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Messaggero Veneto: Beto, benedetta inzuccata

"È finita in caciara.
Monica Tosolini

“È finita in caciara. E le dieci ammonizioni sventolate sotto il naso dei giocatori nel quadro di una partita tutto sommato tranquilla sono lo specchio della scarsa autorevolezza del signor Rosario Abisso, arbitro della sezione di Palermo che da anni si dibatte tra alti e bassi. I tifosi dell’Udinese se lo ricorderanno a Torino nel 2018 per aver annullato un gol regolarissimo per fuorigioco passivo dell’ingombrante Maxi Lopez (ma solo per questioni di stazza), quelli del Bologna potranno dire, come ha già fatto Sinisa Mihajlovic, che ieri al Friuli c’era un fallo di ostruzione di Becao sul portiere Skorupski che ha permesso a Beto di insaccare di testa la rete del pareggio. Di sicuro Abisso ha scontentato tutti, considerando che nel primo tempo aveva cacciato dal campo dopo 38′ Pereyra, una doppia ammonizione che ci stava per regolamento, di sicuro non per rigore di logica, soprattutto dopo aver rivisto il primo fallo, al 23′, una mano appoggiata sulla spalla di Svanberg per strattonarlo. Il punto che il Tucu, di solito tutt’altro che de madeira, come dicono dalle sue parti, è stato davvero un pollo, come si usa dire qui, nel prendersi l’ammonizione decisiva con un altro contrasto a metà campo.Con un uomo in meno l’Udinese ha continuato a barcamenarsi fino all’intervallo, perché è stato proprio quello il problema bianconero nella prima parte della partita, una partita che Luca Gotti ha definito «molle e lenta» già in parità numerica. Difficile garantire se si tratta di un effetto collaterale di un modulo, il 3-5-2 che, se interpretato in modo scontato, compassato, diventa ormai in modo scontato un 5-3-2 o se sia la mentalità tutt’altro che “guerriera” dell’Udinese a rendere inutile qualsiasi discorso sul sistema di gioco, su una difesa che mettendosi “a 4″ di conseguenza farebbe alzare il baricentro del gioco. In soldoni, lasciando stare la filosofia calcistica, è meglio lavorare sulla mentalità dei bianconeri o imporre un altro modulo?Una domanda che deve essere appuntata in modo evidente sul taccuino del tecnico di Contarina, alle prese con la bilancia dei pro e dei contro”.

Così il Messaggero Veneto inizia il commento al pareggio del ‘Friuli. E poi dà questi giudizi sui bianconeri:

BETO IL MIGLIORE 7 – Nel primo tempo ha un solo pallone giocabile e glielo regalano i difensori del Bologna: lo sfrutta calciando male con il sinistro quando forse poteva servire un compagno. Nella ripresa viene supportato e trovato decisamente di più dai compagni. Riesce a dare profondità e nelle due occasioni in cui gli viene recapitato il pallone sulla testa sulla prima impatta a lato, sulla seconda, complice anche l’indecisione del portiere la mette dentro per il definitivo 1-1. Il suo merito è quello di crederci fino all’ultimo secondo.

SILVESTRI 7 – Se l’Udinese resta in partita fino al gol di Beto lo si deve alle sue parate. Nessuna è irresistibile, ma l’ex veronese dimostra di esserci sempre. Gli interventi più complicati sono il primo e l’ultimo sempre su Barrow. Sul gol subito si fa sorprendere sul primo palo, ma va riconosciuto anche il merito dell’avversario.

BECAO 6,5 – Dietro regge bene anche e soprattutto quando la squadra si ritrova in inferiorità numerica. Nell’azione del pareggio è astuto: “sente” che il portiere sta uscendo ma è bravo nel rimanere fermo. L’episodio è al limite ma il fatto che lui resti immobile favorisce sicuramente la convalida del gol.

NUYTINCK 6 – Arnautovic è molto più mobile di quanto si potesse immaginare. L’austriaco non riesce a tirare praticamente mai in porta ma è fondamentale nelle sponde per i compagni. Il capitano lo soffre soprattutto nel primo tempo quando proprio sul finire rischia di commettere un frittatone tipo Walace a Marassi.

SAMIR 7 – Il difensore brasiliano conferma di attraversare un momento felice. Comincia murando Arnautovic, si ripete con una grande diagonale su Soriano e anche nella ripresa dalla sua parte non si passa mai. Poco prima del gol di Barrow aveva neutralizzato un inserimento di De Silvestri.

LARSEN 5 – Il primo tempo sotto tono dell’Udinese è figlio dell’atteggiamento degli esterni troppo bassi e comunque mai propositivi. Il danese non prova mai un’iniziativa, poi quando nel secondo tempo va a riceve il cross di Deulofeu il suo colpo di testa risulta centrale. Trattasi di un gol sbagliato, altro che storie.

PEREYRA 4 – Il primo cartellino giallo forse è un po’ fiscale ma nel momento in cui sa di essere ammonito un giocatore non può andare a tirare per la maglia un avversario che gli sta sfuggendo via. Qui non si tratta di esperienza, la sua è semplicemente un’enorme sciocchezza che mette ulteriormente in diffico.

WALACE 6 – Il solito schermo protettivo davanti alla difesa. Lento nella trasmissione della palla, risulta determinante nella seconda parte della gara quando l’Udinese riesce a restare in piedi nonostante l’inferiorità numerica. Va un paio di volte alla conclusione ma la mira risulta imprecisa.

MAKENGO 5,5 – Ha rischiato di avere sulla coscienza la sconfitta quando in area tenta un disimpegno perlomeno azzardato. Dopo ci pensa Silvestri a murare Soumaoro. Per il resto la solita partita con più quantità che qualità, del resto è quella che serviva per reggere con un uomo in meno in mezzo al campo.

UDOGIE 5,5 – In generale per lui vale lo stesso discorso fatto per Larsen. Rispetto al danese qualcosina in più fa in fase di spinta ma ha soprattutto il grande merito di andare a respingere nel primo tempo una conclusione quasi a colpo sicuro di Soriano che calcia a pochi passi dalla porta di Silvestri.

DEULOFEU 6,5 – Nel primo tempo fa quasi tenerezza a vederlo a sessanta metri dalla porta del Bologna. Nella ripresa suona la carica con un destro da posizione defilata che centra il palo e con l’assist sprecato da Larsen. (SOPPY s.v. Gioca gli ultimi minuti e si piazza a destra nel 4-4-1 per difendere il prezioso punticino.)

MOLINA 6 – Dopo 270′ filati in nazionale era davvero un azzardo schierarlo dal primo minuto. Gotti lo getta nella mischia nell’ultima mezz’ora e lui lo ripaga con una prestazione attenta dietro e con un paio di buoni spunti in avanti. Rischia l’autogol sul destro di Barrow. Sulla catena di destra forma una coppia interessante con Pussetto. Che sia una soluzione che rivedremo in futuro?

PUSSETTO 6,5 – Il suo ingresso dà la scossa sperata. Gotti lo piazza a destra e lui da quella zona cerca qualche guizzo in velocità senza con questo far mancare il suo contributo in fase di non possesso. Sono entrambi suoi i cross per la testa di Beto: calibrato il primo, un mezzo campanile il secondo, ma al portoghese basta per fare centro. Nel post-partita si prende i complimenti di Gotti.

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