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Pordenone: nuovi guai giudiziari per Lovisa

La Guardia di Finanza ha sequestrato 622mila euro da due conti riconducibili a Mauro Lovisa. L'ex presidente del Pordenone calcio è stato denunciato per reati tributari nel quadro del fallimento della società calcistica
Hubert Londero

Pordenone calcio, nuovi guai giudiziari per Mauro Lovisa. Su ordine del Tribunale di Pordenone, le Fiamme gialle della città sul Noncello hanno sequestrato 622mila euro da due conti riconducibili all’ex patron del club nero verde, ora in liquidazione giudiziale: uno dello stesso Lovisa e uno della società calcistica. 

Stando alle indagini della Guardia di Finanza, originate da una prima denuncia dell’Agenzia delle Entrate per l’omesso versamento Iva per il 2019, tra il 2021 e il 2022 la società non versó ritenute fiscali per 3,9 milioni di euro, poi rideterminati in 622mila euro per le modifiche alla normativa tributaria. In particolare, parte dell’evasione era riconducibile a un periodo nel quale la società era già in liquidazione giudiziale e Lovisa non era più amministratore.

Le omissioni hanno portato i finanzieri a denunciare Lovisa alla procura Pordenonese per reati tributari. Del fascicolo si occupa il sostituto procuratore Monica Carraturo. Dagli accertamenti, inoltre, è risultato che Lovisa, per sottrarsi a eventuali sequestri, aveva trasferito il patrimonio della sua ditta individuale a una società formalmente riconducibile ai due figli, ma gestita di fatto dallo stesso Lovisa. A quella stessa società avrebbe conferito un risarcimento che avrebbe dovuto essere invece girato all’attuale commissario giudiziale del Pordenone calcio.

Una ricostruzione, quest’ultima, contestata dal difensore, l’avvocato Stefano Buonocore. “Mauro Lovisa – afferma – non ha mai trasferito fittiziamente il patrimonio della propria impresa a una terza società appartenente ai figli per sottrarsi alle richieste di sequestro. Per accedere alle procedure concorsuali, ha stipulato con tale società un contratto di affitto di azienda portato all’attenzione del Tribunale di Pordenone all’interno della procedura liquidatoria. Il contratto – continua – è in vigore da marzo 2024 e i canoni vengono regolarmente pagati in favore della procedura”.

“Per quanto riguarda il procedimento penale pendente –  conclude Buonocore – attendiamo la conclusione delle indagini per comprendere il contenuto delle eventuali ipotesi d’accusa in relazione al fallimento del Pordenone calcio. I reati tributari ipotizzati sono di omesso versamento delle imposte in virtù delle dichiarazioni corrette presentate dalla società, che non è poi riuscita a compiere integralmente i versamenti”.

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