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Nicola: “Udinese? Siamo arrivati a quella partita avendo dato praticamente tutto”

Davide Nicola è stato premiato oggi a Rimini dalla casa editrice ‘Panini’ come migliore allenatore della stagione 2021/22.
Monica Tosolini

Davide Nicola è stato premiato oggi a Rimini dalla casa editrice ‘Panini’ come migliore allenatore della stagione 2021/22. Il tecnico, in questa occasione, ha raccontato il miracolo della Salernitana tornando anche sulla gara con l’Udinese. campaniaingol.it ha ripreso le sue dichiarazioni:  “Mai avrei immaginato di ricevere questo premio. Sono qui per rappresentare un gruppo più nutrito: dal presidente Iervolino, al direttore Sabatini, ai calciatori e alla nostra gente. Rappresento tutti loro, è troppo facile pensare di avercela fatta da soli. È stata un’annata travagliata per tutte le squadre in lotta per la salvezza, la nostra in primis. È chiaro che quando si raggiunge un obiettivo del genere c’è una profonda soddisfazione. La cosa più gratificante sono stati i sorrisi della nostra gente e dei ragazzi a fine partita. Non mi sento migliore di tanti colleghi che ho visto in giro in questa bellissima struttura. Ogni allenatore ha un’idea che vuole mettere in pratica a qualsiasi livello. Non tutti, però, partono dallo stesso percorso, ognuno ha il suo. Bisognerebbe lasciare cadere l’idea del ‘se vuoi, puoi’, per l’allenatore vale il ‘se vuoi, devi’. Devi prenderti delle responsabilità, dei rischi e devi perseverare. È l’unica cosa che abbiamo. Io ho i miei meriti ma non di più di un giocatore, di un presidente e di un direttore che sceglie determinate cose.

Arechi? Il dato tra cittadini residenti a Salerno e presenze allo stadio è devastante, c’è un entusiasmo che trascina. Sarebbe davvero bello che la squadra si possa consolidare in serie A, crescendo umilmente e pian piano.

Udinese? Noi siamo arrivati all’ultima partita avendo dato praticamente tutto. C’è da migliorare molto nella gestione di alcune emozioni. Nell’intervallo li ho guardati negli occhi e gli ho detto che non eravamo arrivati fino a quel punto per giocare un calcio che non era il nostro. Avremmo dovuto accettare quello che sarebbe arrivato, paradossalmente devi essere anche disposto a perdere quello che desideri. Volevo vedere il modo di esprimersi della Salernitana. Il secondo tempo è stato migliorare, ma non è stata la nostra massima espressione di gioco”.

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