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Derby di Milano: Sanchez verso la maglia titolare

Il mercato di gennaio ha regalato all'Inter tre nuovi innesti di livello: dall'esplosività di Young e Moses sulle fasce alla classe ed eleganza di Eriksen nella zona nevralgica del campo, tutti arrivati sotto espressa richiesta di Conte.
Monica Tosolini

Il mercato di gennaio ha regalato all’Inter tre nuovi innesti di livello: dall’esplosività di Young e Moses sulle fasce alla classe ed eleganza di Eriksen nella zona nevralgica del campo, tutti arrivati sotto espressa richiesta di Conte.

Ma alla voce ‘nuovi acquisti’ può essere benissimo inserito il nome di Alexis Sanchez, ormai recuperato dopo l’infortunio al tendine peroneo della caviglia sinistra rimediato nel corso di una banale amichevole con il Cile dello scorso ottobre: l’ex Barcellona ha spaccato in due la partita ad Udine, entrando nella ripresa e conquistandosi il rigore del raddoppio trasformato da Lukaku. Un impatto devastante che ha oscurato la prestazione scialba e insufficiente di Sebastiano Esposito, lento e impacciato negli ultimi metri: se qualche giorno fa ci si aspettava un ballottaggio tra loro due per sostituire lo squalificato Lautaro, in vista del derby di Milano non sembrano esserci dubbi su chi sarà il prescelto per affiancare Lukaku.

Sanchez è nettamente favorito sul classe 2002 che dovrebbe sedersi in panchina: troppa pressione sulle spalle di un 17enne in una delle stracittadine più sentite d’Italia, unita alla condizione fisica straripante di Sanchez che si appresta a giocare da titolare in campionato dopo oltre 4 mesi. L’ultima volta che scese in campo dal 1′ fu contro la Sampdoria il 28 settembre: allora segnò anche una rete prima di ricevere un cartellino rosso per somma di ammonizioni, di cui la seconda per simulazione nell’area di rigore blucerchiata.

Conte gli ha concesso ulteriori minuti in Coppa Italia contro Cagliari e Fiorentina: con i viola è stato impiegato nel ruolo di trequartista che non gli si addice molto, tanto che nella ripresa è stato sostituito con Eriksen in nome di un maggiore equilibrio sfociato con il goal decisivo di Barella. Come affermato da Solskjaer in tempi non sospetti, Sanchez a fine stagione tornerà al Manchester United che in estate lo ha ceduto soltanto in prestito: a meno di un rendimento al di sopra della media nel rush finale che metterebbe più di una pulce nell’orecchio di Marotta e Ausilio, tentati magari di trattare un’acquisizione a titolo definitivo. Ora però l’attenzione è concentrata tutta sulla sfida col Milan da cui passerà una bella fetta di Scudetto: vincere per rimanere incollati alla Juventus, con un Sanchez finalmente ritrovato in più nelle corde che dovrà far passare inosservata l’assenza uno decisivo come il ‘Toro’.

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