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Walace: “Sono pronto ad una nuova stagione con l’Udinese”

Walace, intervenuto alla tv dell'Udinese, ha commentato la sconfitta contro la Juve: "Abbiamo ancora un po' di rabbia per ieri. E' stato un peccato perdere quella partita, ma dobbiamo rialzare la testa".
Monica Tosolini

Walace, intervenuto alla tv dell’Udinese, ha commentato la sconfitta contro la Juve: “Abbiamo ancora un po’ di rabbia per ieri. E’ stato un peccato perdere quella partita, ma dobbiamo rialzare la testa”.

Hai avuto difficoltà contro la Juve? “Contro la Juve è sempre difficile. E’ una squadra troppo forte, con giocatori di grandissima qualità. Ma il nostro atteggiamento è stato giusto”.

Sei un brasiliano atipico, sei un rubapalloni alla Gattuso che si trasforma in Redondo: “Io voglio aiutare la squadra, quindi se devo rubare palloni, fare transizione tra difesa e attacco, lo faccio. Ogni partita che passa ho più fiducia, mi sento a mio agio. Il gioco più facile, secondo me, è quello più vicino. Io cerco sempre di passare subito la palla”.

In campo sei concentrato. Fuori scherzi molto. Quanto è importante questo tuo aspetto? “Se tu arrivi in spogliatoio arrabbiato, non è un buon inizio. Cerco di essere simpatico con tutti, di avere una buona parola con tutti. Questo aiuta anche me”.

Somigli molto a Amoroso: “Me l’hanno già detto, ma io sono più bello”, scherza. Poi racconta: “Sono andato via di casa a 12 anni per seguire un sogno. I miei mi hanno sempre supportato. Io vengo da una favela, mi è rimasto dentro quel vissuto, là ho ancora tanti amici. L’esperienza in Germania? E’ stata difficile. La lingua è molto difficile, nei primi sei mesi facevo fatica a capire la lingua, poi Douglas Santos, arrivato dall’Udinese, mi ha dato una mano incredibile”.

Ricordo quando ti ha cercato l’Udinese? “Ho sentito il mio procuratore e mi ha detto che l’Udinese mi voleva. L’Hannover era retrocesso, ho parlato con il direttore e gli ho detto che volevo venire qui. Lui non voleva lasciarmi andare nei primi dieci giorni in cui abbiamo parlato. Poi il mio agente e Marino hanno parlato e io sono arrivato a Udine”.

Quali sono le cose più belle dei due anni qui? “Qui l’atmosfera è più familiare, molto simile a quella del Brasile. Si parla di più nello spogliatoio, in campo”.

Dove sei migliorato di più, qui? “Qui sono migliorato tatticamente, sono cresciuto molto. E anche come aggressività: in Bundesliga ero più passivo”.

Il tuo futuro è qui? “Io voglio sempre migliorare, sono pronto a fare una bella stagione e aiutare l’Udinese”.

Ti piacerebbe restare a lungo? “Mi trovo bene, la mia famiglia anche”.

Il pensiero finale? “Vogliamo finire bene il campionato”.

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