Luca Gotti è ufficiale, ma il contratto che lo lega all’Udinese non è di durata biennale, come ci si aspettava in ottica progettuale, bensì di una sola stagione. Il Messaggero Veneto dice la sua al riguardo: “il tecnico ha accettato le condizioni poste fin dall’inizio della trattativa dalla società e questo porta a due fondamentali considerazioni: Gotti non ne faceva una questione di soldi per rimanere in Friuli e dietro le sue richieste non c’era alcun club di serie A, come si vociferava da qualche parte quasi a voler discreditare la sua figura. Gotti resta sulla panchina dell’Udinese, quindi, ma siamo stati molto vicini alla rottura. Il “consigliere” del club Claudio Vagheggi, infatti, tra lunedì e martedì sarebbe stato “pizzicato” in un ristorante della bassa friulana in compagnia di Leonardo Semplici, il prescelto nel caso in cui fosse definitivamente saltata la trattativa con Gotti”.
Massimo Meroi chiude con una considerazione: “fa specie che un club che ama parlare di progettualità si limiti a far firmare un contratto annuale a un tecnico che di fatto, agli occhi dello spogliatoio, rischia di partire da una posizione di debolezza. Va detto, peraltro, che Gotti, rispetto al suo predecessore Tudor, ha saputo trovare un feeling importante con tutto lo spogliatoio: a Udine era da tempo che, nonostante la mancanza di uno zoccolo duro formato da calciatori italiani, non c’era un gruppo così affiatato (sono solo un paio le eccezioni non impeccabili)”.
