Alla vigilia di Italia-Israele il Ct Gennario Gattuso ha parlato in occasione della conferenza stampa organizzata allo stadio ‘Friuli’. Parla prima di lui Gianluca Mancini: “Tutte finali. Qualsiasi partita deve essere una finale, se indossi la maglia azzurra ancora di più. E’ una partita importante contro una squadra tosta. Sappiamo a cosa andiamo incontro e anche cosa dobbiamo fare domani”.
La tenuta difensiva: “All’andata è stata una partita un po’ folle, eravamo 4-2 all’86° ci siamo fatti rimontare da polli. Sappiamo cosa abbiamo sbagliato cercheremo di non ripeterci“.
Ti sei ripreso la Nazionale: “E’ il sogno di ogni bambino che gioca a calcio indossare questa maglia. Sono orgoglioso, ho sempre fatto quello che ritenevo giusto nel club. Poi sceglie il Ct. Io spero di stare a Coverciano il più a lungo possibile”.
Spirito di coesione portato da Gattuso. Quanto c’è questo e quanto sono i principi di gioco? “L’aspetto del gruppo c’è tantissimo. I grandi successi derivano da grandi gruppi. Il mister ci spinge sempre forte. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico e tattico il mister ci mette nelle condizioni migliori per esprimerci e penso sia importante“.
Play off. Uno spettro. Vi sentite più pronti a questa eventualità? “Finché la matematica non ci condanna non possiamo dirlo. Io non mi sono mai sentito più forte di nessuno. Gli obiettivi te li devi sempre sudare. E non possiamo pensare troppo avanti, ma partita per partita per crearci un futuro importante“.
Sei cresciuto molto. “Tante volte durante le partite la vivevo in maniera non sbagliata ma nemmeno giusta, a livello di atteggiamento. Mi sono guardato allo specchio, ho cercato di cambiare. Sono più concentrato e quando arrivi ad una età più matura le cose cambiano. Non so se mi ha aiutato per arrivare in Nazionale: si passa dalle prestazioni del Club, poi il Ct fa le sue scelte”.
Le punte più pericolose dell’Israele? “Conosco Solomon, ho giocato contro di lui quando era allo Shakhtar. Il reparto offensivo è il migliore della squadra”.
Parla quindi Gennaro Gattuso. “io mi allenavo al 100% perchè a livello qualitativo ero il più scarso di tutti e dovevo per forza allenarmi forte. Non faccio mai il paragone con quanto ho fatto nella mia carriera. Ho una mia metodologia da allenatore: gli allenamenti devono assomigliare ad una partita. Abbiamo tanti strumenti per valutare ciò che vogliamo fare. Quando ci dobbiamo allenare, dobbiamo farlo come in partita“.
Atmosfera domani. Cosa ti scalda il cuore? “Vedere i filmati di ieri è stato bellissimo. Siamo tutti contentissimi. Domani ringraziamo quelle 11mila persone che saranno dentro lo stadio, rispetto chi sta fuori, mi spiace che tante famiglie avrebbero potuto godersi una giornata di festa. Ma sono davvero felice che la guerra si sia interrotta“.
Spalletti è sicuro che la Nazionale andrà ai Mondiali. Tu hai trovato quella leggerezza che mancava: “Ringrazio Luciano. Ieri volevo chiamarlo. Poi quando senti parlare lui, è un uomo vero. Di sicuro c’è solo la morte. Per conquistare qualsiasi cosa bisogna lavorare. Non so perchè si parli di leggerezza. Io qui ho sempre cercato di fare ciò che avevo in mente. Riuscire a lavorare con voglia, senso di appartenenza. Questo bisogna dare ai ragazzi“.
La scelta dei centravanti, molto simili. è una intuizione tattica? “Io avevo solo il dubbio se riuscivamo a sopportare il peso di due attaccanti. Io sono contento per il lavoro che stanno facendo. La mia preoccupazione più grande era se riuscivamo a supportare Retegui e Pio. La scelta loro è perchè dovevamo fare gol, provare a prendere la Norvegia“.
Nella gara di andata alcune cose non ti sono piaciute. Le sistemi con la grinta? “Con la grinta non si sistema nulla, non questo aspetto. Al di là che all’86° la partita è finita, ma è da vedere come la abbiamo giocata: se vuoi giocare di reparto, non puoi commettere quegli errori là. Domani verranno sui nostri riferimenti. Da metà campo in su, ci possono mettere in difficoltà con i giocatori che hanno“.
Ha parlato con la squadra del clima prepartita? “Abbiamo parlato della partita. I ragazzi sanno, sono sempre su internet, smanettano. Vedranno cosa c’è dentro e si concentreranno“.
Sta già allenando la squadra ai play off? “Pensiamo a domani. Ai play off ancora non ci siamo“.
Che partita preparerà domani? Pio Esposito merita la conferma? “Faremo qualcosa di diverso rispetto all’Estonia, poi vediamo. La prepariamo con attenzione. Loro hanno qualità nei due attaccanti esterni, in mezzo al campo. Hanno giocatori che saltano l’uomo con facilità. Pio merita tutto. Vediamo come stanno tutti oggi. Pio ha giocato 75 minuti più recupero, vediamo”.
Difesa a tre: dovremo abituarci alle variazioni del sistema difensivo? “Vedremo, non è una scelta mia, non mi piace giocare a tre, ma il mio ego me lo metto da parte. Bisogna mettere i giocatori nelle condizioni migliori per rispettare l’avversario”.
Esposito non ha mai avuto un minutaggio alto per due fare di fila. Domani meglio all’inizio o alla fine? “La valutazione è quella. Loro in difesa non sono velocissimi, i centrali non vanno fortissimo. Valuteremo anche questo”.
In Israele ci sono tanti ostaggi. Il suo pensiero? “Sono felicissimo di vedere che la guerra è finita, vedere genitori che possono riabbracciare i loro figli, gente che torna a casa. Non c’è cosa più brutta di quella che abbiamo visto in questi due”.
Zaniolo in Nazionale? “Porte aperte per tutti. Io guardo tutti. Chi fa vedere qualcosa, chi riesce a dimostrare, le porte non sono chiuse. Zaniolo per noi è un giocatore importante, si è ripreso, è venuto nel posto giusto per trovare continuità. Le porte sono aperte per tutti“.
Come si affronta Israele? “Con coraggio e con rispetto. Non possiamo commettere gli errori di un mese fa“.
Al momento sono 9.200 i biglietti venduti.