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Fiorentina, Italiano:”Dobbiamo trovare la nostra identità”

La Fiorentina ha presentato il nuovo allenatore
Monica Tosolini

La Fiorentina ha presentato alla stampa il nuovo allenatore Vincenzo Italiano arrivato dallo Spezia. Di seguito la conferenza del tecnico viola come ripresa da fiorentina.it.

Prende la parola Italiano: “Visto il calendario dobbiamo partire lavorando forte. Il calcio è uguale in tutte le categorie. Cambia solo la qualità e la velocità con cui si devono fare le cose. La scelta di venire a Firenze è una scelta in cui porterò il cuore. Ringrazio la società viola di avermi scelto. Darò tutto me stesso, per questa che è una grande opportunità. La società mi ha chiesto che si riconosca bene la nostra identità. Lavorerò per questo, e perché la Fiorentina sia rispettata da tutti. Quando giocavo io…e dovevo giocare a Firenze, non dormivo per tre giorni prima di arrivare alla domenica. Il mio percorso? Sono davvero felice. Ogni anno sono riuscito a salire di livello. Ci sono tanti giocatori di grandissimo valore nella Fiorentina, li sto imparando a conoscere, e non vedo l’ora di iniziare. Sono giovane, ma amo il calcio. Sono malato di pallone, e guardo migliaia di partite. Ho una responsabilità enorme. Basta affacciarsi da dove siamo e vedere come è fantasticamente bella questa città, e vogliamo trasmettere questa bellezza sul campo”.

OBIETTIVI E SOGNI. Tra Serie D, C, B e l’anno scorso mi sono tolto delle belle soddisfazioni. E’ chiaro che qui, a Firenze, cambiano gli obiettivi. Il principale sarà trovare la giusta identità, creare tanto in partita, e concedere poco. Penso che sia questo l’obiettivo più importante. Le vittorie ti fanno diventare ancora più forte. Certo, il passaggio da giocatore ad allenatore è tutto differente. Quando l’arbitro fischia la fine, il calciatore stacca la spina. Il tecnico, invece, vive h24. Come obiettivo a breve termine ho il far crescere e divertire questo gruppo di giocatori che sto conoscendo da pochi giorni. Voglio far si che tutti i giocatori mi dicano che si divertono e hanno voglia di giocare e fare risultati. Sicuramente trasmetterò fame e ambizioni. Questo si vedrà sul campo”.

IDENTITÀ“Quando dico identità mi riferisco a ciò su cui posso incidere in maniera più marcata. Un certo tipo di calcio, atteggiamento, intensità, aggredire alti, non subire, avere un’idea e un pensiero comune, di squadra. I moduli sono numeri, ma conta soprattutto l’atteggiamento. Se tutti ci credono, penso possa portare a grossi vantaggi”.

MERCATO. “Con la società il quadro è chiaro: valutare bene la rosa in questi giorni, andare in ritiro, e dopo una-due settimane fare il punto della situazione. Conoscevo questi calciatori da avversario, ma voglio sapere chi e come sono anche a livello caratteriale. Per me…la Fiorentina è già una squadra di livello, chiaro che si può sempre migliorare. Ma in ritiro, voglio valutare tutti i giocatori che abbiamo a disposizione”. 

SPEZIA. “Abbiamo fatto la storia, quello che abbiamo fatto è stato grandioso. Una promozione mai ottenuta prima, una salvezza così…io ho sempre avuto grandissimo rispetto per lo Spezia. Ho sentito e letto tante persone amareggiate. Mi dispiace per questo, ma se in questi due anni c’è qualcuno che ha lasciato il cuore per lo Spezia si chiama Vincenzo Italiano”.

RICORRENZA 68-69. “Lo so, lo sapevo. Di solito tocco ferro, ma stavolta…questa è una piazza che, per quanto mi riguarda, mi fa pensare a grandissime cose. Rui Costa, Batistuta, Socrates, Antognoni. Io non dormivo prima di giocare con la Fiorentina. Il calcio è imprevedibile, noi partiamo per fare il massimo. Non so quale possa essere il massimo. Sicuramente sputeremo sangue sul campo. Ho già perso la voce, questo vuol dire che ai ragazzi sto cercando di far capire che questa opportunità la devo cogliere io e la devono cogliere loro”.

