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Galeone a Tuttosport: “Con gli stadi pieni, altro che ripartenze rischiose dall’area”

Il calcio omaggia Giovanni Galeone nel giorno del suo 80esimo compleanno.
Monica Tosolini

Il calcio omaggia Giovanni Galeone nel giorno del suo 80esimo compleanno. L’ex allenatore dell’Udinese è stato intervistato oggi dai tre maggiori quotidiani sportivi nazionali: Gazzetta dello sport, Corriere dello sport e Tuttosport. A quest’ultimo, ha fatto una considerazione interessante in merito alla moda di rimettere in gioco la palla dall’area piccola, con il portiere assistito da due compagni di squadra: secondo Galeone, se sugli spalti ci fosse il pubblico a mettere pressione, non si farebbe quella che lui definisce ‘questa cretinata’: “Il calcio è cambiato tanto, senza pubblico il fattore campo non esiste più. Un brutto handicap per quelle squadre che puntavano molto sul temperamento e l’agonismo, a volte iniziavano le partite attaccando verso la propria curva per essere ancora più galvanizzate. Ora tutto questo manca. Adesso vedo anche questa cretinata di iniziare l’azione con due calciatori nell’area piccola più il portiere quando si rimette in gioco la palla: sono sicuro che se ci fosse la gente, non si farebbe. Troppi rischi: se capitasse di prendere un gol perchè si sbaglia una impostazione del genere, la gente urlerebbe di brutto e fischierebbe. L’Inter con l’Udinese ha avuto una palla gol per quell’assist involontario di Becao. Voglio vedere con lo stadio gremito, se si ricomincia in quel modo il gioco. Avremmo registrato qualche morto per infarto sugli spalti. Diciamo che ora è una moda senza granchè senso”.

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