Focus della Gazzetta dello sport su Rodrigo Becao, il calciatore di movimento finora più impiegato da Gotti. Il difensore brasiliano ha giocato interamente tutte le 11 partite di campionato fin qui disputate, con relativi minuti di recupero. Come lui, solo il portiere Marco Silvestri.
Scrive la rosea: “Nella memoria del tifoso, in relazione a quanto fatto finora dal giocatore originario di Bahia, resta la macchia dell’ultimo episodio negativo, quello del primo gol di Correa domenica a San Siro. L’abbocco alla finta di Perisic, il tunnel lungo la fascia destra e il campo libero per il Tucu nerazzurro, che non ha avuto difficoltà a infilare la palla dell’1-0, restano impressi nella memoria a breve termine. Il giudizio nei confronti della giocata del numero 50 è stato giustamente negativo, ma non è corretto sintetizzare la stagione di Rodrigo con quel momento. C’è di meglio nel suo spicchio di Serie A. A livello di numeri c’è una percentuale di contrasti vinti, nel complesso, superiore al 53 per cento. Per quello che riguarda le zone calpestate di più sul terreno di gioco produce un’occupazione quasi militaresca della zona vicina al centrocampo. In totale ha toccato molti più palloni nei pressi della linea mediana che nei dintorni dell’area di rigore. E’ il segnale della pressione che prova a dare in maniera sistematica all’avversario. A livello di empatia, poi, sa ormai il fatto suo. Parla un italiano più che degno, è spiritoso e ha pochi problemi con l’autocritica. «Nella seconda frazione abbiamo concesso più spazio all’Inter e contro squadre di questo tipo gli errori si pagano», ha dichiarato dopo la gara con la formazione di Inzaghi”.
