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Hellas-Roma 3-2: fatal Verona per l’ex Juric

I gialloblù sono tornati al successo dopo tre ko di fila, andando in vantaggio tre volte contro la Roma. In rete anche Tengstedt e Magnani
Redazione

L’Hellas Verona ha battuto 3-2 la Roma nell’undicesima giornata di Serie A, trovando la rete decisiva con Harroui al minuto 88 e inguaiando ulteriormente il tecnico giallorosso Juric. Partita ricca di gol al Bentegodi e sbloccata già al 13′ da Tengstedt dopo un grave errore di Zalewski a centrocampo. Dopo il pareggio di Soulé al 28′ è arrivato il raddoppio di Magnani sugli sviluppi da corner, mentre nella ripresa Dovbyk ha aperto e chiuso l’azione del 2-2 prima del clamoroso finale.

LA PARTITA

Partiamo dalla fine, ovvero da una scena che in questa stagione purtroppo per i tifosi romanisti si sta ripetendo abbastanza spesso. La Roma di Juric sconsolata in campo, con sguardi persi nel vuoto in primis del proprio allenatore, quasi a non spiegarsi l’ennesima serata storta mentre dall’altra parte del campo, questa sera occupata dall’Hellas Verona, ci sono sorrisi, entusiasmo, gioia. La Roma ha perso anche al Bentegodi, 3-2 contro i gialloblù di Zanetti che tutta la disperazione e la voglia di tornare a fare punti l’hanno messa sul campo dal primo all’ultimo minuto cercando di minare, riuscendoci, le poche certezze dei capitolini in questa stagione. Ne è uscita una partita godibile, certamente piena di gol ed errori, ma che alla fine ha premiato chi ci ha creduto di più come spesso accade. Dettagli che in questa stagione stanno sempre e comunque andando nel verso contrario rispetto alla Roma e dopo undici giornate il fattore casualità non è più spendibile, a prescindere che sia questo o meno il capolinea dell’avventura Juric nella piazza giallorossa.

Tanti gol, tanti errori dicevamo e il primo da cerchiare è quello di Zalewski al 13′. L’esterno della nazionale polacca pochi secondi dopo essersi visto annullare un gol per fuorigioco ha commesso una frittata clamorosa nella propria metà campo, con un passaggio orizzontale senza senso consegnato direttamente al petto di Tengstedt; il centravanti del Verona è stato bravissimo a trasformarlo nella rete dell’1-0. La reazione della Roma c’è stata, subito, ma più per la forza nervosa che per una vera organizzazione. Prima Soulé ha calciato in tribuna da pochi passi, poi si è rifatto poco dopo sfruttando l’assist redentorio di Zalewski. Partita raddrizzata? Nemmeno per idea, dopo sei minuti infatti il Verona è di nuovo tornato in vantaggio sfruttando un calcio d’angolo con Magnani.

Nella ripresa la Roma ha provato a prendere il possesso del gioco con più intensità, chiudendo gli avversari nella propria metà campo ma senza mai dare la sensazione di dominio e, anzi, esponendosi alle ripartenze. La giocata giusta però è arrivata a metà ripresa quando Dovbyk vincendo un duello fisico sulla trequarti ha aperto la scatola difensiva gialloblù aprendo e chiudendo l’azione con la rete del 2-2 su assist di Celik. Una punizione di Dybala dal limite ha fatto assaporare i tre punti a Juric che, invece, li ha fatti assaggiare al collega Zanetti a due minuti dalla fine: una verticalizzazione della difesa veronese ha lanciato Livramento in campo aperto che, dopo aver resistito all’assalto di Ndicka, ha servito ad Harroui il gol da jackpot.

LE PAROLE DI JURIC: “FACCIAMO TROPPI ERRORI, MA VEDO LA CRESCITA E LE COSE CAMBIERANNO”

La posizione di Ivan Juric è tutt’altro che salda sulla panchina della Roma e la sconfitta del Bentegodi, in quella che per anni è stata la sua casa alla guida dell’Hellas Verona, potrebbe aprire nuovi scenari: “Abbiamo fatto una buonissima gara – ha commentato il tecnico a DAZN -, creando numerose occasioni da gol e dominando la partita. Abbiamo fatto di tutto per vincere la partita facendo delle cose buonissime, ma in questo momento commettiamo degli errori che paghiamo caro così come quelli degli arbitri che ci fanno perdere dei punti. Se analizzo la partita con lucidità dico che la Roma ha fatto veramente bene, creando tanto e concedendo pochissimo. Gli errori però nel calcio si pagano, sia i nostri che quelli degli altri”.

