Andrea Sottil raccontato dal figlio Riccardo, attaccante in passato seguito dall’Udinese. Al Messaggero Veneto il giovane dice: «Papà ha fatto tanta gavetta partendo da lontano, ha fatto un lavoro da incorniciare con l’Ascoli e adesso si è guadagnato questa opportunità che si merita. Sono stati bravi i Pozzo a vedere in lui il profilo giusto, e anche se sul giudizio conteranno solo i risultati, posso dire che entrerà nel cuore della gente, e che era destino».
Lo spiega con un aneddoto: «Un mese fa eravamo a mangiare in un ristorante di amici a Lignano Sabbiadoro, dove abbiamo la casa al mare, e uno di loro ha chiesto a papà se gli sarebbe piaciuto allenare l’Udinese. Lui ha risposto che sarebbe stato un sogno e che tornare nella società in cui ha avuto i migliori risultati da calciatore è sempre stato un suo obiettivo. A me tra l’altro ha sempre detto che Udine è stata una favola per lui, tra l’impresa di Leverkusen e l’Intertoto vinta, e due giorni dopo quel pranzo gli è arrivata la telefonata. E se questo non è destino…».
Quali valori porterà Andrea Sottil all’Udinese? «Veniamo da una famiglia operaia, i nonni gli hanno sempre insegnato a sudarsi il pane e di conseguenza i valori sono quelli di un uomo vero, e quindi anche leale. Vuole un calcio veloce e intenso proiettato verso la porta e lascia molta libertà ai giocatori offensivi» ..