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Gazzetta dello sport: Larsen corre , lotta e non tradisce

Ai giocatori del fantacalcio, la Gazzetta dello sport segnala oggi Jens Stryger Larsen, il centrocampista danese che da quando è arrivato a Udine è stato titolare con ogni allenatore.
Monica Tosolini

Ai giocatori del fantacalcio, la Gazzetta dello sport segnala oggi Jens Stryger Larsen, il centrocampista danese che da quando è arrivato a Udine è stato titolare con ogni allenatore. “Dategli la fascia e lui farà su e giù: «Posso giocare sia a destra che a sinistra, non fa differenza». L’importante è giocarle tutte. «Sono affidabile, mi adatto». Lo dicono i numeri, lo confermano gli allenatori. Stryger Larsen ha giocato con tutti i tecnici passati per Udine negli ultimi tre anni: Delneri, Oddo, Tudor, Velazquez, Nicola e Gotti. Massimo gli ha insegnato «i meccanismi difensivi e un po’ di tattica». Il croato gli ha trasmesso «energia e personalità». Oggi vola con Gotti, gol e assist contro il Milan, di nuovo al suo posto dopo un piccolo infortunio.

Il Friuli nel destino

Con lui non resti mai in dieci: 88 presenze in tre anni, tre gol e un feeling tutto suo con la città e con la regione. «A 15 anni venivo in vacanza a Grado con i miei genitori». Camper, campeggio, un paio di amici con cui è rimasto in contatto. Uno di loro lo segue ancora in tribuna, lo riconosci dalla sua maglietta autografata: «Giocavamo insieme a Grado, siamo rimasti amici. Ogni tanto ci vediamo per bere un caffè». Chiacchiere sui vecchi tempi, quando Stryger sognava il calcio e cercava di imitare Dani Alves nel campetto del camping. «Montavamo la tenda e giocavamo a calcio per ore». Sempre in Friuli, girata ancor prima di firmare con l’Udinese: prima Grado, la “Prima Venezia”, canali e fiumi in provincia di Gorizia. Poi Cividale, fondata da Giulio Cesare, undici mila abitanti e tanta pace. Come piace a lui. Amuleto Stryger ama la tranquillità, odia la vita mondana, preferisce stare a casa a guardare un film. Un tipo da nebbia: «Il clima di Udine mi piace, anche se non capisci mai se piove o c’è il sole». Vive con la sua ragazza, i genitori lo vengono a trovare spesso, suo padre faceva il meccanico e non guardava neanche le partite. Suo figlio è arrivato a giocare un Mondiale con la Danimarca: Russia 2018, tre partite da titolare contro Perù, Australia e Francia. I danesi usciranno agli ottavi con la Croazia dopi i calci di rigore, Stryger in panchina. Il terzino resta un amuleto, però. 29 partite dal 2016, un gol all’esordio contro il Liechtenstein e un piccolo record che resiste tuttora: quando gioca lui la Danimarca non perde mai.

Sicurezza

Altri numeri: quest’anno ha giocato 1.406 minuti. Escluso Musso, primo con 1.800, soltanto Troost-Ekong ha giocato più di lui tra i giocatori dell’Udinese (1.600 minuti). L’anno scorso, in tutta la Serie A, portieri esclusi, è stato il settimo giocatore di movimento più utilizzato (meglio di lui Caputo, Iacoponi, Di Lorenzo, Acerbi, Belotti e Izzo). Ha fatto anche il centrale di destra in una difesa a tre, come contro la Roma o l’Inter. Duttile e affidabile. Quest’anno ha giocato 16 partite, realizzato un gol e fornito due assist. La concentrazione e l’applicazione sono il suo forte: appena arrivato a Udine è andato subito a frequentare un corso di italiano. Cresciuto nel Brondy, 105 partite e 7 reti in 4 anni, poi una stagione al Nordsjaelland. Infine l’exploit all’Austria Vienna, tra campionato ed Europa League: nel 2016 ha sfidato anche la Roma, strappando un 3-3- all’Olimpico. L’Italia era nel destino, la fascia c’è sempre stata”.

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