La Roma è sembrata poco equilibrata in campo, soprattutto nel finale: “Abbiamo controllato bene la partita, il Verona ha tirato poco e ha fatto poche ripartenze. Nell’ultima occasione abbiamo letto male la situazione, mentre nel primo tempo abbiamo preso gol su errore clamoroso e su abbaglio arbitrale. Volevamo vincere perché stavamo dominando, ma sicuramente abbiamo commesso errori di scelta che abbiamo pagato. La rete di Magnani è irregolare, c’è una gomitata che non è stata valutata”.

La classifica giallorossa piange: “La prestazione, ripeto, è stata bellissima. Abbiamo avuto idee e spunti, con grande intensità. In questi momenti difficili bisogna credere in quello che stiamo facendo e i ragazzi me l’hanno dimostrato”. Sul futuro in panchina: “Non posso rispondere io. Abbiamo fatto meglio rispetto alla vittoria contro il Torino, ma in questo momento commettiamo errori troppo evidenti. Non sono preoccupato, vedo la crescita e sono sicuro che le cose cambieranno in meglio”.

LE PAGELLE

Tengstedt 6,5 – Scarta il regalo di Zalewski per sbloccare il match, ma lo fa con tecnica e freddezza legittimando l’omaggio. Fa reparto da solo per un’ora di gioco, cercando la profondità con costanza e pericolosità.

Duda 6,5 – Fa da regista e incontrista, con qualità e intensità. Esegue al meglio il corner per il raddoppio, ma è il primo a rubare palloni in pressione per trasformare le azioni da difensive a offensive.

Coppola 6 – La battaglia con Dovbyk è tutta a livello fisico, a volte la vince e altre meno. Il suo merito però è anche quello di chiude almeno tre ripartenze pericolose della Roma con tempismo e intelligenza tattica. 

Soulé 6,5 – Si sblocca e questa è già una buona notizia per Juric che al Bentegodi ha puntato sul suo talento. Lo ha fatto con la giocata più difficile, di istinto e tecnica, mentre sulle questioni più normali, ragionate e di squadra mostra ancora qualche difetto di troppo, sbagliando spesso la scelta. 

Dovbyk 7 – Ogni azione è uno scontro fisico, vuoi con Magnani o con Coppola. L’attaccante ucraino non dice niente, le prende e le dà, poi però è fondamentale nelle due azioni del gol con le sue sponde tutto fisico. Nel raddoppio apre e chiude la giocata da centravanti puro.

Zalewski 5,5 – Diciamolo prima, la reazione è stata apprezzabile quanto è stato incredibile l’errore che ha portato al gol di Tengstedt. L’assist a Soulé lo ha riabilitato parzialmente, ma la macchia sulla prestazione con il passaggio orizzontale consegnato all’attaccante gialloblù non può essere cancellata.

IL TABELLINO

HELLAS VERONA-ROMA 3-2
Hellas Verona (4-3-2-1)
: Montipò 6; Daniliuc 6 (42′ st Faraoni sv), Magnani 6, Coppola 6, Bradaric 6; Serdar 6,5 (42′ st Dani Silva 6,5), Duda 7, Kastanos 6 (17′ st Harroui 7); Suslov 6 (32′ st Livramento 6), Lazovic 6; Tengstedt 6,5 (17′ st Mosquera 6). A disp.: Perilli, Magro, Lambourde, Sarr, Okou, Sishuba, Ajayi, Corradi, Ghilardi. All.: Zanetti 6,5
Roma (3-4-2-1): Svilar 6; Mancini 5, Ndicka 5,5, Angelino 6; Celik 6,5, Kone 6 (36′ st Paredes sv), Le Fée 6 (21′ st Cristante 6), Zalewski 5,5 (21′ st El Shaarawy 6); Soulé 6,5 (21′ st Dybala 6), Pellegrini 6; Dovbyk 7 (29′ st Baldanzi 6). A disp.: Marin, Ryan, Abdulhamid, Shomurodov, Hummels, Paredes, Dahl, Pisilli, Sangaré. All.: Juric 5,5.
Arbitro: Marcenaro
Marcatori: 13′ Tengstedt (H), 28′ Soulé (R), 34′ Magnani (H), 8′ st Dovbyk (R), 43′ st Harroui (H)
Ammoniti: Suslov, Magnani, all. Zanetti (H); Svilar, Kone (R)
Espulsi: 49′ st Livramento (H) per gioco violento

(Sportmediaset.it)

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