DIVERTIMENTO. “Ho parlato un po’ con i ragazzi…se vogliamo divertirci, dobbiamo crederci e lavorare per questo. E se non vai in campo per dare soddisfazione ai tifosi, vuol dire che non puoi fare il calciatore. Io andavo in campo per questo. E’ tutto per me, dobbiamo difendere bene ma attaccare benissimo. L’obiettivo è segnare un gol in più dell’avversario. Questa deve essere la nostra mentalità. Ho parlato con Castrovilli, che è venuto a salutarci al centro sportivo. Ho detto a tutti che si deve guardare lo spirito con cui ha giocato la Nazionale”.

NESSUN LIMITE SOLO ORIZZONTI. “Lo scrissi a Trapani, su una lavagna. Ha portato bene, e ancora adesso è viva e vegeta. Il nostro sarà ‘difendere bene ma attaccare benissimo’. Dobbiamo ricercare sempre la vittoria. Non possiamo, chiaramente, andare allo sbaraglio, spavaldi sì ma equilibrati”.

VLAHOVIC“Lo sto conoscendo. A me piace parlare con tutti, tutti i giorni. Penso di avere davanti un attaccante straordinario. Ha una fame incredibile, lo si vede in allenamento. Penso che lo vorrebbero tutti gli allenatori, ed io che ce l’ho penso che cercherò di sfruttarlo al massimo sul campo. Forse gli chiederò qualcosa di diverso, a livello tattico e di compiti, e ho trovato disponibilità, e penso che nei prossimi anni diventerà un grandissimo attaccante”.

OBIETTIVO“Dobbiamo sicuramente far meglio dell’anno passato. La storia di questa squadra impone di avere una classifica diversa. Dobbiamo migliorare tante cose, come il posizionamento, i gol fatti, quelli subiti. Ne abbiam parlato con la società. Non vogliamo porci alcuna posizione predefinita, ma fare il meglio possibile”.

REGISTA“Mancano i nazionali, c’è Pulgar. Lo devo conoscere, è un giocatore importante. Per le mie idee, l’asse centrale è fondamentale. Intanto valutiamo chi abbiamo in rosa, e poi valuteremo i nazionali. E prenderemo delle decisioni”.

TRATTATIVA“Quando ti chiama una società come la Fiorentina…ci deve essere sicuramente grande orgoglio per chiunque. Poteva essere qualcosa di più veloce, ma credo nel segni del destino e l’aver accettato di sposare questo progetto, conoscendo i professionisti che ci sono nella Fiorentina, è per me motivo di grande felicità”.

NICO GONZALEZ“Un giocatore che tutti conoscete, gioca titolare nell’Argentina che ha vinto la Coppa America. Ha grande qualità, grandi doti. Si partirà col 4-3-3, penso che sia una freccia molto importante per la Fiorentina. E’ un grandissimo acquisto, anche per come si sacrifica in campo”.

VALORE ROSA. “Ci sono tre argentini che hanno vinto la Coppa America, uno cileno importante, uno che ha vinto l’Europeo. E altri giocatori che sono di ottimo livello. Per me, e per la società. Ci siamo confrontati, e se ci sarà da migliorare lo faremo. Non valuteremo solo aspetti tecnici, ma anche caratteriali. Voglio capire se ci sono giocatori che non hanno dato tutto, e che sono disposti a tirar fuori il fuoco. C’è bisogno anche di questo, e che senta questo giglio forte addosso per portare questa città e questa squadra ad altri livelli. Non sempre è un discorso tecnico o tattico, ma va tirato fuori il carattere. Io mi sento una grande responsabilità addosso, ma deve essere così anche per tutti i calciatori.Il mio obiettivo è anche quello di far gioire i tifosi viola, e che si riconoscano nei giocatori in campo per quello che danno. Non che siano visti come persone che non danno tutto”.

