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Pillole di Zico a Orsaria: “Tanta gente oggi va allo stadio solo per farsi i selfie”

Il Galinho nella conferenza stampa ad Orsaria
Monica Tosolini

GUARDA IL VIDEO Silenzio! Parla Zico. Il Galinho è tornato nella ‘sua’ Orsaria, ma prima di scoprire la bellissima sorpresa che gli amici Alessandro Scarbolo, Andrea Granziera e gli altri componenti del sodalizio bianconero a lui dedicato gli avevano riservato, ha incontrato la stampa per una chiacchierata di 50 minuti. Si è parlato di calcio: dei vecchi tempi, di oggi, delle novità portate dalla tecnologia. E, come sempre, Zico è stato sincero, diretto, efficace e coinvolgente.
Tanti i concetti che danno spunti di riflessioni ad iniziare dalla sua affermazione iniziale: “Pensate.. quanti giocatori al mondo possono vantare una amicizia come quella che abbiamo io, la mia famiglia e gli amici di Orsaria?” Già, quanti? Merito di “questi friulani matti“, come scherzosamente li ha definiti lui, che gli hanno fatto vivere due anni importanti e che da allora sono sempre rimasti al suo fianco, con discrezione ma anche con incredibile affetto. E allora ovvio chiedersi come mai oggi non ci sono più rapporti così tra campioni e tifosi: “Oggi nel calcio è difficile e internet di fatto non ha facilitato i rapporti”.
La società è cambiata, il calcio anche. I contratti non hanno più valore. “Oggi si sceglie, ai miei tempi no. La legge del calcio era diversa. La società faceva valere il suo potere e tu dovevi rispettare il contratto. Io sono venuto qui perchè il mio sarebbe scaduto dopo due anni e il Flamengo ha deciso di vendermi per non rischiare di dovermi perdere da svincolato”. Ed ecco la domanda che nasce spontanea: “Perchè nessuna grande squadra è venuta a cercarmi. Lo ha fatto l’Udinese, che aveva un progetto che purtroppo si è interrotto per il litigio tra il Ds e il presidente. Fino a quel momento, tutti ci temevano. Ma quando la società manca, il mister si ritrova da solo con la squadra.. se non hai supporto dietro, non arrivi. Nel secondo anno hanno venduto tutti. Eravamo rimasti solo io e Edinho: non si fa una squadra da un giorno all’altro, bisognava mantenere quel gruppo almeno un paio di anni”.
Zico ci tiene a precisare che “io guardo per capire il momento di oggi nel mondo del calcio, ma non giudico e non faccio paragoni“. Poi si sbilancia nel dire che “il calcio è rimasto fondamentalmente lo stesso. Ma oggi fanno di tutto per sbagliare davanti alla porta. E poi non mi piace che in difesa si giochi la palla davanti al portiere, con il rischio di perderla e far morire di paura i tifosi”. E ancora: “Oggi mancano i fondamentali, le basi del calcio. Vedo un mondo diverso, i giocatori sbagliano cose semplici”. Però, ripete, osserva. Ed è rimasto colpito dall’episodio iniziale della finale di Champions tra Inter e PSG, con i francesi che “hanno subito buttato la palla in fallo laterale per fare le marcature”.
Eppure la gente riempie gli stadi. Certo, dice lui, ma ci vanno “per fare i selfie o per vedere la propria squadra, non per veder giocare campioni”.
Altro messaggio incisivo: “Oggi si danno troppe responsabilità agli allenatori, dimenticandosi che in campo ci vanno i giocatori”. Ognuno ha il suo ruolo e i suoi compiti. Una cosa che a Zico non va proprio giù è che “i presidenti non parlano, stanno sempre zitti, non ci mettono la faccia. Io da allenatore ho avuto problemi per questo“.
I presidenti non parlano, ma nemmeno i fondi. E qui ci si avvicina timidamente alle vicende societarie che stanno interessando l’Udinese: “Non credo che in caso di cessione ad un fondo, la situazione sarà diversa da quella dei Pozzo. L’importante è saper gestire in maniera tale da cercare di raggiungere l’obiettivo prefisso. Ci sono anche in Brasile, li chiamano Safi, società anonime del football perchè non si sa chi c’è dietro. Comunque è importante avere chiaro quello che si va a fare, essere trasparenti e non tenere il piede in due scarpe“.
Si torna a parlare di Ancelotti Ct del Brasile, novità che gli piace perchè sa che il tecnico italiano conosce molto bene il calcio e i calciatori brasiliani. A proposito di Nazionale, ha fatto strano vedere l’Italia fuori dai Mondiali per due volte di fila. Zico si sbilancia e dice che “Certe Nazionali non possono stare fuori dai Mondiali. Italia o Germania non possono avere lo stesso peso di San Marino. Sono Nazionali che hanno fatto la storia, dovrebbero giocare sempre di diritto nella massima competizione. L’Italia non è uguale alle altre Nazionale“.
E infine il Var: “Sono favorevole, ma solo se impiegato come in Inghilterra ovvero che si decide in 5 secondi, non in 4 minuti. Dovrebbe essere chiamato solo per le azioni importanti. Non ha senso che vengano annullati gol perchè la punta del naso è oltre la posizione: come fa un giocatore, mentre vive l’azione, a rendersi conto che il suo naso è oltre la linea? Bisogna essere ragionevoli“.
Ci sarebbe tanto ancora da chiedergli, ma non è giusto abusare della disponibilità sua e degli amici di Orsaria che lo attendono all’esterno per una sorpresa che lo stupirà: il murale dedicato a lui. Un gesto che ha commosso tutti e che, se mai ce ne fosse stato bisogno, certifica una volta di più che lì, ad Orsaria, c’è la casa di Zico.

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