alla resa dei conti è una giocata di grande qualità tecnica a fare la differenza. Un’azione da manuale che racchiude tutto il credo calcistico di Sarri e che segna indelebilmente la gara marcando la differenza col gioco muscolare e poco fluido dei bianconeri. Al netto dell’episodio che ha deciso la partita, del resto, Lazio e Juve si sono affrontate a viso aperto cercando di sfruttare al meglio le proprie armi. Un confronto che nonostante la reazione bianconera ha premiato gli uomini di Sarri, interrompendo a tre la striscia di vittorie consecutive della Juve e confermando l’annata super dei biancocelesti. Uno stop che potrebbe pesare più nella testa che nella classifica dei bianconeri. In attesa di novità sul -15, infatti, per Allegri al momento la Champions è infatti ancora a 8 punti di distanza. A caccia di punti per blindare la Champions nel big match contro la Juve, Sarri recupera Immobile dal 1′ con Felipe Anderson e Zaccagni a completare il tridente. In versione “smart working” per l’influenza, all’Olimpico Allegri invece concede un turno di riposo a Danilo e piazza Di Maria alle spalle di Vlahovic. Scelte che delineano subito il tema tattico del match. Padrona del possesso, la Lazio parte forte e prova a spingere allargando la manovra e attaccando sulle seconde palle. La Juve invece concede campo fino alla trequarti, poi aggredisce i portatori e fa densità per chiudere le linee di passaggio e ripartire. Il primo squillo arriva da un tiro dalla distanza di Luis Alberto, poi Vlahovic e due volte Milinkovic-Savic non trovano la porta di testa da buona posizione. Occasioni che tengono alto il ritmo e accendono il match anche sotto il profilo fisico. Da una parte Bremer ferma Milinkovic-Savic con una chiusura perfetta davanti a Szczesny, dall’altra Rabiot protesta invece per un contatto in area e Vlahovic fa tremare la Juve per una storta alla caviglia. Alta e aggressiva, la squadra di Sarri macina gioco e prova a sfruttare il palleggio nello stretto per sfondare. Corta e compatta, la Juve invece serra i ranghi, difende con tanti uomini e abbassa Di Maria per cercare di impostare con più qualità. Pescato col contagiri da Felipe Anderson, Immobile testa i riflessi di Szczesny con un diagonale meraviglioso, poi si fa anticipare in area da Fagioli. Guizzi che aumentano i giri dei padroni di casa e poco dopo portano al vantaggio biancoceleste. A sbloccare il match, tra le proteste bianconere per un contatto in area con Alex Sandro, ci pensa Milinkovic-Savic che si libera dalla marcatura del brasiliano e batte Szczesny di sinistro. Gol che rompe l’equilibrio e innesca la reazione bianconera. Una reazione d’orgoglio e di nervi che quattro minuti dopo porta al pareggio di Rabiot sugli sviluppi di un corner e chiude il primo tempo. La ripresa si apre senza cambi e con lo stesso tema tattico del match. A buon ritmo è sempre la Lazio a fare la partita e la qualità tecnica della banda di Sarri fa la differenza. Dopo un paio di incursioni bianconere ci pensa la premiata ditta Felipe Anderson-Luis Alberto-Zaccagni a confezionare un raddoppio da applausi al termine di un’azione da manuale. Gol che fa esplodere l’Olimpico, concretizza la spinta biancoceleste e costringe la Juve a cambiare faccia. Dopo un gol annullato a Zaccagni per posizione irregolare, Landucci toglie Locatelli, Kostic e Vlahovic e fa entrare Paredes, Chiesa e Milik passando al 4-3-3. Mossa che fa guadagnare metri ai bianconeri e infiamma l’ultima mezz’ora. Da una parte Alex Sandro mura un piattone di Milinkovic-Savic, dall’altra la difesa biancoceleste mura un tentativo di Rabiot dopo un’invenzione di Di Maria. Per dare più equilibrio e forze fresche, Sarri fa entrare Pedro e Vecino al posto di Immobile e Cataldi. E il finale è tutto un batti e ribatti. Dopo altre proteste bianconere per un contatto in area tra Milinkovic-Savic e Chiesa, Fagioli ha l’occasione buona per pareggiare, ma il suo sinistro finisce alto. Poi Paredes spedisce a lato di destro e Provedel nel finale respinge l’assalto bianconero sulle palle alte. La Lazio frena la rincorsa di Allegri e “blinda” il secondo posto.

IL TABELLINO LAZIO-JUVE 2-1

Lazio (4-3-3): Provedel 6,5; Marusic 6,5, Casale 6,5, Romagnoli 6, Hysaj 6,5; Milinkovic-Savic 7, Cataldi 6 (25′ st Vecino 6), Luis Alberto 7,5; Felipe Anderson 6,5, Immobile 6,5 (19′ st Pedro 6); Zaccagni 7 (39′ st Basic sv). A disp.: Maximiano, Adamonis, Pellegrini, Patric, Marcos Antonio, Cancellieri, Romero, Radu, Lazzari, Mario Gila, Fares. All.: Sarri 7

Juve (3-5-1-1): Szczesny 6; Gatti 6, Bremer 6,5, Alex Sandro 5,5; Cuadrado 5 (25′ st Danilo 6), Fagioli 5,5 (41′ st Miretti sv), Locatelli 5 (18′ st Paredes 5,5), Rabiot 6,5, Kostic 5,5 (18′ st Chiesa 6,5); Di Maria 6; Vlahovic 5 (18′ st Milik 5,5). A disp.: Pinsoglio, Perin, Bonucci, Rugani, Soulé. All.: Allegri (in panchina Landucci) 5,5

Arbitro: Di Bello

Marcatori: 38′ Milinkovic-Savic (L), 42′ Rabiot (J), 8′ st Zaccagni (L)

Ammoniti: Provedel, Milinkovic-Savic (L); Bonucci, Alex Sandro, Locatelli, Cuadrado, Miretti (J) Espulsi: –

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