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Messaggero Veneto: Samardzic firma il colpaccio

"Il treno bianconero che apre la galleria sotto la Curva Ferrovia dello stadio Alberto Picco per portare l'Udinese alle spalle del trio capolista Napoli-Milan-Roma è tedesco, roba di ultima generazione.
Monica Tosolini

“Il treno bianconero che apre la galleria sotto la Curva Ferrovia dello stadio Alberto Picco per portare l’Udinese alle spalle del trio capolista Napoli-Milan-Roma è tedesco, roba di ultima generazione. Aveva sulla fiancata la scritta “Red Bull” fino allo scorso mese, quando con un colpo letteralmente inatteso per gli esperti di mercato, l’Udinese si è portata a casa Lazar Samardzic, classe 2002, nato a Berlino, ma di origine serbo-bosniaca. Lo avevano cercato solo un anno prima – quando passò dall’Hertha al Lipsia – Bayern, Barcellona, Chelsea, Juventus e Milan: come abbia fatto Gino Pozzo a portarlo a Udine è davvero un mistero che sconfina nel miracolo se si pensa che il ragazzino ieri, con un gol a soli 8 minuti dal suo esordio in serie A, ha deciso la sfida con lo Spezia.A questo punto dire che è un predestinato è il minimo, aggiungere che l’Udinese ha ricevuto una mano consistente dalla buona sorte ci sta, ma bisogna comunque riconoscere che, vista la mala parata, con gli avversari che crescevano con il passare dei minuti, Luca Gotti ha preso il coraggio a due mani, inserendo in campo due giocatori di 19 anni (Soppy oltre al già citato Samardzic) per portare a casa un risultato positivo che, grazie alla magia del tedeschino, si è trasformato in una vittoria.Si tratta un po’ dell’apoteosi del nuovo corso bianconero, considerando che sono entrati anche Makengo e un altro esordiente di 23 anni, Beto, per chiudere la pratica Spezia, una trasferta che si era aperta benissimo e si stava chiudendo in apnea, con l’Udinese incapace di uscire palla al piede dalla propria metà campo come era successo invece nella prima frazione”.

Inizia così il commento del Messaggero Veneto a Spezia-Udinese 0-1.

Queste le pagelle dei friulani:

SAMARDZIC 7 – Solo nel mondo dei sogni poteva immaginarsi un esordio del genere in serie A. Gotti lo inserisce all’81’ al posto di Deulofeu: gli bastano e avanzano per mettere il timbro sulla seconda vittoria consecutiva dell’Udinese. Finge la conclusione con il piede mancino (quello buono) e questo gli permette di spalancarsi la porta: il piattone destro non è angolatissimo, ma sufficientemente forte per non dare scampo al portiere. Il ragazzo ha classe, l’importante è lasciarlo crescere senza mettergli troppa fretta e pressione.

SILVESTRI 7 – Nel primo tempo lo Spezia non riesce mai a centrare la porta e lui quindi deve sbrigare ordinaria amministrazione. Nella ripresa è decisivo con tre interventi, il primo su Agudelo è il più difficile, gli altridue sul neo-entrato Verde. E quando non ci arriva lui ci pensa Nuytinck a salvare sulla linea.

BECAO 6,5 Dimostra di essere sul pezzo quando nel primo tempo piazza un grande recupero su Colley. Gioca una partita di sostanza rendendosi utile anche sulle palle alte. Nel finale usa tutto il suo mestiere per gestire palla e far trascorrere anche qualche secondo con il gioco fermo.

NUYTINCK 7 – Si fa sorprendere dopo 6′ dal “taglio” di Antiste che di testa mette a lato, è l’unico micro-errore di una partita per il resto molto attenta. Il momento più alto della sua prestazione è ovviamente il salvataggio di testa sulla linea sul destro di Verde effettuato quattro minuti prima del gol di Samardzic.

SAMIR 6,5 – Nel primo tempo si getta a corpo morto su una conclusione da centro area di Gyasi e riesce a deviare la traiettoria oltre la traversa. Tiene sempre alta la soglia dell’attenzione e di fatto gli avversari non riescono mai a metterlo in difficoltà. Che sia l’inizio di una stagione caratterizzata finalmente dalla continuità?

MOLINA 6 – Resta in campo 88′ ed è una cosa da sottolineare considerato che nella notte tra giovedì e venerdì aveva giocato 90′ in Argentina-Bolivia. Piazza uno spunto dei suoi nel primo tempo, nella ripresa gioca con il freno a mano tirato. (SOPPY s.v.) Entra in campo negli ultimi minuti e il suo ingresso porta bene.

ARSLAN 5,5 – Impreciso rispetto alle prime due gare. Nel primo tempo sbaglia un paio di controlli inspiegabili, e quando passa davanti alla difesa non ha più la lucidità per gestire il gioco. E infatti è lui che perde la palla da cui nasce la ripartenza conclusa dal salvataggio sulla linea di Nuytinck. (JAJALO sv) Pochi minuti per lui.

WALACE 5,5 – Nel primo tempo è sempre attento in fase di interdizione e pulito in quella di costruzione. Nella ripresa cala come dimostrano i due palloni sanguinosi persi davanti alla propria area di rigore. Gotti intuisce il pericolo e lo sostituisce. (MAKENGO 6) Sbaglia un gol non impossibile, partecipa alla costruzione dello 0-1.

PEREYRA 6 – Il Tucu sembra soffrire più di tutti il caldo del Picco. Non riesce mai ad accendersi in fase di possesso e quindi non si vede nessuno slalom dei suoi. Risulta più utile in copertura e quando si tratta di gestire il pallone. Gotti, però, non rinuncia mai alla sua esperienza e i fatti gli danno ragione.

LARSEN 6 – L’Udinese non riesce quasi mai ad accendersi sulle fasce e questo è dipeso dal fatto che Molina e il danese raramente hanno spinto sulle corsie. In compenso Larsen è stato molto sicuro in fase di contenimento: da sottolineare il recupero nel finale su Antiste, il più vivace degli attaccanti spezzini.

PUSSETTO 6 – La sua partita risulta condizionata dall’episodio del rigore che infatti non c’è. Riesce ad andare alla conclusione una sola volta, la traiettoria è angolata ma non sufficientemente forte per superare il portiere avversario. Nel secondo tempo cala e Gotti dopo poco più di un’ora lo sostituisce con Beto.

DEULOFEU 6,5 – All’inizio potrebbe concludere dal limite dell’area e invece tenta un assist che risulta troppo lungo per Pussetto. Sbaglia un lancio per Molina, pecca di egoismo su una ripartenza ma cava dal cilindro un assolo da sballo concluso con destro a giro che il portiere avversario gli devia in corner con un mezzo miracolo. Importante che sia rimasto in campo per 80′.

BETO 6 – Gioca una mezz’ora abbondante. Comincia assaggiando le rudezze dei difensori di serie A e sembra innervosirsi, poi riesce a trovare gli spazi nei quali fa valere le sue qualità. Piazza un assist al bacio che Makengo spreca e riesce a far ripartire due volte la squadra. Sembra avere caratteristiche diverse dalle altre punte planate a Udine nelle ultime stagioni.

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