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Gotti:”Pressione? La sento come tutti gli allenatori”

L'allenatore dell'Udinese a Dazn e Sky
Monica Tosolini

Luca Gotti, tecnico dell’Udinese, ha commentato il pareggio contro il Genoa a DAZN e Sky Sport. Queste le sue parole come riprese da TMW: “Sento sempre l’importanza delle gare, in tutte le partite di Serie A. I punti di oggi, in questo particolare momento, fanno apparire le cose in maniera diversa. Ho cercato in tutti i modi di far sentire la mia presenza alla squadra. L’avevamo preparata cercando di crearci gli spazi che volevamo gestire noi, lasciando il palleggio al Genoa. L’uscita forzata di Pereyra e alcuni accorgimenti nel primo tempo ci hanno un po’ condizionati”.

Il cambio modulo dice che siete trasformisti: vi da fiducia?
“La fiducia viene solo se arrivano anche i risultati, se riesci a vincere: hai feedback completi solo così. È apprezzabile la disponibilità dei calciatori nel cambiare atteggiamento a gara in corso”.

Success è entrato bene.
“Ha dato energia, fisicità. Ha controllato un paio di palloni al limite dell’area, non siamo riusciti a sfruttarlo”.

Cosa si porta a casa?
“Un punto, che non fa mai male. È stata una partita combattuta, nessuno si è risparmiato”.

Sente pressione?
“Credo, come la sentono tutti gli allenatori”.

Luca Gotti a Sky Sport.

Manca sempre qualcosa là davanti: che analisi fa di questa partita?
“La partita è stata giocata con grande intensità da parte di entrambe le squadre, questo penalizza molto la qualità del palleggio. Nel primo tempo abbiamo lasciato troppo la palla al Genoa, li abbiamo lasciati respirare un po’ di più, abbiamo preso paura su un lancio lungo e su un duello vinto al limite della nostra area. Nella ripresa abbiamo alzato la pressione, cercando di utilizzare tutte le caratteristiche abbiamo in rosa vicino all’area. Mi spiace per Udogie, che compie diciannove anni e aveva fatto un bel gesto tecnico: nella sua testa secondo me voleva festeggiare il suo compleanno con il primo gol in Serie A”.

Cosa serve per migliorare la produzione offensiva?
“Bisogna lavorare. Nella rifinitura spesso sbagliamo le scelte. Teniamo il campo con grande intensità, cerchiamo di concedere poco e di essere aggressivi. Negli ultimi trenta metri non siamo ancora riusciti ad utilizzare bene la qualità che abbiamo”.

Deulofeu e Pussetto si sono trovati in difficoltà?
“Pussetto di sicuro ha bisogno di spazi, Deulofeu di isolare l’uno contro uno. È chiaro che limitando gli spazi loro diventano meno pericolosi, pur agendo più vicini alla porta avversaria. Ricordo un controllo sbagliato di Pussetto che era un’occasione molto importante, per non parlare del palo di Beto”.

L’assistman più prolifico della squadra ha un solo assist. Il contributo può arrivare anche dal centrocampo?
“Nei due anni precedenti avevamo il problema della realizzazione per caratteristiche dei giocatori e per una serie di cose che sono successe, legate agli infortuni. L’uomo che ha le caratteristiche per essere più importante in questa rosa è quello che ci è venuto a mancare nel primo tempo (Pereyra, ndr). Una qualità analoga l’ha Samardzic, che deve però fare il suo percorso: pian piano cerchiamo di far fruttare le caratteristiche dei singoli”.

È possibile immaginare un’Udinese con Samardzic e Pereira dietro a Beto?
“Questa può essere un’opzione, ma quest’anno abbiamo a disposizione un numero di attaccanti cospicuo, con caratteristiche diverse tra loro che dobbiamo far combaciare. Le occasioni in tutte le partite le abbiamo: a Torino perdiamo con tre attaccanti puri e Pereyra in mezzo al campo, e io sono stato massacrato per questo. Bisogna trovare di volta in volta la chiave giusta per la partita che si va ad affrontare”.

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