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Gazzetta dello sport: Nuovo modulo e Beto

Il mal di gol torna ad attanagliare l'Udinese che nelle prime tre giornate, con le sei reti messe a segno, si era illusa di averlo risolto.
Monica Tosolini

Il mal di gol torna ad attanagliare l’Udinese che nelle prime tre giornate, con le sei reti messe a segno, si era illusa di averlo risolto. Invece le tre partite degli ultimi sette giorni hanno evidenziato nuovamente il problema: 0 gol fatti e 6 subiti. La Gazzetta dello sport torna oggi sul problema e sottolinea che però “Le idee e le qualità ci sono, anche se per ora si fatica a metterle a frutto. La sterilità deve far paura? No, ma preoccupazione si. Per questo Gotti è al lavoro da tempo. Il mister desiderava una punta veloce e massiccia ed è stato accontentato con Beto, capace di suscitare buone impressioni quando è stato impiegato. Attorno a lui e alla sua fisicità è possibile dare concretezza a dinamiche differenti rispetto al consolidato 3-5-2. Coi viola, per tutto il secondo tempo, l’Udinese ha giocato col 4-2-3-1, che ha fatto bene in particolare a Deulofeu. Il catalano è stato a tratti incontenibile, mettendo in mostra il repertorio che gli ha creato la reputazione che lo accompagna. A far fatica è stato Pereyra, mentre Pussetto ha strappato una sufficienza. Serve che anche i due argentini alzino di nuovo il livello, per un’Udinese più spietata sotto porta”, conclude la rosea.

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