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Messaggero Veneto, Bergomi: “Non è semplice battere l’Udinese”

Beppe Bergomi, ex capitano nerazzurro e oggi 'colonna' di Sky, ha parlato al Messaggero Veneto della sfida tra Inter e Udinese.
Monica Tosolini

Beppe Bergomi, ex capitano nerazzurro e oggi ‘colonna’ di Sky, ha parlato al Messaggero Veneto della sfida tra Inter e Udinese. Ecco alcune considerazioni:

«Una sfida molto fisica tra due squadre che giocano quasi a specchio, con l’Inter che farà la partita e dovrà stare molto attenta a un’Udinese che sa resistere e leggere i momenti. Siamo alla terza partita nella settimana e i cambi saranno decisivi, anche perché noto che le grandi possono accusare un po’ di stanchezza, con molti dei loro nazionali sempre in campo».

Comè cambiata l’Inter da Conte a Inzaghi?«Sono due allenatori molto diversi anche se giocano col 3-5-2, ma soprattutto è un’Inter con interpreti differenti. Conte è più sanguigno, e con Lukaku e Hakimi ribaltava il campo velocemente, Inzaghi impone il gioco con centrocampisti che vanno più in verticale invece di allargarsi e alza il baricentro. È vero che è un po’ più vulnerabile, ma i tre difensori dietro sono molto forti e possenti, e hanno bisogno di determinate coperture».

Il passaggio da Lukaku e Dzeko esemplifica il cambio?«Non c’è più l’attaccante che faceva sessanta metri di campo e che permetteva a Conte il recupero palla giocando col 3-5-2 basso. Oggi l’Inter in avanti ci arriva col gioco e con un Dzeko regista offensivo, con i suoi movimenti ad aprire, andare incontro e a mandare in area i compagni. Ma è anche una squadra molto forte sulla palle alte e inattive, con Calhanoglu e Di Marco fantastici nel saperle battere».

Anche il 3-5-2 dell’Udinese ha cambiato “pelle”, e non solo perché Gotti sta cercando un modulo alternativo senza De Paul.«Sostituire la qualità di De Paul è difficile, così come è difficile battere l’Udinese. Quanto al gioco, anche i tre centrali bianconeri sono molto forti, ma a differenza di quelli nerazzurri salgono poco».

Potrebbe essere un vantaggio per Beto?«Beto è tanta roba. È davvero forte per la fisicità e la profondità che sa dare e ha un’attitudine spiccata con questa corsa da panterone. Credo che sia il tipo di attaccante giusto per il nostro campionato e per me è destinato a fare bene».

Di recente Inter e Udinese sono state danneggiate dal Var. Sta diventando un problema, come sostiene Gasperini?«Adesso è un problema perché non c’è uniformità e non ci sono spiegazioni chiare. Devono farci capire che determinati contatti non sono sempre calci di rigore. Detto questo, bisogna aiutare gli arbitri con educazione e rispetto da parte di tutti».

Ai tifosi mancano i campioni di una volta?«Sì, ma fino a un certo punto, perché lo star system di oggi rende inavvicinabili i calciatori e non li possiamo conoscere, mentre ognuno di loro ha una chiave dentata con cui accedere. Il problema è che manca la possibilità del dialogo».

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