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Messaggero Veneto: suona l’allarme, l’Udinese di Cioffi non centra la porta

Nell'Udinese che è riuscita a strappare sabato un punto al Genoa, un dato emerge su tutti: quello delle zero conclusioni in porta.
Monica Tosolini

Nell’Udinese che è riuscita a strappare sabato un punto al Genoa, un dato emerge su tutti: quello delle zero conclusioni in porta. Il Messaggero Veneto ne parla oggi, paragonando i numeri dell’Udinese di Cioffi con quelli della squadra di Gotti: “Cioffi si è nascosto quando non ha voluto commentare la sterilità offensiva della squadra in relazione al numero dei tiri effettuati verso lo specchio della porta genoana, pari a zero. Sì, zero. Un numero frutto di una tattica estremamente “datata”, nell’ottica di un gioco che dovrebbe essere propositiva e che invece con il lancio lungo per la testa di Beto (una costante a Marassi) si è rivelata povera in termini di risultati e occasioni create.

Statistiche alla mano (quelle fornite dalla Lega serie A), l’Udinese ha tirato due volte, anche se è difficile ricordare quali sono stati i tentativi rilevati, tentativi che non sono finiti comunque nello specchio della porta del Genoa. A livello di tendenza bisogna sottolineare che nelle gare con Cioffi in panchina, quindi anche contro Milan, Cagliari, Atalanta e Juventus, i bianconeri hanno calciato 18 volte verso la porta avversaria. La media racconta di 3.6 tentativi a partita, decisamente più bassa di quella nell’arco dei 16 incontri gestiti da Gotti, quando le conclusioni nello specchio erano state 76 per una media di 4,75. Insomma, l’Udinese di adesso tira di meno, anche in generale: 210 conclusioni con Gotti (13,1 di media) contro 47 (9,4) di Cioffi.

Logico che bisogna fare la tara a questi numeri. Per esempio, l’intervallo per giudicare il lavoro di Cioffi è ancora troppo breve, senza dimenticare, inoltre, che il tecnico fiorentino ha affrontato tre avversarie di alta classifica e solo due squadre che gli stanno sotto, Cagliari e Genoa. E che l’impatto dell’emergenza Covid non può essere sottovalutato, se non altro perché ha tolto continuità al lavoro dell’allenatore. Insomma, aspettiamo la sosta e la ripresa con Torino e Verona per vedere se i “numeri da paura” saranno confermati”.

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