“Per capire il magic moment dell’Udinese” scrive oggi la Gazzetta dello sport, “basta qualche cifra. La scorsa stagione era partita con 5 sconfitte di fila, adesso in tasca ha 4 punti in due partite. Gotti ci ha giustamente scherzato su in conferenza stampa. Era da marzo che non finiva una partita senza prendere gol, che poi coincideva con l’ultima vittoria, contro il Sassuolo. È ancora alla ricerca di una punta, ma intanto Pussetto da falso nove ci sta benissimo e fa centro e Deulofeu, che nel campionato passato andava a corrente molto alternata è già al secondo gol in due partite. E uno l’ha segnato alla Juve. Per tacere di Molina tornato carico a pallettoni data la “conquista” della sua Argentina. Insomma, l’Udinese è in palla e lo dimostra, dopo il bel pari con la Juve, questo 3-0 rotondo fatto di concretezza e qualità. Certo una bella mano stavolta gliel’ha data il Venezia, che tutto sommato non meritava però una sconfitta così pesante.
Ventisette campionati di fila in Serie A da una parte. Il ritorno nella massima categoria dopo 19 anni, con giocatori che non l’avevano mai vista e nuovi acquisti che al massimo hanno giocato in campionati esteri un po’ meno impegnativi. La differenza si è vista tutta in questa sfida. La squadra di Gotti ha sfruttato tutte le ingenuità della matricola che è stata anche bella a tratti, ma che perde troppo spesso la distanza tra i reparti e ha avuto poca concretezza. Ah, a proposito di magic moment , l’anno scorso l’Udinese all’andata aveva perso con tutte e tre le neopromosse. E comunque questa sfida è stata meno facile di quello che può far pensare il risultato. Paolo Zanetti, tecnico con una chiara e spregiudicata filosofia di gioco, ha cambiato 7 undicesimi della squadra che aveva perso a Napoli. Inserendo subito Okereke e Henry, appena arrivati, nel tridente e dando le chiavi del gioco al talento Usa Rubio, classe 2002. E la squadra all’inizio si muoveva davvero bene, con la manovra che partiva dal basso e arrivava facile in fondo. La prima occasione, difatti, è stata di Johnsen, stoppato da Silvestri in uscita. L’Udinese però è come se avesse giocato al gatto col topo, aspettando sotto coperta l’errore. Che è arrivato a metà primo round. Palla persa in attacco, centrocampo scoperto, volata di Molina per il cross a Pussetto: stop di petto e tiro al volo nell’angolino. Una delizia….
Ora sarebbe ingiusto per l’Udinese dire che senza gli errori di gioventù dei neopromossi sarebbe stata tutta un’altra partita. La squadra di Gotti è superiore per qualità e, anche, per solidità. Sa cosa fare e come farlo”.
Nelle pagelle, all’Udinese va il 7 come squadra e a Pussetto la palma de ‘IL MIGLIORE’.
PUSSETTO IL MIGLIORE 7 – Il gol è un dipinto. E la sua gara è un quadro di pericolosità e movimenti giusti. Averne di nove ‘impuri’ così. OKAKA – SV
SILVESTRI 7 – Musso chi? I rimpianti sono già un ricordo. Due soli interventi, ma decisivi.
BECAO 6,5 – Tosto come sempre e più preciso del solito negli appoggi.
NUYTINCK 6,5 – Lo spauracchio Henry diventa presto un agnellino. Sbaglia poco e niente.
SAMIR 6,5 – Anche lui contribuisce a mettere la museruola agli attaccanti di Zanetti, con giudizio.
MOLINA 7 – Meno continuo rispetto a tante occasioni, ma fa l’assist dell’1-0, avvia l’azione del secondo e ci mette la firma sul terzo. Chapeau.
ARSLAN 7 – Quando l’Udinese soffre, c’è sempre lui a rompere, ripartire, tirare. JAJALO – SV
WALACE 6 – Una conduzione centrale, senza grandi giochi. UDOGIE – SV
MAKENGO 6,5 – Molto mobile, autore dell’occasione Udinese con gol annullato a Pussetto.
DEULOFEU 6,5 – L’uomo in più. Due partite, due gol. E stavolta da subentrato. Sembra la sua stagione.
STRYGER LARSEN 6,5 – Solita spinta, solito apporto difensivo. Una garanzia.
PEREYRA 6,5 – L’arma tattica. Si muove dietro Pussetto, torna a prendere palla, non dà riferimenti, prezioso.
GOTTI 7 – Ok, stavolta la partenza è giusta. Rispetto all’anno scorso, dorme già sonni tranquilli. La sua Udinese è molto solida. E velenosa, vero Juventus?
