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Musso: “Io ho scelto la Dea perché gioca da grande”

Tuttosport riprende oggi l'intervista di Juan Musso a 'La Nacion', con particolare riguardo al tema 'Atalanta'.
Monica Tosolini

Tuttosport riprende oggi l’intervista di Juan Musso a ‘La Nacion‘, con particolare riguardo al tema ‘Atalanta’. L’ex Udinese ha raccontato: “È stata la rivale che ho sofferto di più, quella che temevo maggiormente. Una volta ci hanno fatto sette gol, un’altra quattro, un’altra ancora tre. Penso che Luis Muriel mi abbia segnato otto gol in cinque partite: non mi è successo con nessun’altra squadra. L’Atalanta non è una cosiddetta grande ma per me lo è perché gioca da grande. Non abbiamo paura di nessuno”.

I Percassi , per strapparlo all’Udinese, hanno speso addirittura venti milioni. “I mercati erano difficili dopo la pandemia e l’Atalanta non è un club che fa acquisti così tanto costosi. Già solo per questo è una grande responsabilità. Ma non per l’importo, bensì per la fiducia. Per quella cifra l’Atalanta avrebbe potuto scegliere qualcun altro e invece ha scelto me”.

Motivazione, responsabilità e voglia di crescere. Prima di Musso, il calciatore, viene Juan: un ragazzo dai valori forti che crede molto in Dio e pratica la meditazione. “Da bambino mi sono reso conto di avere molta fede in Dio. Sono grato per la vita. Dedico molto tempo alla mia parte spirituale perché sono pieno di preoccupazioni. Ho detto che faccio yoga ma molti lo interpretano come andare a lezione e fare le posizioni classiche. Io sto cercando qualcos’altro. Vengo da una famiglia cattolica, mia madre era catechista e al di là del significato che potrebbe avere il fatto di essere nato a San Nicolás, ho trovato i miei mezzi per avvicinarmi alla fede”.

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