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Gazzetta dello sport: L’Inter balla con il Tucu e si scopre solida

La Gazzetta dello sport pone l'accento sulla prova dell'Inter,che con la doppietta di Correa ha battuto l'Udinese
Monica Tosolini

La Gazzetta dello sport pone l’accento sulla prova dell’Inter,che con la doppietta di Correa ha battuto l’Udinese: “Seconda vittoria di fila e seconda partita consecutiva senza subire gol. Miglior attacco del campionato, con 28 gol in 11 giornate. L’Inter ha trovato una stabilità interiore, vince con giudizio, come a Empoli mercoledì e come ieri a San Siro all’ora di pranzo, quando si è imbattuta in un’Udinese ermetica, calata a Milano con un piano minimalista, la conservazione dello 0-0 e la contestuale speranza di imbroccare il contropiede giusto. Queste sono partite complicate, servono calma e attenzione, bisogna pazientare e guai a innervosirsi. Ci vogliono metodo e cinismo. L’Inter di Inzaghi non ruba l’occhio per lo svolgimento del gioco, ma avvolge, ammalia, punge. Joaquin Correa, l’eroe di giornata, ha risolto il quiz del risultato con una doppietta, ma non ci sarebbe riuscito se la squadra non fosse stata padrona della scena. L’Udinese ha goduto subito di un bonus, però l’occasione del quinto minuto, su tiro di Stryger Larsen, non è stata colta da Beto. Il monito ha funzionato, l’Inter non è andata in ansia, si è impossessata del pallone e ha cominciato una lunga circumnavigazione dell’avversario.In partenza Luca Gotti ha abbozzato un 3-4-2-1, con Pereyra e Success dietro Beto, sistema che però è durato quanto il battito di una farfalla. L’Udinese si è subito contratta in un 3-5-1-1 con Pereyra mezzala destra. Gotti ha puntato sui muscoli, un’opzione corretta perché l’Udinese questo è, il manifesto della fisicità, anche se il calcio non è l’atletica o il sollevamento pesi, ma un gioco di abilità. L’Inter per giunta non è magrolina, anzi ha una stazza notevole, così ha retto ogni tentato scossone dell’Udinese, e senza fretta, ma senza pause, ha imposto la superiorità al tocco e al passaggio. Le cifre parlano, alla fine tutti gli indicatori più importanti si sono colorati di nerazzurro: possesso palla 67,1 per cento contro 32,9 per cento; 630 passaggi contro 305; un baricentro alto a 54,3 metri contro uno molto basso a 47,4. Le istantanee di un dominio…Se l’Udinese fosse stata spavalda, di gol ne avrebbe presi di più, ma il difensivismo estremo oggi non paga granché”.

Nelle pagelle, 5,5 all’Udinese perchè “difendiamoci e ripartiamo. Il muro resiste per un tempo, poi viene giù e quel punto è dura risalire. Il risultato boccia la strategia”.

GOTTI 5 – Un catenaccione vecchio stile, due linee folte e serrate, la ‘muscolarità’ come valore primario. In avanti, Success a spizzare dietro Beto. Sull’1-0 il castello si sfarina, tardivi risvegli alla fine.

SILVESTRI IL MIGLIORE 7 – Due volte decisivo su Barella, strepitoso nel faccia a faccia con Dzeko qualche attimo prima del 2-0. Impossibile opporsi alle sassate di Correa: se ci riuscisse, diventerebbe San Silvestri.

BECAO IL PEGGIORE 5 – Compare sulla scena dei delitti (i due gol) con vari gradi di colpevolezza. Sull’1-0 abbocca al velo di Perisic e dà modo a Correa di decollare. Sul secondo tiene in gioco il Dumfries scattante.

MOLINA 5 – Qualche cross, ma niente che spacchi. Nessuna volata delle sue, diversi palloni perduti, la sofferenza in fase difensiva. Prestazione poco luminosa, anzi ombrosa. SOPPY – SV

NUYTINCK 5 – Gli resta in mano il cerino dell’1-0. Si trova Correa nella modalità preferita, lanciato a tutta, e sceglie di non intervenire, ‘scappa’ e basta, non accorcia mai, guarda soltanto.

SAMIR 6 – Primo tempo di livello, è respingente su tutti e su tutto. In un’occasione si oppone pure da sdraiato. Nella ripresa la dirompenza interista non lo risparmia, gli argini cedono.

LARSEN 5 – Per un tempo, bene o male, riesce l’otturazione degli esterni, anche se proprio dal suo lato sgorgano un paio di pericoli. Nella ripresa, ai lati, si aprono le acque.

PEREYRA 6 – Nel deserto dei piedi buoni – perchè l’Udinese tecnicamente è poca cosa – i suoi tocchi spiccano.Gli eventi lo costringonoa rinculare. Non trequartista ma mezzala.

JAJALO 5 – Regista ordinario, sul banale andante. Più che altro ha funzioni di tamponatore e intercettatore. Ci vorrebbe altro davanti. Servirebbe giocare la palla come si deve.

MAKENGO 5,5 – Muscoli e corsa, che in fondo sono gli ingredienti base della squadra, ma il calcio richiede partecipazione e costruzione. ARSLAN 6 – Con lui il pallone circola meglio.

SUCCESS 6 – La fotocopia di Kessie – impressionante la somiglianza fisica – ma 30 metri più avanti. Success fa valere la sua fisicità,difficile smuoverlo. Non meritava di uscire.

BETO 5 – Ai primi vagiti del match, sul tiro di Larsen, forse pensa di essere in fuorigioco (non lo è) e si limita al velo. Se avesse deviato, avrebbe segnato. Poi un giallo per lotta libera su Brozovic.

WALACE 5 – Sull’1-0 Nuytinck si arrabbia con lui e non ha tutti i torti, perchè ‘corricchia’ dietro Correa e non muove un dito, non tenta nulla. Pure dal 2-0 non esce benissimo.

DEULOFEU 6 – Gotti pensa a lui per rendere acuminato il contropiede, ma appena Deulofeu entra, l’Udinese subisce il primo gol. Costringe Handanovic all’unica vera parata. Ha qualità e velocità.

UDOGIE 6 – Non male, anche perchè entra a metà ripresa quando il latte è versato e l’Udinese se non altro reagisce. Ha corsa e un barlume di piede. Qualcosa lascia intravedere. Meglio di altri.

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