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Bologna-Milan 1-2

Rebic e Kessie fanno sorridere Pioli
Monica Tosolini

Smaltite le scorie del derby, il Milan torna alla vittoria sul campo di un Bologna che si arrende solo alla fine. Vantaggio rossonero nel primo tempo con rigore parato da Skorupski a Ibra e trasformato in gol da Rebic, raddoppio su rigore questa volta realizzato da Kessie, disperato assalto finale dei padroni di casa che però riescono solo ad accorciare le distanza con una ripartenza fulminea e gol di Poli. 

C’è un derby da dimenticare e il Milan dimostra di averlo assimilato nel modo giusto. L’approccio alla gara è da Milan vero, da squadra consapevole delle proprie possibilità. Padrone del campo, creativo nonostante l’assenza di Calhanoglu, capace di creare occasioni con tutti i giocatori del reparto offensivo. Se si fa eccezione per un’incursione iniziale di Tomiyasu conclusa con un cross impreciso, la prima mezz’ora è totalmente rossonera. E le occasioni da annotare sono almeno quattro. C’è un assist di tacco di Leao che Rebic spreca con un tiro sbilenco, c’è una traversa colpita da Theo Herrnandez su punizione (toccata da Skorupski), c’è un’uscita provvidenziale del portiere bolognese su Ibrahimovic smarcato da un assist di Leao. C’è anche una doppia conclusioneravvicinata di Ibra, roba che di solito lo svedese butta dentro con disinvoltura e che stavolta il tentacolare Skorupski annulla d’istinto. Ma poi c’è il rigore ed è una storia tutta da raccontare. 

L’azione è di quelle potenzialmente molto pericolose, ma se ci si distrae un secondo si rischia di non accorgersi che l’uscita precisa di Skorupski in realtà è favorita da una trattenuta di Dicks su Leao. Qualcuno della squadra arbitraleperò la vede ed è rigore, decisione alla quale seguono lunghissime proteste. Quando il Var toglie l’unico residuo di dubbio, Ibrahimovic prende il pallone e Mihajlovic urla al suo portiere: “Tanto non li sa tirare”. Non ha tutti i torti, perché lo svedese calcia da giocatoraccio e non da fuoriclasse quale è, Skorupski para ma Rebic irrompe in area con il tempo perfetto per portare in vantaggio la sua squadra. Vantaggio meritato per l’atteggiamento in campo e per la voglia di portare a casa i tre punti che significano ancora primato in classifica sicuro. 

Qualche piccola falla si apre nello schieramento di Pioli e nel caso specifico è il centrocampo a rallentare i ritmi. Kessiè non ha l’energia dei giorni migliori e Tonali continua a non essere perfettamente integrato nel gruppo. Il Bologna in mezzo al campo ha invece Schouten che è un brutto cliente per tutti e Soriano che dalla posizione di trequartista fa spesso e volentieri qualche passo indietro per partecipare alla manovra. Poi ci sono gli inserimenti di Sansone che alla fine del primo tempo riaccendono la fiamma rossonera. Donnarumma prima chiude con un po’ di bravura e un po’ di fortuna proprio su Sansone, poi chiude da campione sul tiro di Dominguez, ancora lanciato da Sansone. 

Il Milan sta regalando con i suoi rigori tanta letteratura a questo campionato. Ma mentre quello sbagliato da Ibrahimovic si porta via tre minuti abbondanti di partita, quello del raddoppio scivola via liscio. L’improvvido difensore bolognese Soumaoro prova ad anticipare Ibra ma lo fa toccando addirittura due volte il pallone con la mano. Basta mezza occhiata stavolta tra i potenziali rigoristi rossoneri. Ibra non si azzarda, sul dischetto va Kessiè ed è il gol del 2-0 che rende quasi irreversibile l’esito finale della partita. Un esito che Mihajlovic prova a stravolgere con un triplo cambio poco dopo l’ora di gioco, ma il Milan era messo in campo bene prima e continua a essere messo bene dopo, con il piccolo aggiustamento di Bennacer al posto di Tonali, che dà maggiore sicurezza anche a Kessie, ora nuovamente padrone del centrocampo, 

Le grandi squadre normalmente chiudono il discorso proprio a questo punto, non la fanno più vedere agli avversari. Al Milan questa prerogativa manca ancora, perché quando le posizioni in campo non sono più così chiare, il Bologna riesce a rientrare in partita. Tutto nasce da un’iniziativa sbagliata di Theo Hernandez, un’uscita dalla propria zona difensiva che finisce malissimo, recupero di Palacio e ripartenza fulminea, assist di Skov Olsen e gol di Poli. Con un solo gol di vantaggio, il Milan comincia a ballare e ad avere un po’ di paura, il Bologna si butta in avanti più con il cuore che con il cervello, Donnarumma deve sventare un paio di pericoli con la P maiuscola. Poi però il Milan torna a metterci testa e gambe, controlla il pallone nei minuti di recupero e porta a casa tre punti fondanentali. 

BOLOGNA-MILAN 1-2

Bologna (4-2-3-1): Skorupski 7; Tomiyasu 6,5, Soumaoro 5, Danilo 6, Dijks 5,5 (34′ st Palacio sv); Schouten 6,5 (34′ st Poli 6,5), Dominguez 6 (22′ st Svanberg 6); Orsolini 5 (22′ st Skov Olsen 6,5), Soriano 6, Sansone 6,5 (22′ st Vignato 6); Barrow 5,5. All.: Mihajlovic 6. A disp.: Da Costa, Ravaglia, Hickey, De Silvestri, Paz, Mbaye, Baldursson.

Milan (4-2-3-1): Donnarumma 7,5; Calabria 7, Tomori 6,5, Romagnoli 6, Hernandez 5,5; Kessie 7, Tonali 5 (17′ st Bennacer 6); Salemaekers 6,5,  Leao 7 (27′ st Mandzukic 5,5), Rebic 6 (17′ st Krunic 6); Ibrahimovic 5,5. All.: Pioli 6,5. A disp.: Tatarusanu, A. Donnarumma, Dalot, Kalulu, Meitè, Castillejo, Hauge, Maldini.

Arbitro: Doveri

Marcatori: 26′ st Rebic (M), 10′ st Kessiè rig. (M), 36′ st Poli (B)

Ammoniti: Dicks, Soriano (B), Rebic (M).

Espulsi: Espulso dalla panchina del Bologna il direttore sportivo Riccardo Bigon. 

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