La Gazzetta dello sport dedica una pagina alla novità proposta dall’Udinese per quanto riguarda la sicurezza negli stadi: la società doterà di ogni persona che accede all’impianto dei Rizzi di un dispositivo che segnalerà il mancato rispetto delle distanze di sicurezza.
La rosea segnala l’iniziativa che vede l’Udinese nuovamente nelle vesti di club ‘pilota’: “Più che uno stadio è un laboratorio. Innanzitutto di idee. Domenica alla Dacia Arena di Udine, in occasione di Udinese-Fiorentina, verrà sperimentata una novità, un innovativo dispositivo tecnologico, ideato dal Gruppo Be Shaping The Future, per monitorare il rispetto delle norme e dei protocolli anti Covid al fine di favorire la riapertura in sicurezza degli stadi. L’Udinese ci ha lavorato insieme al suo partner Infront e la settimana scorso durante il convegno internazionale, promosso a Londra dal Financial Times, Magda Pozzo, che da tempo ha preso in mano la parte commerciale e marketing del club di famiglia, aveva accennato a qualcosa. I circa 350 addetti ai lavori, abitualmente presenti nel matchday alla Dacia Arena, saranno dotati di un dispositivo che segnala con una vibrazione, a chi lo indossa e agli steward, il mancato rispetto del distanziamento sociale permettendo anche il tracciamento dei contatti all’interno dello stadio, nel pieno rispetto della privacy.
Innovare dal punto di vista tecnologico è sempre stato il pallino del patron Gianpaolo Pozzo che di anni il 25 maggio ne fa 80. Nel 2001 lanciò l’idea di un sistema tecnologico per eliminare i torti subiti nei casi di gol fantasma e di fuorigioco”.
L’Udinese, ancora una volta, ‘apripista’.