CALENDARIO E MOURINHO. “Sono tutte gare di grande difficoltà, ma la Fiorentina quest’anno cambia allenatore, come tante altre società. Le difficoltà che avremo noi le avranno anche gli altri, quando si cambia. Ora è una sfida a chi è più veloce a farsi capire e intendere. E a chi riesce a far fare alla squadra cosa va fatto. C’è chi ci mette più tempo, chi meno. Il calendario…per me sono tutte difficili, qualsiasi gara. Se la rendi facile vuol dire che sei stato bravo ad interpretarla. Venezia, Inter, Empoli, Juventus è lo stesso. Le prepareremo tutte come se fossero finali di Champions League”.

DIFESA“Ho sempre lavorato su una difesa a 4. E pensato che si debba lavorare sul tenere più lontani possibili dalla propria area i propri avversari. Abbiamo una difesa di livello, con Igor, Pezzella, Milenkovic, Lirola, Venuti, Terzic, Biraghi e gli altri che abbiamo, poi toccherà a me farli diventare di ancora maggior livello e non aver paura di avere spazio alle spalle. Non deve essere una paura, ma lavorare di collettivo. Ad oggi, vedendoli da avversario e qualitativamente, per me la nostra difesa è di livello. Se poi strada facendo vedo cose diverse, ne parleremo con la società per eventualmente trovare soluzioni”.

AMRABAT. “Anche di me dicevano che non potevo giocare a due, o a tre, a fare il play etc…Mi sono sempre adattato. Penso che Amrabat sia un giocatore forte, e quando si gioca a questi livelli tutti debbano sapere fare più cose e interpretare più ruoli. Se un giocatore si mette a disposizione, può fare qualsiasi cosa. Ha grande forza, dinamismo, carattere, figuriamoci se non può far bene uno come lui. Poi, se un giocatore alza il braccio e dice che non è d’accordo, allora se ne parla. Io penso che Amrabat sia un giocatore di grande valore”.

RITIRO E MERCATO. “Voglio conoscere tutti, a me piace sentire umori e impressioni dialogando con tutti. E’ chiaro che l’ultima parola spetta al tecnico, ma c’è grande condivisione e l’obiettivo di mettere tutti i miei giocatori a loro agio. Aspettiamo qualche giorno per fare valutazioni sul mercato”.

COMMISSO. “E’ stato simpaticissimo. Mi ha detto: tu sei Italiano, siciliano, nato in Germania…Gli ho detto solo che mi interessava diventare un allenatore importante per la sua Fiorentina. Gli ho detto che avrebbe potuto fare affidamento sul mio lavoro”.

RIBERY, CACERES, BORJA“Su cose contrattuali non ci entro. C’è la società. La Fiorentina ha giovani importanti, interessanti, di valore, che si sono messi in mostra lontano da Firenze. Ci deve sempre essere un mix di esperti e giovani in ogni squadra. Ci deve essere esperienza e fame. Alcuni giovani, in questi giorni, mi hanno già colpito per la grande voglia di far bene”.

ALLENARE RIBERY“È un campione, ha fatto una grandissima carriera, e faceva grandi cose in campo, anche alla Fiorentina. Ma su questo, è stata una decisione della società. A me…”.

PRANDELLI E ALTRI TECNICI. “Ho avuto la fortuna di avere allenatori di valore, preparatissimi da cui ho cercato di apprendere il più possibile. Qualcuno è stato anche fonte di ispirazione, tra questi c’è anche Cesare Prandelli. E’ stato il primo tecnico che mi ha dato fiducia sul campo, avevo 20 anni a Verona. Mi consegnò le chiavi del centrocampo, e con lui ho fatto grandi cose. Ancora non l’ho sentito, so che vive a Firenze e che è tifosissimo della Fiorentina, lo sentirò presto. Penso che mi possa dare indicazioni e consigli importanti”.

 
 
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