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Bucchioni: Udinese decisiva per Iachini

Il giornalista e opinionista televisivo Enzo Bucchioni ha fatto il punto della situazione in casa viola nella settimana che porta alla sfida con l'Udinese.
Monica Tosolini

Il giornalista e opinionista televisivo Enzo Bucchioni ha fatto il punto della situazione in casa viola nella settimana che porta alla sfida con l’Udinese. La partita di domenica, secondo Bucchioni, determinerà il futuro di Iachini sulla panchina dei gigliati. Scrive su firenzeviola.it:

“Il futuro di Iachini è appeso a un filo sottilissimo per tutti, ma non per Rocco. Fino a ieri sera tardi, dopo una giornata convulsa, nonostante il parere dei dirigenti e sfidando l’evidenza calcistica, lo zio d’America ha difeso la sua scelta estiva e confermato a oltranza il suo allenatore. Iachini resta il tecnico della Fiorentina, mettetevi l’animo in pace. Nessuna meraviglia, Rocco è così. Padre-padrone in tutti i sensi e in tutte le sfaccettature, uno che non intende mai rinnegare una scelta e una decisione. Almeno non ora, non adesso.

Sarà decisiva la partita con l’Udinese? Forse neppure quella. Secondo indiscrezioni che circolano, Rocco potrebbe esonerare Iachini domenica prossima soltanto in un caso: una sconfitta interna clamorosa. Altrimenti avanti così, sperando in un miracolo calcistico, un po’ come successe con Montella l’anno scorso, ma il Dio del calcio di miracoli ne fa pochissimi. E così mentre il pallone consiglierebbe di prendere una decisione rapida per salvare la stagione e valorizzare una squadra che ha ottime basi tecniche, Rocco va avanti per la sua strada. Come ha fatto con Montella appunto, come ha fatto con Chiesa. Del resto il padrone è lui, come spesso ama sottolineare, i soldi sono i suoi e lui ha il diritto di fare quel che vuole.

Pazienza se il calcio ha altre regole e altre soluzioni. La scelta è di pancia, forse anche di cuore, ma adesso credo che in ballo ci sia soltanto l’orgoglio personale e il non voler mai ammettere l’errore. Qualcuno si chiederà come è possibile non accorgersi di quello che sta succedendo, ma capita quando non si vuol capire. Del resto l’unica volta che ho parlato vis a vis con Rocco, mi ha detto chiaramente “nelle mie aziende ho sempre fatto rendere al massimo tutti i manager, anche quelli che non funzionavano, con me hanno funzionato”.

Lui ragiona così, spera che la sua vicinanza e la sua fiducia facciano crescere Iachini mentre attorno tutto crolla e non soltanto la classifica. Iachini ha tutto contro, il gioco, i risultati, la piazza e soprattutto gran parte della dirigenza e della squadra. Una squadra tecnica, interessante, con elementi bravi a fare gioco, lontana dal calcio antico di Iachini e per questo molto poco sua. Meno sua di quella della scorsa stagione. Hanno spiegato anche questo a Rocco, ma non ci sente

In quattro domeniche s’è vista solo una discreta gara con il Toro (squadra in confusione), con l’Inter bene, ma sbagliati tutti i cambi e gara regalata nel finale, con la Samp Ranieri ha incartato la partita e il ricordo della lezione di gioco dello Spezia-Due è ancora vivo.

Cosa si vuole di più per tirare le somme? E poi, non basta l’atteggiamento di Ribery? Non basta la sfuriata di Biraghi? Non basta una squadra intristita che non sa cosa fare, che non tira mai in porta e non sa più neppure difendere? Sentire per novanta minuti un allenatore che ossessivamente urla alla sua squadra “gioca, gioca, gioca” e niente più, è per me una cosa calcistica più imbarazzante del pareggio con lo Spezia. Ho avuto quasi la sensazione che Iachini stia facendo di tutto per farsi cacciare, ma di sicuro sbaglio.

Eppure a Rocco va bene così, pensa che Iachini possa rifarsi, che la squadra crescerà e a noi non resta che sperare, speriamo abbia ragione… Il timore che si stia buttando via un’altra stagione però è forte, ma è inutile andare oltre. Rocco è Rocco e voi non siete un c… Ma, ripeto, spero ancora che abbia ragione e da domenica la Fiorentina cominci un’altra storia.

E se non dovesse succedere? I nomi sotto esame per il futuro sono tanti, da Sarri a Mazzarri, da Semplici a Spalletti. Cominciamo dall’ipotesi Sarri. E’ la grande idea che circola da tempo, si stava lavorando su questo nome per la prossima stagione e di questo avevamo già parlato. L’idea di un programma ambizioso a medio-lungo termine ha di sicuro intrigato l’ex allenatore della Juve e intermediari stavano gettando le basi per iniziare un discorso. Se ci dovesse essere un’accelerata dovuta al precipitare degli eventi dopo la gara con l’Udinese, potrebbe complicare le cose per molte ragioni. L’ok di Sarri all’ipotesi Fiorentina (come per altre) c’è, ma gli ostacoli non mancano. Anche se il contratto con la Juve pare risolto, della vicenda si occupa il prode Ramadani, uomo di fiducia dell’allenatore, e anche questa è una complicazione visti i rapporti con la Fiorentina. Gli intermediari hanno però chiaro quelle che sono le richieste di Sarri per abbracciare il progetto-Fiorentina che lo intriga sentimentalmente ma, ovvio, sarebbe un passo indietro dopo Napoli, Chelsea e lo scudetto con la Juve.

Oltre all’ingaggio elevato (ma qui Sarri è flessibile), la richiesta si basa su un contratto a lungo termine (almeno tre anni) e la completa autonomia per quanto riguarda il comparto tecnico per evitare sgradevoli situazioni come quelle passate in bianconero. Il personaggio infiammerebbe la piazza e questo Rocco lo sa, ma come appena detto, non è ancora convinto. E poi attorno a Sarri ci sono anche altre società europee e italiane che gli hanno chiesto di rimanere in stand-by per valutare la situazione. Una di queste è la Roma. Infine, Sarri è l’allenatore giusto per prendere una squadra in corsa? Su questo interrogativo i dubbi non mancano.

Di Spalletti abbiamo detto più volte. L’anno scorso ha detto no al Milan per non aver trovato l’accordo rescissorio con l’Inter, vuole tutto intero il contratto che scadrà nel giugno prossimo e sta aspettando una grande occasione professionale. Mazzarri e Semplici sono bravi, il primo ha un’esperienza e un curriculum superiori, ma arrivano da due esoneri e per qualcuno non sarebbero le soluzioni ideali.

Nomi, ipotesi, suggestioni. Tanto poi Rocco farà come sempre di testa sua. L’anno scorso per il post Montella fu contattato Allegri, sappiamo come è andata. Il calcio è cosa apparentemente facile, ma va conosciuto. O forse, mettiamola così, Rocco con gli allenatori è sfortunato. E se davvero, come dice qualcuno, è soltanto una questione, diciamo morale, e Rocco che già paga Montella e Iachini non vuol pagare un terzo allenatore? Mi permetto di suggerire una soluzione non richiesta e men che meno un consiglio che non sono in grado di dare: ma perché non riprendere Montella? Ha il sapore della provocazione, ma questa squadra tecnica, con qualità e talento, potrebbe essere l’ideale per il calcio di Vincenzino che è comunque a libro paga fino a giugno. Vedi mai…”

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