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Gazzetta dello sport: Il mago Forestieri

La Gazzetta dello sport accende i riflettori su Fernando Forestieri, l'attaccante bianconero che finora è stato impiegato solamente 54 minuti in 4 partite sulle 15 di campionato ma ha prodotto 2 reti e un assist.
Monica Tosolini

La Gazzetta dello sport accende i riflettori su Fernando Forestieri, l’attaccante bianconero che finora è stato impiegato solamente 54 minuti in 4 partite sulle 15 di campionato ma ha prodotto 2 reti e un assist. Eppure Gotti ha molta considerazione di lui, tanto da aver risposto così quando Forestieri lo ha criticato per la scelta del modulo contro il Torino: “Forestieri ha enorme esperienza – spiegò il mister –, con lui ho un rapporto diverso rispetto a quello tra calciatore e allenatore. Lui si può permettere di dire alcune cose. La sua sul modulo è una considerazione di affetto”.

La rosea scrive: “La confidenza tra i due nasce dai tempi in cui il tecnico aveva la responsabilità della selezione azzurra under 17. Al tempo Gotti, per sua stessa ammissione, modificò il suo modo di intendere e concepire il calcio, passando da una visione fortemente condizionata dai capisaldi storici della scuola italiana – e non avrebbe potuto essere altrimenti visto il percorso professionale – a un approccio più globale. Erano gli anni immediatamente successivi alla vittoria del Mondiale 2006 e l’attuale allenatore dell’Udinese, nel suo piccolo, compì un’evoluzione che invece è mancata, nel complesso, al nostro movimento, troppo di frequente legato a logiche autoreferenziali e poco curioso di quello che accade fuori dai nostri confini. Le corrispondenze affettuose tra mister e giocatore sono andate avanti anche dopo la sconfitta con la formazione di Ivan Juric. Dopo la partita con la Lazio, con l’argentino protagonista nella punizione che ha portato al gol del definitivo pareggio da parte di Tolgay Arslan, sono arrivate altre parole di miele. «Forestieri ha dato per quel poco che ha giocato con quella punizione – ha detto Gotti –. Ho cullato l’idea di metterlo dall’inizio, ma pensando alla pressione alta della Lazio ho preferito un giocatore con altre caratteristiche come Success. Detto questo Forestieri non ha i 90’ sulle gambe e quindi va gestito». La considerazione ci aiuta a capire che in caso di conferma del 4-4-2 che si è visto nel match di giovedì scorso Forestieri, nel momento in cui fosse titolare, sarebbe schierato come seconda punta, a supporto di Beto. Partisse dalla panchina il discorso sarebbe diverso. Data la sua duttilità ogni posizione dal centrocampo in su per lui sarebbe buona. Tanto, anche se con pochi minuti a disposizione, Fernando inventa sempre qualcosa”.

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