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Okaka: Stipendi? Se la società ci chiederà degli sforzi, non c’è nessun problema per noi giocatori

Il calcio attende, come tutti. Non si può ancora decidere nulla.
Monica Tosolini

Il calcio attende, come tutti. Non si può ancora decidere nulla. L’attaccante bianconero Stefano Okaka ha sottolineato questo concetto nell’intervento in videochiamata alla tv ufficiale dell’Udinese: “Ci sono tante ipotesi, ma credo che in questo momento sia impossibile tirare una linea fino al futuro, perchè la situazione è veramente complicata. A livello calcistico diventa difficile capire come poter gestire certe situazioni tipo il fatto di viaggiare, andare in albergo.. Ad esempio noi dovremmo riprendere con la partita di Torino, ma come possiamo muoverci senza sicurezze che non ci sia più niente di niente? Lo stesso vale per le altre squadre che devono muoversi, soprattutto chi deve andare a Bergamo o a Milano. Perciò diventa complicato stabilire quello che può essere il futuro: bisogna vedere prima quello che succeder nella vita di tutti i giorni, e poi si pensa al calcio”.

Venti giorni di preparazione possono bastare per tornare in campo? “Diciamo che puoi farteli bastare. Di solito per raggiungere una condizione buona, minimo un mese ci vuole. Poi teniamo presente che verremmo da due mesi di inattività e ci sono squadre che dovrebbero affrontare tantissime partite in un anno e in quella situazione la preparazione diventa fondamentale. Il punto è che tutti dovremmo avere del buon senso: se si deve riprendere, ci alleneremo venti giorni, torneremo in campo e faremo le partite che ci mancano”.

Vi state allenando da soli a casa. Comincereste quindi con un minimo di preparazione? “Non so. Durante l’anno ti alleni per essere performante per una data precisa. Per cui in questa situazione, se ci avvertono che il campionato comincia tra un mese, anche se sei a casa, prima che arrivi il ritiro, riesci ad allenarti per arrivare a quella data in una maniera performante”.

Questione stipendi: tu cosa pensi? “Da quando gioco, sento parlare del calcio come di un sistema a sè. Si dice che gli amici si vedono nel momento del bisogno. Il calcio si sta muovendo in maniera unita e compatta per trovare soluzioni. Per quanto riguarda l’Udinese, adesso che è un momento difficile per tutti, possiamo vedere quanto sia solido il nostro club perchè potrebbe continuare senza chiedere niente a nessuno, proprio perchè ha una proprietà e una dirigenza che gestisce le cose in maniera straordinaria. Anche se non vince la Champions e il campionato, cerca di tenere in stallo tutto il club e di farti vivere l’anno in maniera tranquilla. Poi se il club viene da noi e ci chiede degli sforzi, non c’è nessun problema, cercheremo di dare una mano per la nazione”.

In che modo il club vi fa stare bene? “L’Udinese è un club che si basa sul far stare tranquilli i giocatori. Non fa investimenti alla CR7 ma è un club sano, e questa è la cosa più importante. Ci stiamo togliendo soddisfazioni, stiamo soffrendo, ma adesso che siamo fermi ci hanno spedito di tutto tra integratori, attrezzatura, assistenza. E’ un club fantastico, non ne trovi di un livello simile. Cerchiamo di fare del nostro meglio e portarlo il più in alto possibile”.

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