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Mandragora: “A volte è importante aggrapparsi al risultato”

Rolando Mandragora, tornato ieri in campo dopo 5 mesi, è intervenuto al canale ufficiale
Monica Tosolini

Rolando Mandragora, tornato ieri in campo dopo 5 mesi, è intervenuto al canale ufficiale: “E’ stato molto bello ed emozionante tornare. Non aspettavo altro. Sono felice di essere rientrato, ma lo sono ancor di più per la vittoria, per cui avevamo lavorato tanto. Delle volte si può essere anche brutti ma fare risultato: è importante e noi siamo stati bravi ad aggrapparci a questo. Adesso pensiamo già alla Fiorentina e poi alla Lazio”.

La squadra è cambiata: è giusto alzare l’asticella? “Certo! Siamo i primi a volerlo fare. Vogliamo giocare bene, a volte riesce a volte no. Ma come ho detto, a volte è importante aggrapparsi al risultato. Sappiamo di dover migliorare in tante situazioni, ci alleniamo per questo, il mister ci dà delle indicazioni su questo. Io ho avuto anche Allegri come allenatore e lui diceva che chi vuole divertirsi deve andare al cinema, agli allenamenti si lavora sodo. Se non riusciamo a giocare bene, ci accontentiamo del risultato che ci serve per la classifica. Bisogna fare così”.

Come sono stati questi 5 mesi? “Sono stati mesi che mi hanno fatto crescere ulteriormente. Attraverso i giorni peggiori arrivano quelli migliori. Ho trovato grande forza in me stesso, nei miei compagni, nella mia famiglia. Non aspettavo altro che rientrare. Devo ringraziare i terapisti dell’Udinese, il dottor Tenore e il mio fisioterapista che è venuto qui da Napoli. Tutti mi hanno supportato e sopportato. Nel primo mese sentivo il dolore, ero nervoso, e loro tutti i giorni mi sono stati vicino. Avevo bisogno di lavorare con il sorriso. Adesso sono veramente felice di essere con loro. Voglio divertirmi e aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi che merita. Mai avuto dubbi nel rimanere qui, ho sempre ringraziato i Pozzo, Marino e il mister, che mi hanno dato la possibilità di rimanere a Udine. Voglio ripagare con il lavoro la loro fiducia. Ho tanta voglia di fare bene, adesso voglio solo giocare”.

Gotti dice che hai avuto una professionalità abnorme: “Il lavoro è fatto da uno staff competente. Io sentivo bene il ginocchio e volevo fare sempre qualcosa in più, ma i carichi vanno gestiti. I tempi del recupero sono stretti, adesso bisogna gestire la cosa in maniera graduale. Adesso lavoro e penso al rinforzo della gamba operata e spero di non dover guardare indietro. Ci tengo a ringraziare anche i tifosi che mi sono stati vicini: noi lottiamo e vogliamo fare risultato soprattutto per loro. Speriamo di riaverli allo stadio quanto prima”.

La concorrenza a centrocampo è di altissimo livello, superiore allo scorso anno: “La concorrenza è ampia, nel calcio sappiamo di dover combattere ogni giorno per il posto da titolare. Io sono pronto anche a questo. Il centrocampo a due o a tre? Credo sia stata costruita per quello a tre. Abbiamo tempo per cambiare modulo e trovare soluzioni interessanti. Credo però che il centrocampo a tre sia il migliore”.

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