GUARDA IL VIDEO Manca un mese alla partita Italia – Israele, che si disputerà allo Stadio Friuli il 14 ottobre e sarà valida per la qualificazione ai prossimi mondiali. Se la mobilitazione per chiedere la sospensione del match, a fronte della tragedia che si sta vivendo a Gaza, prosegue, va avanti spedita anche la macchina organizzativa. E sul fronte della sicurezza, si lavora sul piano già testato a Udine in occasione della stessa partita, giocata il 14 ottobre 2024. Sul tema è intervenuto oggi il Capo della Polizia, Vittorio Pisani, a Udine per siglare un protocollo d’Intesa sulla sicurezza cibernetica con l’Università. “Anche in questo caso penso, con la massima sicurezza, che sapremo garantire ordine e sicurezza pubblica” ha detto.
Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, a inizio settembre aveva chiesto un rinvio della partita. “Fermiamoci, giocare adesso sarebbe inopportuno” aveva detto, sollevando questioni politiche, ma anche di ordine pubblico. Sulla questione era intervenuto pure il ct della nazionale Gennaro Guttuso, definendosi uomo di pace, ma sottolineando al contempo di fare un altro mestiere. Oggi ai microfoni di Radio 1, sulla partita è tornato anche il presidente della Figc Gabriele Gravina. “Italia-Israele? Siamo capitati nel loro girone e non giocare vorrebbe dire non andare al Mondiale, agevolando addirittura proprio Israele”. “Siamo molto addolorati di quanto accade in Palestina. Siamo molto vicini alle persone che soffrono, soprattutto ai bambini innocenti. Non siamo insensibili, ci coordineremo con la Uefa per attuare qualche iniziativa umanitaria”, ha concluso Gravina.