Il Tucu torna. E lo fa in una gara delicata, contro un Parma con l’acqua alla gola che in casa propria non segna da otto partite. Scrive la Gazzetta dello sport: “Chiaro che l’Udinese proverà a creare il solito muro difensivo per poi ripartire a tutta e cercare di trovare l’acuto vincente. Come è successo con Spezia e Verona. In questo tipo di approccio e con questo gioco, diventa fondamentale l’apporto di Pereyra che è uscito all’intervallo della gara interna con il Verona, nella quale i bianconeri avevano prodotto sette tiri nello specchio, e ha saltato la partita con la Roma (persa 3-0) all’Olimpico. Contro lo Spezia il Tucu è stato devastante. Con le sue progressioni ha fatto ammonire uno dopo l’altro tre avversari. Stavolta dovrà, quasi certamente, tornare a giocare dietro la punta. E’ favorito Llorente su Okaka, ma Stefanone per il tecnico Luca Gotti è comunque una certezza ed è recuperato. Il Tucu, che ha segnato due gol, a Bologna e in casa con l’Atalanta, ha agito alle spalle della punta (Lasagna) col Napoli a Genova con la Samp, ancora in casa con l’Atalanta. Quindi con lo Spezia, giocando con Deulofeu come terminale. E poi con Llorente”.
Ma Gotti potrebbe ricorrere ad un’altra mossa: “Il tecnico potrebbe anche decidere di far tornare il Tucu al suo ruolo primario di mezzala, utilizzando Nestorovski con Llorente. Il macedone ha sostituito il 37 col Verona provando a giocare maggiormente la palla e cercando la profondità anziché aspettare il cross per la testa come accadeva nello scorso campionato. Questo porterebbe a un sacrificio di Walace da usare come cambio nel corso della partita per avere una soluzione in più e non solo il francese Makengo che, comunque sta crescendo”.
Dubbi che Gotti scioglierà tra oggi e domani.
