L’Auc, con un intervento del suo presidente Bepi Marcon al Messaggero Veneto, lancia un appello a tutti i tifosi affinchè tornino allo stadio. La campagna abbonamenti, progettata e realizzata poche settimane fa, non decolla. Secondo numeri non ufficiali, al momento sarebbero poco più di cinquemila i vecchi abbonati che vi hanno aderito. Marcon spiega: “Il momento è quello che è, non siamo ancora usciti dalla pandemia e gli ultimi risultati della squadra non hanno catturato il tifoso, ma la rosa è competitiva e siamo convinti che alla fine della stagione saremo in una posizione di classifica decisamente migliore. Ecco perché invitiamo la tifoseria a fare l’abbonamento. I tifosi sono degli abitudinari e nell’ultimo anno e mezzo hanno visto le partite a casa. Diventa difficile schiodarli dal divano. E chi non resta a casa è andato al bar dove magari ha allacciato delle nuove amicizie che lo invogliano a non cambiare. La gente ha ancora paura. E tenendo conto che tra i nostri affiliati c’è molta gente anziana il ritorno allo stadio non viene visto con grande entusiasmo. Quando poi vieni a sapere che l’indice dei contagi si alza nei luoghi in cui ci sono stati degli assembramenti uno ci pensa non una ma due volte a tornare allo stadio”
E chiama anche in causa la squadra: “Ci sarebbero volute un paio di vittorie in coincidenza dell’apertura della campagna abbonamenti, però come ho detto all’inizio, la squadra è buona sono arrivati giovani di valore e credo che da qui alla fine ci toglieremo delle belle soddisfazioni. Mai pensato di poter ripetere i numeri recenti, saremmo più che soddisfatti se riuscissimo ad arrivare a quota 8.000”.
Massimo Meroi fa notare che ” è la quota più bassa di abbonati registrata in 35 anni di era Pozzo, ma che avrebbe un peso decisamente diverso da quella di tanti anni fa”.
