Home » Gotti: dobbiamo guardare a noi stessi in questo momento

Gotti: dobbiamo guardare a noi stessi in questo momento

Mister Luca Gotti è intervenuto alla televisione ufficiale bianconera precisando di "voler essere qui a dire che noi dobbiamo guardare noi stessi in un momento in cui da dietro le avversarie si stanno facendo sotto".
Monica Tosolini

Mister Luca Gotti è intervenuto alla televisione ufficiale bianconera precisando di “voler essere qui a dire che noi dobbiamo guardare noi stessi in un momento in cui da dietro le avversarie si stanno facendo sotto”.

Il tecnico torna indietro nel tempo e ricorda il suo avvento in panchina: “A fine ottobre in quattro giorni si è perso un po’ tutto, ma non c’era sentore. La settimana prima c’è stata una cena della squadra in sui si è vista la compattezza e la solidità del gruppo. Questo prima della tormenta che ha travolto tutto. Poi non c’era tempo di prendere un altro allenatore. Prima di Genova, Pozzo mi ha detto: ‘Se perdiamo con onore, sono contento’. E adesso siamo qua”.

Le critiche a Lasagna: “Mi ripeto: il fatto che noi abbiamo migliorato la produzione offensiva senza riuscire a concretizzare fa puntare il dito sui finalizzatori. Ma i nostri due attaccanti sono fra i motivi per cui abbiamo prodotto di più. Fanno anche la fase difensiva, sono sempre connessi con la squadra. Io dò il merito a loro per il fatto che la squadra è migliorata. Noi abbiamo sfruttato pochissime delle occasioni che ci sono capitate mentre gli avversari hanno sfruttato meglio le loro occasioni nella nostra area. Siamo in grande credito con la sorte. Dobbiamo crearci i presupposti, avere la forza di continuare per la nostra strada, dando il cento per cento, con criterio e idee comuni. E’ l’atteggiamento degli attaccanti che non deve venire meno. Davanti a loro mi tolgo tanto di cappello”.

Quanta della tua serenità vedi nella tua squadra? “Non è una questione di sicurezza. Io sono il primo che trema davanti alla classifica e rispetta gli avversari. Ma quello che fanno gli avversari non ci deve interessare, non dobbiamo disperdere le nostre energie”.

Musso ha avuto un calo, ieri è tornato ai suoi livelli: “Scusate se mi ripeto. Ma dico che noi non abbiamo mai avvertito il problema Musso. Ci ha abituato ad uno standard elevatissimo e quando non va bene ci stupiamo. E’ un grandissimo portiere, nessuno dei suoi compagni ha mai avvertito il problema Musso”.

Il mister spiega ancora: “Ci sono giocatori come Nestorovski, Jajalo, Walace che pagano il dazio che io cerchi di dare una mia idea a questa squadra. Io vorrei allargare il numero dei titolari, ma di fatto devo pensare solo alla partita di domenica”.

Qual’è il ruolo di De Paul? “Premesso che De Paul ha fase difensiva, la fa a modo suo ma ce l’ha. Non deve fare il play nell’Udinese, ma quello è il ruolo che gli farei fare se fossi allenatore di una grande squadra e lo avessi con me lì”.

Altre considerazioni: “Il presidente con me ha sempre cercato di non caricarmi di responsabilità, di aspettative. Continuo ad andare avanti godendomi il presente. Quello che verrà si vedrà. Io mi occupo dell’oggi, non cambio idea”.

Il mercato di gennaio? “Non è stato nemmeno mai affrontato. La società prende le sue decisioni, la sua direzione. Il mio lavoro è un altro”.

Okaka ha detto che lei è una persona di un livello superiore: “Due aspetti importanti. Il primo che avere le lauree non c’entra niente con l’allenatore. Il tecnico deve pensare a fare punti. La cultura in questo mondo non incide. Gli altri aspetti sono legati alla mia vita fuori dall’Udinese. Okaka deve dare il meglio di se stesso per se stesso. Non deve dipendere dal fatto che ci sia io o un altro come allenatore. Il suo impegno deve dipendere da se stesso, così potrà dare il massimo del rendimento”.

Percepisce la negatività di una parte dell’ambiente? “Ho detto recentemente che in un mondo ideale il professionista di alto livello si deve occupare di quello che succede nel campo di gioco. Non dobbiamo farci condizionare da quello che succede fuori.  Ma di fatto sappiamo che tanti contributi esterni impattano sui ragazzi. Quanto lo possa fare una stampa amica o nemica io non lo posso sapere. Cerco di riportare tutti con la testa a quella che c’è da fare dentro il campo”.

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia