Home » Tuttosport, Pozzo: “Udine, ti riporto in Europa”

Tuttosport, Pozzo: “Udine, ti riporto in Europa”

Tuttosport dedica due pagine all'anniversario della fondazione dell'Udinese.
Monica Tosolini

Tuttosport dedica due pagine all’anniversario della fondazione dell’Udinese. Nella prima, propone una intervista a Paron Pozzo e scrive:

Presidente, cosa rappresenta l’Udinese per la vostra famiglia? «Chiamiamolo un hobby, per semplificare la cosa. È un’attività extra che abbiamo messo in piedi perché siamo nati a Udine, perché abbiamo sempre voluto bene a questa società e perché l’Udinese rappresenta qualcosa di importante per il Friuli. Quando si è presentata l’opportunità di dare una mano, siamo partiti. Dopo 35 anni siamo ancora qui. E dire che credevo di essere solo di passaggio…».

Martedì l’Udinese festeggerà i suoi primi 125 anni di storia. Come li porta? «La nostra terra ha tre simboli che sono patrimonio importante di tutti i friulani: la Brigata alpina Julia, le Frecce Tricolori e l’Udinese, una signora che porta bene i suoi anni. Le vogliamo bene, la teniamo bene e siamo anche educati: lunedì, per esempio, abbiamo fatto un bell’omaggio natalizio al Toro…».

Cosa la rende più orgoglioso? «Guardi quante società di calcio ci sono sull’A4, da Torino a Trieste. Ecco, l’Udinese in 125 anni non è mai fallita e questo mi sembra significativo in un mondo dove ci si scotta facilmente e bisogna sempre dormire con un occhio aperto».

Quando lei ha preso l’Udinese, nel calcio si affacciava Berlusconi, mentre Moratti era ancora un semplice tifoso. Oggi proprietari dei club italiani sono cinesi, americani e addirittura fondi di investimento. Riesce a ritrovarsi ancora in questo mondo? «Mah, il calcio è sempre lo stesso, solo che adesso c’è questa moda… Però, ripeto, il calcio non è materia facile: se si dà una ripassata alla storia degli ultimi 50 anni si vede bene quanto sia complicato questo settore: noi, per esempio, siamo qui da 35 anni, mentre altre famiglie potenti hanno lasciato perché si sono stancate. E tutto il mondo è paese: guardi cosa è successo a Elton John: a un certo punto si è stancato di cantare per il Watford e se n’è andato. Prenda poi il Barça che per la Catalogna è come l’esercito: guardi i bilanci che ha e la sua classifica nella Liga. Questo per dire che il nostro è un mondo molto complicato e bisogna sapere lottare. Ma noi siamo sempre qua».

Quando le cose non vanno bene c’è chi vi accusa di dedicare troppe attenzioni al Watford: cosa risponde? «Noi ci mettiamo la faccia e l’interesse è quello di mantenere tutte e due le squadre ad alto livello. Sa, in famiglia siamo un po’ così: dove va, un Pozzo per relax e divertimento prende una squadra. Prima eravamo in Spagna e abbiamo preso il Granada, adesso siamo a Londra e abbiamo acquistato il Watford. Io invece sto a Udine e resto al fianco dell’Udinese»….

Gotti escluso, perché è inelegante parlare dei presenti, chi è l’allenatore che più ha incarnato lo spirito dell’Udinese in questi 35 anni? «Ne abbiamo avuti tanti di bravi tra allenatori e calciatori. Se nessuno si offende, farei due nomi: Di Natale e Zaccheroni. Antonio, oltre a essere stato un grande campione, quando gli è stato proposto di andare in una grande squadra, ha detto di no. Tra gli allenatori dico Zaccheroni perché è stato il primo a portarci in Europa. Di allenatori ne abbiamo avuti anche tanti scarsi però possiamo dire una cosa: abbiamo sbagliato quando li abbiamo presi, non abbiamo sbagliato quando li abbiamo mandati via perché non hanno combinato niente da nessuna parte». Presidente, Gotti che allenatore è? «E’ un allenatore moderno che fa giocare bene la squadra e abbiamo fiducia in lui». 

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia