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Marino: “Oggi sono ancora più arrabbiato di ieri”

Il Dt Pierpaolo Marino, ospite alla tv dell'Udinese, è tornato a parlare della sconfitta di ieri con la Juventus
Monica Tosolini

Il Dt Pierpaolo Marino, ospite alla tv dell’Udinese, è tornato a parlare della sconfitta di ieri con la Juventus: “Sto peggio oggi, la notte non ho dormito, la rabbia è stata tanta. E oggi, ritrovare all’allenamento i ragazzi depressi e sfiduciati mi ha fatto intristire e innervosire ancora di più. Non è passata l’arrabbiatura, anzi”.

Cosa è successo alla fine del primo tempo? Cosa ha scatenato Paratici? “Premetto che io ho fatto l’arbitro, per 300 partite, da giovanissimo. Ma non mi era mai capitato che si andasse a protestare alla fine del primo tempo perchè non c’era recupero. Io ho tranquillizzato l’arbitro, non c’era motivo di tante recriminazioni, capivo che era un fatto strumentale. Quelle proteste veementi non erano giustificate. Paratici era nervosissimo e diceva : ‘Io glielo devo dire, altrimenti lui nel secondo tempo va nel pallone’. Poi invece ha assegnato un calcio di punizione che non esiste alla Juventus, nel momento decisivo della partita. Da ex arbitro e da dirigente navigato sono sempre stato contro questo tipo di pressioni psicologiche, tra l’altro fatte in casa nostra. Queste cose ricordano le invasioni degli Emiri ai Mondiali, sono cose del passato che non devono essere riesumate”.

Si è parlato di una differenza tra l’ora sul tabellone in alto e quella sui tabelloni a bordo campo: “Proprio nella riunione di una settimana fa, Rocchi ha spiegato che viene riconosciuta una tolleranza tra i cronometri di 4/5 secondo. Comunque qualsiasi cronometro esterno non conta nulla, conta l’orologio dell’arbitro. Comunque non è giustificata la veemenza della Juventus verso l’arbitro. Il mio è un discorso contro una mentalità, quella di tentare di andare a condizionare psicologicamente l’arbitro. Non va fatto”.

Poi vuole specificare: “Io vado in panchina regolarmente registrato in elenco e ho diritto a stare in campo. Al contrario di Paratici. Poi sulla punizione data  per il contatto Larsen-Cuadrado: se uno arriva prima sul pallone non vuol dire che ha subìto fallo. Cuadrado è uno specialista del tuffo. Lui arriva prima sul pallone e quando si rende conto che Larsen glielo ha portato via, cerca di condizionare l’arbitro nel giudicare la scena, ferma il pallone per fermare l’arbitro. Per me quella era una punizione per l’Udinese per fallo di mano di Cuadrado. Dopo la pantomima dell’intervallo, tutte le decisioni mezze e mezze sono andate a favore della Juventus, l’arbitro non era più tranquillo”.

Chi ha fatto entrare Paratici? Chiffi avrà raccontato questo episodio nel referto? “Innanzitutto va detto che con le norme covid, i cancelli sono aperti, ma non per responsabillità dell’Udinese. Ma il regolamento vieta a chi non è registrato nella distinta di accedere al terreno di gioco. Il direttore può espellere o ammonire solo chi risulta nell’elenco di gara”.

Rocchi vi ha dato ragione sul rigore contro il Cagliari che non c’era: “Molina era di spalle, non è punibile per fallo di mano. A causa di quel rigore sono stati sospesi sia Maresca che Guida e hanno dovuto riprendere dalla serie B. Questo non è motivo di sollievo per noi, ma di rammarico”.

Questa rischia di finire come la stagione dei grandi rimpianti, delle grandi recriminazioni? “Mi auguro di no. In queste quattro partite che mancano, può succedere di tutto. Terminare al decimo posto può essere in linea con le indicazioni di Pozzo. Secondo quanto dice Rocchi, avremmo potuto avere 4 o 5 punti in più. La squadra però non deve abbattersi per questo risultato, possiamo ancora raggiungere il decimo posto, che sarebbe un risultato straordinario. Abbiamo avuto una rosa all’altezza, in grado di far fronte alla sfortuna capitata sotto forma di infortuni pesanti”.

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