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Juventus: Agnelli, Nedved e Paratici sarebbero indagati per falso in bilancio

La Guardia di Finanza nelle sedi del club a Torino e Milano
Monica Tosolini

Perquisizioni della Guardia di Finanza nei locali di pertinenza della Juve a Torino e Milano. Le Fiamme Gialle stanno recuperando documenti relativi alla compravendita di calciatori e alla formazione dei bilanci per gli anni 2019-21. Il presidente Agnelli, il vicepresidente Nedved, l’ex ds Paratici e altri tre dirigenti ed ex dirigenti bianconeri dell’area finanziaria sarebbero indagati con l’ipotesi di falso in bilancio e false fatturazioni.

La procura di Torino ha aperto un fascicolo dopo che la Consob aveva avviato una verifica ispettiva nello scorso luglio e dopo la relazione della Covisoc che aveva portato la procura federale ad aprire un fascicolo. Secondo la Covisoc era necessario approfondire alcuni casi legati a operazioni di plusvalenze, in particolare quella relativa allo scambio Pjanic-Arthur con il Barcellona. Adesso la Juventus è indagata anche penalmente. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino, delegati alle indagini, sono stati incaricati di reperire documentazione ed altri elementi utili relativi ai bilanci societari approvati negli anni dal 2019 al 2021, con riferimento sia alle compravendite di diritti alla prestazione I sportive dei giocatori, sia alla regolare formazione dei bilanci. 

IL COMUNICATO DELLA PROCURA
“Dal pomeriggio odierno, su ordine di questa Procura della Repubblica, militari della Guardia di Finanza stanno eseguendo perquisizioni locali presso le sedi di Torino e Milano della società Juventus Football Club S.p.a. – dice il comunicato della Procura emesso poco prima delle 23 -. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino, delegati alle indagini, sono stati incaricati di reperire documentazione ed altri elementi utili relativi ai bilanci societari approvati negli anni dal 2019 al 2021, con riferimento sia alle compravendite di diritti alle prestazioni sportive dei giocatori, sia alla regolare formazione dei bilanci. Allo stato, le attività sono volte all’accertamento di ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, nei confronti del vertice societario e dei direttori delle aree business, financial e gestione sportiva. Al vaglio vi sono diverse operazioni di trasferimento di giocatori professionisti e le prestazioni rese da alcuni agenti coinvolti nelle relative intermediazioni. È altresì ipotizzato a carico della società il profilo di responsabilità amministrativa da reato, previsto qualora una persona giuridica abbia tratto vantaggio dalla commissione di taluni specifici illeciti. A tutela del mercato finanziario, le perquisizioni sono state avviate successivamente alla chiusura delle contrattazioni settimanali di Borsa italiana (…). L’indagine, denominata “Prisma”, ha avuto avvio nel maggio 2021 ed è affidata ad un pool di Magistrati del Gruppo dell’Economia, composto dai Sostituti Procuratori Ciro Santoriello, Mario Bendoni e dal Procuratore Aggiunto Marco Gianoglio, avvalendosi anche di attività tecniche di intercettazione di comunicazioni”.

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