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Gasperini sul coronavirus: In Lombardia siamo organizzati. Cosa succederebbe a Roma o a Napoli?

Gian Piero Gasperini lancia un messaggio agli italiani: "Sento le sirene delle ambulanze, restate a casa.
Monica Tosolini

Gian Piero Gasperini lancia un messaggio agli italiani: “Sento le sirene delle ambulanze, restate a casa. Porte chiuse? Era la soluzione ideale”.

L’impresa dell’Atalanta a Valencia ha restituito, seppur solo per qualche ora, il sorriso ai tanti bergamaschi impelagati nella lotta al Coronavirus, di cui la città lombarda è una delle roccaforti per i tanti contagiati che hanno fatto scattare l’allarme. Ad accogliere la ‘Dea’ al ritorno dalla Spagna non c’erano tifosi com’è giusto che sia, comportamento apprezzato da Gian Piero Gasperini che è stato intervistato da ‘Il Corriere dello Sport‘ sul tema che va per la maggiore in questi giorni: dal tecnico piemontese un messaggio chiaro e preciso.

“Per quel che ci riguarda, nel giro di poche ore siamo passati dalla gioia per aver realizzato una grande impresa alla consapevolezza di vivere qualcosa di inimmaginabile. Sento soltanto le sirene delle ambulanze. State a casa, state in famiglia, non uscite. E da queste parti, in Lombardia, siamo sufficientemente organizzati, pur se in difficoltà. Mi chiedo cosa potrebbe accadere a Roma, a Napoli”.

Secondo Gasperini la soluzione ideale per dare continuità al calcio italiano era proseguire con le porte chiuse per tutte le partite. “Le abitudini sono importanti, e non solo per noi italiani la visione di una partita, una parentesi di leggerezza, può risultare addirittura terapeutica. Hanno voluto dare un segnale forte, bah. Bisognava andare avanti con le porte chiuse, io la penso così”.

Gomez e Ilicic simboli silenziosi di un’Atalanta da mostrare come esempio nelle scuole calcio. “Siamo un segnale di speranza. Ma io parto dal presupposto che più che sulle sottovalutazioni oggi bisognerebbe puntare il dito sulle sopravvalutazioni di certi giocatori. Intendo dire che il valore economico di un calciatore non è direttamente proporzionale alla sua capacità di incidere sulla partita e di risolverla. Gomez e Ilicic, per via dell’età, potranno anche non avere un valore di mercato elevatissimo, ma se devo scegliere tra loro e un calciatore da 50 milioni scelgo loro”.

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